Leggere, Stampare, Diffondere

Solidarietà con il POPOLO LOXICHA

DOSSIER LOXICHA

A cura del Collettivo di Informazione Internazionale (INFINT)

Luglio 2000, Oaxaca, Messico.

"Potete credere alla televisione e alla stampa

Considerarci tutti terroristi

Uomini, donne e bambini

Solo perché abbiamo lottato e continueremo a farlo

Per la nostra terra e la nostra libertà

Potete cancellarci,

Catalogarci come l'ennesimo inutile esempio di repressione,

Del resto non abbiamo avuto la fortuna di avere tra noi poeti o intellettuali

Capaci di raggiungere i vostri cuori o le vostre menti

Però, nonostante tutto, qui stiamo e qui continueremo a stare

E nessuno può dimenticarlo"

 

1. Introduzione

Contesto economico, politico-sociale, storico e scenari futuri dello Stato di Oaxaca - Messico

La micro-regione Loxicha si trova nello stato di Oaxaca, sud del Messico.

Benché sia conosciuto a livello internazionale principalmente per le località turistiche di Huatulco e Puerto Escondido e per la capitale coloniale ricca di folclore e attività culturali, Oaxaca è uno degli stati con l'indice di povertà più alto della nazione. Secondo dati ufficiali il 70% della popolazione, vive al di sotto della soglia di povertà., l'indice più alto del paese di mortalità infantile e uno tra i più alti di analfabetismo confermano questo dato. La stessa INEGI (istituto di statistica nazionale) dichiara: "in 169 municipi dei 518 che conformano lo stato, le condizioni de insalubrità, emarginazione, disoccupazione ed emigrazione sono allarmanti."

Non sorprende quindi che sia anche lo stato più "indigeno" del paese. "I popoli indigeni costituiscono tra il 60 e 70 % della popolazione di Oaxaca ... distribuiti in 1.563 nuclei agrari"1. Almeno sette le "regioni etniche", molti di più gli idiomi parlati (Zapoteco, Mixteco, Mixe, Triqui, ecc.).

L'economia si basa quasi esclusivamente sull'agricoltura, mais, fagioli e caffè principalmente per autoconsumo, e sullo sfruttamento delle riserve boschive. Ad eccezione del sud dello stato con na presenza marginale industriale (distillerie di birra, impianti idroelettrici e raffinerie) unica fonte d'ingresso è il turismo internazionale, limitato alle tre località già citate, e la coltivazione illegale di sostanze stupefacenti, principalmente marijuana e negli ultimi anni oppio.

Il crollo del prezzo del caffè, le modificazioni all'art.27 sulla proprietà comunale della terra, i tagli allo "stato sociale" o meglio "clientelare", causati dalla nuove imposizioni economiche neoliberali, hanno avuto come conseguenza un incremento della povertà ed emarginazione gran flusso migratorio dalle campagne verso la capitale (cresciuta caoticamente negli ultimi anni), Messico City e soprattutto verso "el Norte" (Stati Uniti d'America); molte le comunità in via di estinzione, abitate da soli anziani o già scomparse.Riassumendo: uno stato, escludendo alcune oasi quasi extraterritoriali, principalmente indigeno, estremamente povero e arretrato, che vive principalmente di una "economia di sussistenza o informale o criminale".

Se a livello economico il quadro è facilmente definibile, a livello politico, la situazione è molto più complessa e contraddittoria: da un lato Oaxaca può vantare la legge "più progredita" del paese in fatto di rispetto all'autonomia indigena, consentendo l'elezione delle autorità municipali "secondo gli usi e i costumi", al di fuori della rappresentanza dei partiti, garantendo formalmente l'autonomia legislativa e organizzativa delle comunità autoctone e la proprietà collettiva delle terre comunali (418 dei 580 quasi la totalità dei municipi ha scelto questo sistema; dall'altro, il fenomeno del cacichismo, ossia la presenza di ricchi proprietari terrieri con poteri illimitati sulla comunità, richiama una struttura sociale pre-moderna, feudale. Completano il quadro le evidenti commistioni tra i caciques e il PRI, da sempre al potere; la totale impunità; la formazione di guardias blancas, paramilitari al servizio del "lor signore"; i corpi di polizia statale corrotti e al di fuori di qualunque controllo "legale", primo tra tutti, la polizia giudiziaria (principale responsabile non solo di azioni contro i contadini ma anche di atti contro la proprietà come rapine a banche e portavalori e sequestri di imprenditori); i nuovi signori del narco-traffico, capaci, grazie alle loro protezioni, di convertire coltivazioni di caffè obsolete in coltivazioni di papaveri.

