ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE
MESSICO
L'EZLN RISPONDE
Febbraio del 2001
Stimati Cibernauti:
Le seguenti domande, fatte da giornalisti e da persone della società civile, sono arrivate all'EZLN attraverso questa pagina web (http://www.ezlnaldf.org/) e il suo indirizzo e-mail (ciz@ezlnaldf.org). Il subcomandante Marcos, capo militare e portavoce degli zapatisti, risponde e risponderà, nella misura del possibile, alle domande più generali. Adesso presentiamo questa parte aggiornata al 9 febbraio del 2001. Sempre nella misura delle nostre possibilità, aggiungeremo man mano altre domande, ampliando ed aggiornando le nostre risposte. Le parole qui scritte, sono la posizione ufficiale dell'EZLN su ciascun tema.
Le domande sono state raggruppate in cinque temi:
1. - DIBATTITO POLITICO CONGIUNTURALE -
2. - I TRE SEGNALI -
3. - LA LEGGE COCOPA -
4. - IN CAMMINO -
5. - PERMANENZA NEL DF -
1. - DIBATTITO POLITICO CONGIUNTURALE -
- No, la delegazione zapatista va al DF su propria iniziativa e con l'obiettivo di dialogare con il Parlamento, vale a dire, con i deputati ed i senatori. Questo dialogo ricerca l'approvazione della cosiddetta "iniziativa di legge della Cocopa" che, elevata a rango costituzionale, significherebbe il rispetto degli accordi del tavolo uno del Dialogo di San Andrés e rappresenterebbe un passo molto importante nel cammino verso la pace in Chiapas. Nella sua marcia al D.F. la delegazione zapatista dialogherà con la società civile e i popoli indios di 12 stati messicani. Parteciperà anche ai lavori del III Congresso Nazionale Indigeno. Tutto questo col fine di promuovere il riconoscimento costituzionale dei diritti e della cultura indigeni.
- No. L'EZLN ha detto che finché non siano stati inviati i tre segnali richiesti per il dialogo, non avrà contatti con il governo federale. Nel momento in cui questi siano inviati, stabiliremo il contatto. Per ora diciamo chiaramente che non c'è stato neppure uno scambio epistolare. L'informazione contraria su questo punto è, abbiamo pensato, deliberatamente orchestrata dal governo federale per confondere la gente. D'altra parte, noi continuiamo a guardare con rispetto il signor Luis H. Alvarez e nel momento in cui si inviino i tre segnali minimi che stiamo chiedendo, lo contatteremo direttamente.
- No. Non c'è nessuno scambio epistolare né ci sono stati contatti diretti.
- Noi pensiamo che pure la gente vuole che il governo ci invii questi segnali. Non ci sentiamo pressati perché non ci stanno dicendo "sedetevi!": questo lo sta dicendo il governo. La gente, in ogni caso, vuole che tutte le due parti s'impegnino con serietà nel processo di pace. Per noi la serietà governativa si dimostrerà col rispetto di questi tre segnali minimi e, da parte nostra, la serietà consisterà nel non chiedere nuovi segnali per iniziare il dialogo. D'altra parte, la gente ci ha sempre fatto sentire che ci comprende. È ovvio che quando diciamo "la gente" non ci stiamo riferendo ai potenti, agli Onécimo o ai Loyola, ma alla società civile in generale.
- No. Noi zapatisti viaggeremo disarmati, così come stabilisce la legge. In questa iniziativa non partiamo per fare la guerra ma per dialogare. Quando dialoghiamo non abbiamo bisogno delle armi.
- Sì, andranno col passamontagna. Perché il passamontagna è ormai un simbolo dello zapatismo. Il passamontagna mostra che il governo non guardava gli indigeni quando si lasciavano vedere e adesso che si nascondono, sì li vede. È anche un invito a che tutti si sentano parte di questa lotta.
- No, perché la cosiddetta "Legge per il Dialogo, la Riconciliazione e la Pace Degna in Chiapas" protegge gli zapatisti da qualsiasi azione penale contro di loro. La legge dice che esiste una sospensione delle azioni penali mentre il dialogo è vigente. La legge afferma che non si devono portare armi negli spazi di dialogo e di negoziato. La Cocopa ha già segnalato pubblicamente la sua posizione riguardo a questo: il dialogo è vigente e pertanto è vigente la legge che garantisce il rispetto del libero transito e l'integrità degli zapatisti. Dato che andremo senza armi, non possiamo venire arrestati.
