Fratelli e sorelle:

Primo, ringraziamo per il lavoro che state svolgendo attraverso la musica. Riconosciamo i vostri sforzi intelligenti con la musica che è molto importante e che accompagna con allegria la nostra lotta. La musica è la compagna che spinge a seguire con coscienza questo lungo cammino per abolire l'ingiustizia che viviamo noi i poveri. Le vostri dita e le vostre braccia hanno rallegrato i cuori dei bambini, delle bambine, dei giovani, degli uomini e delle donne basi di appoggio delle comunità emarginate che, insieme a noi, stanno calcando con fermezza le terre messicane affinché tutti i poveri del Messico e del mondo, alla fine, abbiano un luogo dove vivere in una sana società con cultura, rispetto, uguaglianza e, soprattutto, il riconoscimento dei diritti e della cultura indigeni.

Con ammirazione e rispetto, vi auguriamo coraggio perché non si sciolga questo gruppo fenomenale, che non vi facciate di fatto balcanizzare, dato che ci accusano di dividere il nostro paese per il fatto di chiedere il riconoscimento costituzionale dei diritti e della cultura indigeni.

Non abbiamo nulla da regalarvi, abbiamo solo quello che la natura ci ha dato: la nostra parola. Vi invitiamo a continuare a lottare con noi, come facciamo noi senza desistere.

Nella nostra lingua madre non esiste ed è sconosciuta la parola 'resa'. Traspare la nostra parola quando nelle comunità indigene compaiono migliaia di avvoltoi pronti a divorarci ma senza poterci vedere inginocchiati a chiedere perdono per la nostra causa. Per chiedere il compimento delle nostre richieste, stiamo pagando con la vita, con l'umile sangue e con il carcere.

Per questo vi chiediamo di non lasciarci soli. Sappiate che tra non molti anni, insieme a voi, dovremo conquistare la libertà, la giustizia e la democrazia.

La musica è un fiore.

La musica è un'espressione.

La musica è cibo per la coscienza.

La musica è incitante.

Il rock è ritmo.

Il rock è scintilla.

Molte grazie.