Diodoro Altamirano Carrasco, ex governatore di Oaxaca tra il 92 e il 98, oggi segretario del governo federale, è il deus ex machina di questo particolare "modello di sviluppo". Fu lui a partorire e imporre le modificazioni alla legge statale sull'autonomia indigena guadagnandosi la fama di priista progressista; allo stesso tempo fu sempre lui a riattivare gli squadroni della morte attivi nella città, riarmare gli eserciti rurali dei caciques, riaprire le carceri clandestine, quando tra il 94 e il 96 il partito-stato e tutto il sistema di potere, qui come in tutto il paese, entrò in una grave crisi. Dal successo ottenuto con questa strategia di "guerra sporca" nasce la Polizia Federale Preventiva (PFP), resasi già famosa per la repressione alla UNAM, niente più che una legalizzazione dei servizi anti-guerriglia, prima clandestini, oggi ufficiali.Durante il suo mandato s'incrementò in maniera esponenziale la militarizzazione del territorio.

Nel 94 l'esercitò entrò per la prima volta in numerose comunità con vari pretesti, dalla ricerca di "armi e esplosivi" alle operazioni "umanitarie" di soccorso dopo il terremoto e l'uragano Paolina, si crearono BOM (Basi d'Operazione Mista), ossia raggruppamenti di Esercito, Polizia Giudiziaria, Polizia Preventiva e Gruppi Speciali di Rapido Intervento, le principali strade di collegamento si sbarrarono con posti di blocco (da Oaxaca città al confine con il Chiapas se ne possono contare almeno 6 soprattutto contro l'immigrazione clandestina di Guatemaltechi e Salvadoregni, si costruirono nuove caserme e si costituirono nuove unità militari. Riassumendo, ci si preparava alla guerra.Al rispetto, uno studio ufficiale elaborato dal Governo dello stato di Oaxaca, riconosce la esistenza di "due grandi zone situate nella Sierra Madre Sur e nella Costa di Oaxcaca, con caratteristiche geofisiche, estensione territoriale, densità di popolazione, indice di povertà e analfabetismo, condizione sociale e incomunicabilità adeguate alla guerriglia".

Occorre ricordare che Oaxaca, negli anni '70, si caratterizzò con Guerrero come lo stato più instabile e conflittuale della repubblica. Tutto iniziò con il movimento studentesco del '68, che seppe coordinarsi con settori del proletariato e sottoproletariato metropolitano (venditori ambulanti, autisti d'autobus) e con contadini "del valle", regione limitrofa alla città, appoggiando scioperi e occupazioni di terra. LA COCEO (Coordinamento Operaio Contadino Studentesco di Oaxaca) fu represso nel sangue, i sopravvissuti si divisero tra chi proseguì la via democratica e pubblica e chi scelse la lotta armata e clandestina. Dai primi nacque nell'Istmo la COCEI, il primo sindacato indipendente del Messico, dai secondi la guerriglia metropolitana della Lega comunista 22 di settembre, presto annientata dai corpi della repressione. Probabilmente chi resistette, ritiratosi alla montagna, formò parte del successivo PROCUP-PDP, attivo in Oaxaca dagli ultimi anni '70. La spaccatura tra le due correnti non fu indolore, si contarono regolamenti di conti con morti da ambo le parti, questo è un fattore che aiuta a spiegare i successivi eventi e comportamenti.

Oggi, cosa resta di questa lotta?