- L'EZLN è un'organizzazione a maggioranza indigena che si sollevò in armi per Democrazia, Libertà e Giustizia per tutti i messicani. Del popolo messicano, l'indigeno è il più dimenticato, per questo l'EZLN ha presentato come richiesta importante il riconoscimento dei diritti e della cultura indigeni. Questa richiesta ha incontrato eco in tutto il paese e nel mondo intero. Il tema indigeno rappresenta per l'EZLN un debito pendente del Messico e la sua soluzione non può attendere ancora. Non vogliamo l'indipendenza dal Messico, vogliamo far parte del Messico, essere indigeni messicani. Fino ad ora ci hanno considerati come cittadini di seconda classe o come un disturbo per il paese, vogliamo essere cittadini di prima e partecipare allo sviluppo del paese, però vogliamo fare ciò senza cessare di essere indigeni.
- Perché il governo di Zedillo non ha rispettato gli accordi che aveva firmato con l'EZLN. Perché la pace sia autentica si deve costruire con accordi che siano rispettati. Se non è così, allora non è pace, ma una farsa. Da sette anni l'EZLN vuole la pace, però non qualsiasi pace, ma una con giustizia e dignità. Continuiamo su questo cammino.
- Che la Nazione messicana riconosca i diritti e la cultura indigeni nella Costituzione, che si lavori per risolvere le gravi condizioni di emarginazione dei popoli indios del Messico tenendoli in considerazione, che la democrazia diventi realtà per tutti i messicani e per sempre, che la donna indigena abbia uno spazio speciale nella società messicana e che noi zapatisti possiamo fare politica come qualsiasi cittadino, vale a dire, che non siano più necessari né i passamontagna né le armi.
- Adesso c'è speranza che il passato non si ripeta, che essere indigeno cessi di essere motivo di vergogna o di dolore, che possiamo migliorare le nostre condizioni di vita, che mai più dobbiamo fare una guerra perché ci ascoltino. Il cambiamento fondamentale è, in sintesi, che non siamo più soli.
- Speriamo che il governo di Fox comprenda che il paese è già cambiato, che non può continuare a tenere nell'oblio i popoli indios, che la gente deve e vuole partecipare nel prendere le decisioni, che la pace con giustizia e dignità è una richiesta nazionale e internazionale. Speriamo che invii dei segnali chiari sulla sua disponibilità a dialogare, che dialoghi, che arrivi ad accordi e che li applichi. Speriamo che si decida a cercare la pace.
- Insieme a tutti i compagni zapatisti e alle compagne zapatiste lotterà per la democrazia, la libertà e la giustizia per nuovi cammini.
- Che noi non stiamo attaccando nessuno, non vogliamo togliere niente a nessuno. Quello che vogliamo è uno spazio degno per gli indigeni del Messico. Quelli che ci attaccano, stanno attaccando una richiesta di giustizia che tutti, in tutto il mondo, appoggiano e riconoscono. Solo ci temono quelli che preferiscono vedere gli indigeni morti.
- No. L'EZLN è un'organizzazione completamente messicana. Non c'è stato nessun finanziamento estero e le sue decisioni ed azioni rispondono al comando delle comunità indigene zapatiste. Siamo indipendenti da tutte le organizzazioni politiche nazionali e internazionali. Dal narcotraffico non solo non dipendiamo, ma pure l'abbiamo combattuto dalla nostra nascita. Nelle comunità indigene zapatiste è proibito il consumo, la semina e il traffico di droghe. Nessun paese e neppure nessuna organizzazione mantiene economicamente l'EZLN. L'EZLN si mantiene con le sue proprie risorse, vale a dire, con l'appoggio delle comunità. Per questo siamo un esercito povero.
- Perché è organizzato come un esercito e rispetta tutte le disposizioni internazionali che individuano un esercito. Quando è iniziata la guerra, l'EZLN ha rispettato le convenzioni internazionali: ha dichiarato formalmente guerra, ha divise, gradi e insegne riconoscibili, rispetta la popolazione civile e le organizzazioni neutrali. L'EZLN ha armi, organizzazione e disciplina militari.
- Perché l'EZLN lotta perché non sia più necessario essere clandestino e armato per lottare per la giustizia, la libertà e la democrazia. Quando l'EZLN otterrà quello che cerca, allora non sarà più necessario l'EZLN, per questo diciamo che lottiamo per sparire.
- Perché dalla nostra apparizione pubblica non ci siamo proposti di prendere il Potere. Non ci interessa avere incarichi nel governo, ma che la gente partecipi e che la sua voce sia ascoltata e considerata. Noi abbiamo pensato che non importa chi sta al governo, quello che importa è che "comandi obbedendo", ossia che la gente obblighi il governante a realizzare il suo lavoro in accordo agli interessi della gente e non in accordo agli interessi di un partito o di un gruppo economico o religioso.
- Sì. Nell'EZLN ci sono donne a tutti i livelli: ci sono donne fra le basi d'appoggio, ci sono miliziane, ci sono insurgenti, ci sono ufficiali, ci sono responsabili locali, regionali e ci sono comandanti. Con la delegazione che va al DF vanno 4 comandanti donne. I loro nomi sono Susana, Yolanda, Esther e Fidelia. Ci sono altre donne ancora nel Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno, che è la massima direzione dell'EZLN, però in questo viaggio vanno solo queste 4.
- Non ci sono bambini combattenti nell'EZLN ossia non ci sono bambini soldati. Sì ci sono bambini zapatisti però nelle basi d'appoggio.
- L'EZLN pensa che la guerra in Chiapas non si risolve con una riunione tra due persone, ma che è necessario un processo di dialogo e negoziato serio, rispettoso e responsabile. Quando i 3 segnali siano stati inviati, l'EZLN nominerà un gruppo di suoi dirigenti, tra i quali ci può essere o no Marcos, perché dialoghino e negozino con il governo federale. Il governo di Fox ha già nominato chi si incaricherà del negoziato, il signor Luis H. Álvarez, quindi con lui dialogheranno gli zapatisti quando il processo di pace inizierà.
2 - I TRE SEGNALI -
- Ricevuti i 3 segnali, l'EZLN contatterà il Commissario di Pace e fisserà, congiuntamente, il giorno, il luogo, l'ora e il programma del primo incontro. Non ci saranno altre condizioni. La garanzia che offre l'EZLN è la sua parola, alla quale non ha mai mancato.
- Sì. Come abbiamo già spiegato, l'obiettivo del viaggio è il dialogo con il Parlamento, con i popoli indios del Messico e con la società civile, non con l'esecutivo federale. Anche se Fox non ha ancora inviato i 3 segnali, il dialogo con il Parlamento, con gli indigeni e con la società civile, si realizzerà.
- No. Il governo di Fox ha fatto ritirare alcuni dei posti di blocco e di controllo dalle strade della regione e ha ordinato il ripiegamento delle truppe da 4 postazioni dei 259 accampamenti militari che invadono il territorio chiapaneco.
- No, l'EZLN sta solo chiedendo che si chiudano 7 postazioni militari. L'esercito federale conserverebbe ancora 252 postazioni dentro la cosiddetta "zona di conflitto". Chiedendo la chiusura di 7 postazioni, l'EZLN chiede che il governo di Fox risponda alla domanda "Sei al comando dell'Esercito federale e sei disposto ad abbandonare l'opzione militare come via per risolvere il conflitto?" Chiedendo il numero di 7 postazioni l'EZLN usa il 7 come simbolo. La chiusura di quelle postazioni non significa smilitarizzare la zona di conflitto. L'esercito federale conserverebbe, anche senza queste 7 postazioni, la sua capacità militare. La chiusura delle 7 postazioni non cambia in niente la correlazione di forze tra l'esercito federale e l'EZLN. L'EZLN riconosce che si sono solo chiuse 4 delle 7 postazioni. La riluttanza a chiudere le 3 restanti significa che il governo di Fox non ha deciso di abbandonare la via militare o che non sta al comando dell'Esercito federale e i suoi ordini non vengono ubbiditi completamente.