In breve, se la COCEI e molti degli altri sindacati hanno perso qualunque spinta rivoluzionaria o antagonista cooptati dal PRD o dal PRI e frazionati in molte correnti in lotta per il potere, il sindacato dei maestri, la Sezione XXII di Oaxaca, continua ad essere una spina nel fianco del potere, a mostrare la propria incompatibilità ai piani di privatizzazione dell'educazione con forme di lotta radicali (sciopero a oltranza, blocchi stradali, ecc.) ed al di fuori del "gioco democratico", boicottando per esempio, le ultime elezioni. All'interno di quest'organizzazione il gruppo di CMPIO, i maestri bilingue d'origine indigena, ha avuto un ruolo fondamentale nella formazione e organizzazione di quadri nelle comunità. Per il resto "la società civile" si è organizzata in una miriade d'associazioni (se ne contano più di 200), ma a parte rare eccezioni, nessuna riveste un ruolo realmente antagonista per molte cause: per la paura che regna a dichiararsi ufficialmente "contro" un potere che attua nella più totale impunità;per l'illusione in un "cambio democratico" rappresentato dalle elezioni e dal PRD (partito ormai frazionato in decine di correnti in scontro tra loro e corrotto dai suoi delegati fino alla dirigenza). Possiamo sperare che almeno questa falsa speranza si possa dichiarare una volta per tutte morta dopo la vittoria a livello nazionale, alle prime votazioni "libere", del partito fascista del PAN e la disfatta nello stato dei "democrati" anche nella loro principale enclave dell'Istmo;per le convivenze, e questo è il fatto più grave, a base di scambio di favori, silenzi e denaro, con il potere priista come con il Banco Mondiale, capaci di reprimere violentemente con la forza delle armi o dell'economia e contemporaneamente elargire fondi per lo sviluppo alle ONG, associazioni, organizzazioni che si siano distinte per "moderatismo" e disposizione al dialogo.Ben differente è la situazione nelle campagne, dove parole come non-violenza, pace, confronto democratico o strategia ghandiana che ci è toccato ascoltare svariate volte in inconsistenti fori, assemblee, incontri organizzati nella città, giungono come da un altro pianeta. Principalmente la necessità di difendersi dai soprusi dei caciques e i loro eserciti, dai pistoleri privati e di stato, ha generato, soprattutto dal '94, un armamento generalizzato delle comunità e l'organizzazione di eserciti popolari di autodifesa: dalla escopeta e il machete, al cuerno de chivo (AK47). Sia chiaro, questo processo non è di per sé rivoluzionario, né antagonista: molto spesso questi gruppi d'autodifesa si scontrano tra loro, tra gruppi etnici differenti, tra comunità in lotta per definire i limiti della terra o per divisioni religiose ora che, conformemente agli schemi della guerra di bassa intensità, decine di nuove sette made USA sono state finanziate e appoggiate per dividere l'unità comunitaria. L'insurrezione zapatista ha però dato una nuova spinta all'unificazione di alcuni di questi gruppi il cui livello di coscienza politica in molti casi è infinitamente superiore anche a quello dei contadini ribelli chiapanechi, grazie al lavoro, che da un trentennio la sinistra rivoluzionaria ha compiuto, nascosta dalle montagne e dalla selva, nella più totale clandestinità.

Oaxaca domani

In ballo a Oaxaca c'è il progetto più ambizioso del Paese: ovvero la costruzione del canale transistmico che appunto attraverserà la regione dell'istmo unendo i porti di Salina Cruz (Oaxaca) e Veracruz (Veracruz), affiancato dalla costruzione di linea ferroviaria merci e di superstrade dedicate al solo trasporto di merci. Tutto questo per sostituire l'ormai obsoleto canale di Panama. Anche se di questo progetto si parla da moltissimo tempo senza che nessuno abbia dato il via ufficialmente, ora sembra che i lavori abbiano sensibilmente accelerato in questo senso, supponiamo, anche per l'instabilità politica di Panama, protettorato USA "rubato" alla Colombia dove FARC e ELN hanno raggiunto se non già superato la fase dell'equilibrio strategico con le forse della reazione.