- Fino ad ora, sono solo stati liberati 25 detenuti zapatisti. I 25 sono stati liberati dal governo dello stato del Chiapas. Il governo federale non ne ha liberato neanche uno. Oltre al Chiapas, ci sono zapatisti detenuti in Tabasco e in Querétaro. Il governatore del Querétaro ha detto che non libererà i 2 zapatisti che tiene agli arresti. Per questo e per le sue dichiarazioni con le quali chiede la pena di morte per noi, il governatore del Querétaro diventa uno degli ostacoli che impediscono il riconoscimento dei diritti indios e l'avanzamento del dialogo.
- No, l'invio della "Legge Cocopa" al Parlamento non è sufficiente. È necessario che questa iniziativa diventi legge, vale a dire, una riforma costituzionale. La "Legge Cocopa" ha una tripla importanza: è importante perché riconosce i diritti degli abitanti originari del Messico; è importante perché sarà un segnale fondamentale per la ripresa del dialogo e per l'arrivo alla pace; ed è importante perché dimostrerà che il dialogo e il negoziato sì sono la strada per risolvere i conflitti. Perché questo segnale sia completo manca che l'esecutivo federale, vale a dire Fox, lavori con deputati e senatori cercando i consensi per la sua approvazione; manca che la Cocopa lavori con le frazioni parlamentari dei differenti partiti presenti nel Parlamento; manca che il Parlamento ascolti e si occupi del clamore dei popoli indios rappresentati nel CNI e nell'EZLN.
3 - LA LEGGE COCOPA
- La cosiddetta "Legge Cocopa" è stata elaborata nel dicembre 1996 dai parlamentari della Commissione di Concordia e Pacificazione (Cocopa). I parlamentari appartenevano ai quattro partiti più importanti: il PRI, il PAN, il PRD ed il PT. Questa iniziativa di legge non è stata fatta dagli zapatisti, ma dai parlamentari, cioè da quelli che fanno le leggi in Messico. La cosiddetta "Legge Cocopa" riprende i punti principali dei primi Accordi di San Andrés, firmati dal Governo e dall'EZLN nel febbraio 1996: riconosce il diritto all'autonomia includente dei popoli indigeni (cioè, si riconosce la loro differenza ma continuano ad essere messicani) senza rompere l'unità nazionale, rispettando i diritti umani, soprattutto della donna indigena. Indica inoltre che bisogna tener conto dei popoli indigeni quando si prendono decisioni che li riguardano. Che si deve rispettare e promuovere la loro cultura. E che si deve garantire che la loro voce sia ascoltata e considerata e che hanno diritto di rappresentanza nel Parlamento dell'Unione e nei Parlamenti dei vari stati. Fondamentalmente la "legge Cocopa" riconosce costituzionalmente una realtà: i popoli indios sono parte del Messico ed hanno loro proprie forme di organizzazione sociale e politica, cioè, hanno il diritto di essere indigeni e di essere messicani.
- La "Legge Cocopa" non è una questione di punti e virgole. Gli attacchi alla legge sono indirizzati ai suoi aspetti fondamentali (autonomia dei popoli indios, territorialità, diritti collettivi) e non a semplici problemi redazionali. Difendendo la "Legge Cocopa", l'EZLN difende gli Accordi di San Andrés, che rispecchiamo le richieste dei popoli indios del Messico.
- Come organo legislativo, la Cocopa non si è pronunciata. I suoi membri, a titolo personale, hanno rilasciato dichiarazioni contraddittorie. Perciò, rispetto all'iniziativa di legge elaborata, la Cocopa attuale deve pronunciarsi.
- L'iniziativa di legge della Cocopa è appoggiata dai rappresentanti di organizzazioni indigene di tutte le etnie del Messico, raggruppate nel Congresso Nazionale Indigeno. Inoltre, negli ultimi 4 anni è stata analizzata e discussa in molte comunità indigene di tutto il paese. La sostengono indigeni del nord del Messico, del sud, del golfo del Messico, dell'ovest, del sudest e del centro del paese. Negli ultimi anni, nessuna iniziativa di legge è stata così analizzata, dibattuta e sostenuta dai cittadini messicani, principalmente dagli indigeni.
- Ci sono usi e costumi che non servono alle comunità indigene, soprattutto quelli che riguardano l'esclusione delle donne nel prendere le decisioni, e sono combattute anche dalle comunità stesse, fondamentalmente dalle donne indigene organizzate. Non stiamo chiedendo il riconoscimento di una tradizione cattiva che noi stessi siamo impegnati a cambiare. Quello che chiediamo è il riconoscimento del nostro essere diversi, della nostra cultura, della nostra storia, della nostra lingua, delle nostre forme di governo, della nostra organizzazione sociale. Tornando al caso delle donne indigene, la stessa legge della Cocopa fa perno sul rispetto dell'integrità della donna e della sua partecipazione politica. E' per questo, tra le altre cose, che vogliamo che il Parlamento approvi questa legge.
4 - IN CAMMINO
- Comandante David, Comandante Tacho, Comandante Zebedeo, Comandante Susana, Comandante Javier, Comandante Yolanda, Comandante Isaías, Comandante Bulamaro, Comandante Abel, Comandante Moisés, Comandante Esther, Comandante Maxo, Comandante Isamel, Comandante Eduardo, Comandante Gustavo, Comandante Sergio, Comandante Omar, Comandante Filemón, Comandante Abraham, Comandante Daniel, Comandante Mister, Comandante Fidelia, Comandante Alejandro e Subcomandante Insurgente Marcos.
Sulla pagina web EZLNalDF, si trovano i nomi dei delegati, le loro foto ed un testo di ognuno di loro.
- Nei limiti del possibile la delegazione zapatista accetterà gli inviti della società civile. Purtroppo il tempo necessario per il viaggio non rende possibile rispondere affermativamente a tutti gli inviti. Se rifiuteremo qualche invito non sarà per mancanza di interesse, per scortesia o perché non lo consideriamo importante, ma perché abbiamo un tempo limitato e un programma da rispettare. Diciamo subito che già da ora presso il Centro di Informazione Zapatista ci sono centinaia di inviti da parte dei dodici stati che attraverseremo e del Distretto Federale.
- Su tutta, non importa di quale sesso, filiazione politica, ideologia, credo religioso, dimensione, peso, posizione sociale, ecc. Ovviamente un posto speciale lo avranno i gruppi indigeni che vorranno incontrarsi con noi.
- L'EZLN attraverso un ufficio che si chiama "Centro di Informazione Zapatista". Questo CIZ riceve le proposte della società civile e le trasmette all'EZLN. Attraverso il CIZ l'EZLN informa la società civile sulla programmazione e sui dettagli per la realizzazione della mobilitazione.
- No. Anche se il CNI ed i popoli indios del Messico sono molto importanti nella marcia, l'EZLN sa che la lotta per il riconoscimento dei diritti e della cultura indigeni non riguarda solo i popoli indios, ma tutti i messicani e le messicane onesti e tutte le persone dei 5 continenti che lottano per la pace, la giustizia e la dignità di tutti gli esseri umani.
- Lo sta organizzando direttamente il popolo indigeno di Nurío in coordinamento con il CNI. Si possono avere ulteriori informazioni ai seguenti riferimenti:
- UCEZ. Tel-fax (014) 314-13-94 - e-mail: mor@latinmail.com (Morelia)
- La Casa Hotel del maestro. Tel-fax (014) 324-00-01, a Morelia
- Graciela Contreras (01715) 3-75-89, a Zitácuaro
- Alfonso Vargas Romero. Tel-fax (01452) 5-09-40, a Paracho
- La società civile nazionale ed internazionale. L'EZLN sta chiedendo il sostegno economico a tutte le persone che possono o vogliono aiutare la lotta per il riconoscimento dei diritti e della cultura indigeni. Per questo l'EZLN ha chiesto alla signora Rosario Ibarra de Piedra di aprire un conto corrente bancario per ricevere le donazioni. Il numero del conto é:
Bancomer. Plaza 437. Número: -5001060-5
A nome della signora Maria del Rosario Ibarra
San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, México
Con il denaro che si sta raccogliendo, sta funzionando il Centro d'Informazione Zapatista e la delegazione potrà coprire le spese del viaggio.
- L'organizzazione del Terzo CNI è uno sforzo enorme che richiede anche lo sforzo di tutti. L'infrastruttura per l'incontro, il vitto per le migliaia di delegati e tutta l'attrezzatura e i lavori di adattamento che si stanno facendo nella comunità di Nurio, hanno bisogno del sostegno economico di tutto il mondo. Il CNI gestisce il seguente conto:
BANCOMER. Plaza 463. Cta. 1029446-9
Uruapan, Mich. A nome di Alfonso Vargas Romero
- In vari modi. Uno è di informarti sul percorso della delegazione in modo da sapere in quali località l'EZLN terrà le manifestazioni pubbliche e così potrai organizzarti per essere presente. Un altro modo è quello di unirti alla carovana zapatista dalla sua partenza in Chiapas o durante il percorso o al suo arrivo a Città del Messico. Un altro modo ancora è quello di propagandare e diffondere le informazioni sulla marcia nella tua località, parallelamente alla realizzazione della marcia. Nella pagina web del CIZ troverai le informazioni aggiornate e gli obiettivi della marcia e tutto quello che accadrà giorno per giorno.
- Abbiamo proposto alla comunità internazionale di accompagnarci nella marcia, nel Distretto Federale o nei propri paesi. Per noi, qualsiasi di questi tre modi di accompagnarci ha la stessa importanza. Si può anche appoggiare economicamente la marcia zapatista attraverso il conto di Doña Rosario Ibarra de Piedra o anche sul conto del Congresso Nazionale Indigeno (riportati sopra).
- I delegati zapatisti si trasferiranno a San Cristóbal de Las Casas il 24 febbraio, provenienti dalle Aguascalientes di Oventic, La Garrucha e La Realidad, oltre che dalla comunità di Moisés Gandhi. Da questi quattro punti, l'EZLN confida nell'accompagnamento della società civile nazionale ed internazionale. Confermiamo pure la data della manifestazione di saluto della delegazione. La manifestazione si terrà nella piazza centrale di San Cristóbal de Las Casas il prossimo 24 febbraio nel pomeriggio. La delegazione pernotterà a San Cristóbal ed il 25 febbraio, in mattinata, partirà da questa città con destinazione Juchitán, Oaxaca, e passando saluterà rapidamente la gente concentrata a Tuxtla Gutiérrez.
- Il 25 febbraio partiremo da San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, diretti al municipio di Juchitán. La delegazione saluterà i compagni e le compagne concentrati al confine del territorio oaxaqueño e, più avanti, parteciperà alla manifestazione organizzata di fronte al municipio di Juchitán dove si concentreranno i fratelli e le sorelle zapotecos, huaves, zoques, chontales e mixes. La delegazione pernotterà in questo municipio ed il 26 alla mattina partirà per la città di Oaxaca dove si terrà una manifestazione centrale con i fratelli e le sorelle mixtecos, amuzgos, cuicatecos, zapotecos, chatinos, chocholtecos, triquis y chinantecos. Dopo questa manifestazione la delegazione pernotterà nella città e il 27 in mattinata ripartirà per la città di Puebla.
- Il 27 febbraio, andando verso Puebla, ci fermeremo per partecipare ad una breve manifestazione organizzata nel municipio di Orizaba.
- La delegazione zapatista arriverà nella città di Puebla il 27 febbraio dove si terrà una manifestazione nella piazza centrale, dopo aver partecipato ad un'altra manifestazione con la gente che si concentrerà a Tehuacán (Puebla) ed a Orizaba (Veracruz). La delegazione si sistemerà nella città di Puebla e il 28 febbraio nella mattinata ripartirà per lo stato di Hidalgo.
- La delegazione zapatista arriverà nello stato di Hidalgo il 28 febbraio e lì realizzerà la manifestazione principale nel municipio di Ixmiquilpan, dopo essere passata rapidamente a salutare la gente di Emiliano Zapata, Ciudad Sahagún, Pachuca, Actopan, Francisco I. Madero e Tepatepec, che potrà restare nelle proprie località o partecipare alla manifestazione principale a Ixmiquilpan (o ancora meglio, a tutte e due). La delegazione pernotterà nella comunità di Tephé ed il 1 marzo di mattina partirà per il Michoacán.
Il primo marzo la delegazione parteciperà, insieme ai nostri fratelli e sorelle di Querétaro, ad una breve manifestazione organizzata nella capitale dello stato. Dopo questa manifestazione, gli zapatisti proseguiranno per il Michoacán (passando per Acámbaro, Guanajuato).
- Per i 24 delegati zapatisti sarà un onore salutare la gente che si concentrerà nel municipio di Acámbaro il 1° marzo. Dopo questo saluto la delegazione proseguirà per Michoacán.
- La delegazione zapatista arriverà nello stato di Michoacán il 1° marzo, precisamente nella comunità di Nurío, passando rapidamente a salutare la gente di Zinapécuaro, Morelia, Patzcuaro e Uruapan. Resteremo a Nurío i giorni 2, 3 e 4 marzo per partecipare ai lavori di Terzo Congresso Nazionale Indigeno ed il 5 partiremo per lo stato del Messico, partecipando prima ad una manifestazione nel municipio di Morelia.
- Il 5 marzo la delegazione zapatista arriverà a Valle de Toluca e parteciperà ad una manifestazione nella città ed a un'altra nel municipio di Temoaya, nella zona otomí dello stato. Dopo aver condiviso il tetto ed il pane con i nostri fratelli e sorelle dell'unità abitativa "Andrés Molina Enriquez", nota come "La Pila" (nel municipio di Metepec), il 6 marzo nella mattinata partiremo per lo stato di Morelos.
- I 24 delegati zapatisti e la carovana che li accompagnerà, arriveranno al municipio di Tepoztlán il 6 marzo. Qui si terrà una manifestazione e si condividerà il tetto ed il pane con i nostri fratelli e sorelle di Tepoztlán, dopo essere passati dalla città di Cuernavaca per salutare rapidamente la gente che si concentrerà lì. Il 7 marzo partiremo da Tepoztlán per Iguala, Guerrero, senza fare soste. Ad Iguala parteciperemo ad una manifestazione insieme ai compagni del Guerrero che si concentreranno in questo municipio. Torneremo a pernottare a Cuautla il 7 notte. L'8 marzo trascorreremo la maggior parte del giorno nello stato di Morelos e seguendo la strada del nostro generale Emiliano Zapata, partiremo lo stesso giorno verso Milpa Alta, dove arriveremo la sera.
- Rispondendo all'appello dei popoli indigeni e della società civile del Guerrero, la delegazione zapatista terrà una manifestazione centrale nel municipio di Iguala, Guerrero, il 7 marzo, dopodiché i 24 delegati torneranno a Cuautla, Morelos per trascorrere la notte.
- La delegazione zapatista arriverà a Milpa Alta la sera dell'8 marzo. Vi pernotterà ed il 9 marzo mattina si terrà una manifestazione nello storico quartiere zapatista di San Pablo Oxtotepec. Si trascorrerà la notte a Milpa Alta.
- Il 10 marzo si terrà una manifestazione centrale a Xochimilco. La delegazione zapatista trascorrerà la notte in questo luogo ed il giorno seguente si incamminerà verso lo zócalo di Città del Messico. Si sta ancora organizzando la manifestazione.
- In autobus. Se si romperà cercheremo delle biciclette, un asino o se no, andremo a piedi.
5 - PERMANENZA NEL DISTRETTO FEDERALE -
- Il tempo necessario per intavolare il dialogo con il Parlamento e con la società civile.
- Domenica 11 marzo 2001.
- L'EZLN renderà noti luogo, data ed ora delle manifestazioni pubbliche alle quali parteciperà. Ci saranno incontri pubblici e privati.
- No. L'EZLN non ha alcun rappresentante esterno, né a Città del Messico né da nessuna altra parte.
- Come abbiamo già spiegato in un'intervista, prima di dare la risposta, dobbiamo ricevere l'invito della comunità universitaria (studenti, lavoratori e docenti). Fino ad ora abbiamo solo ricevuto inviti dagli studenti.
- Noi zapatisti ci concentreremo sul tema dei Diritti e della Cultura Indigeni, sugli Accordi di San Andrés, sulla legge della Cocopa e sul processo di pace in Chiapas. Parleremo di questi temi (che in realtà sono solo uno) con i parlamentari, le organizzazioni indigene e contadine, i sindacati, le ONG, gli studenti, gli insegnanti, i cittadini, gli intellettuali, i giornalisti e tutti quelli che vorranno incontrarsi con noi.
Bene. Saluti e alla prossima
Dalle montagne del Sudest Messicano
Subcomandante Insurgente Marcos
Messico, febbraio 2001
(traduzione del Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo e del Comitato Chiapas di Torino)