Il progetto non interesserà solo la regione, ma tutto lo stato, prevedendo una radicale trasformazione dello stesso da agrario e rurale a minerario industriale. Questo spiega la costruzione di molte nuove superstrade, per unire la capitale ai porti del paese. E con le infrastrutture arriva anche l'apertura di maquiladoras lungo le direttrici principali di comunicazione.Inoltre, se Oaxaca è sempre stata considerata un territorio povero a livello minerario, l'attenzione che ora si pone ai "nuovi minerali intelligenti" ritrovati nella regione oltre che ai "minerali pesanti" come l'uranio e il plutonio, di cui si vocifera anche la presenza in Loxicha, cambia totalmente il quadro. Certo, sia per la costruzione del canale (che prevede l'allagamento di milioni d'ettari di territorio), come per lo sfruttamento minerario di montagne e campi coltivati, la presenza di popoli indigeni risulta un impedimento.Se questo progetto proseguirà secondo i piani descritti, prepariamoci ad assistere o resistere ad un nuovo di genocidio di massa.

Adelfo Regino (Servicio del Pueblo Mixe)

2. Loxicha

Premessa

Questo dossier raccoglie la documentazione principalmente fornitaci dalla UPCRMRL, (Unione dei Popoli Contro la Repressione e Militarizzazione della Regione Loxicha), dalla LIMEDDH-FEDH, (Lega Messicana per la Difesa dei Diritti Umani), dal Despacho de Asesoria Popular, da differenti periodici (tra cui principalmente La hora di Oaxaca) e da interviste e raccolta di documenti effettuata direttamente nella regione.Non vuole essere un elenco di casi di violazioni dei diritti umani avvenuti nella regione, né di violazioni nell'applicazione della legge, legge alla quale non crediamo anche quando rispetta proprie regole. Non c'interessa né l'obiettività, né la legalità dell'azione di uno stato che dalla maggior parte del suo stesso popolo è considerato illegittimo. Per questo non ci soffermeremo nel fornire dati, interminabili elenchi di nomi, episodi documentati e prove, compito che ONG come LIMEDDH e ACAT (Azione dei Cristiani Contro la Tortura) o l'ufficio legale dei prigionieri hanno svolto fin dal principio tra mille difficoltà e minacce e che quindi sono consultabili per approfondimenti nei rispettivi siti WEB o direttamente, interpellandoli.Vogliamo invece porre l'attenzione su un punto: l'irriducibilità del popolo Loxicha che risponde alla repressione più feroce in tutta la storia del Messico moderno, riorganizzando la resistenza dalle montagne fino alla città.

2.1 Breve descrizione geografica, economica, storica, sociale della regione Loxicha

La regione Loxicha si trova nella Sierra Sur dello Stato di Oaxaca in una zona estremamente impervia e difficilmente accessibile con un'altitudine compresa tra i 2200 del nord ai 600 del sud vicino alla costa compresa tra Puerto Escondido e Puerto Angel. E' formata da 32 comunità rurali, con una popolazione totale di 35000 abitanti, di origine Xiches. Il suo capoluogo municipale, San Agustin Loxicha, fondato nel 1600, appartiene al distretto di Pochutla. La lingua ufficiale è lo zapoteco, unica parlata da circa il 60% della popolazione.Il grado d'emarginazione è molto alto come riconoscono gli stessi bollettini ufficiali del Consiglio Nazionale della popolazione (CONAPO) e della Commissione Nazionale dell'Acqua. L'80% della popolazione è analfabeta e unicamente 7 delle 32 comunità sono parzialmente elettrificate. Non esistono servizi d'acqua potabile. Il cammino per arrivare a S. Agustin è sterrato e in tempo di pioggia diventa intransitabile per i veicoli. La maggior parte delle case sono di fango con pavimento in terra e tetto di paglia o lamina, molto spesso isolate le une dalle altre. Rispetto ai servizi di salute, per tutta la regione esiste solo una clinica con un medico, un'infermiera e scarsi medicinali. Molte dei villaggi si trovano tra le 8 e 12 ore dalla clinica, fattore che incide sull'alto livello di mortalità dovuta a diarrea, malnutrizione, anemia e infiammazioni polmonari, ecc.

L'economia si basa sull'agricoltura di sussistenza, mais, fagioli, caffè. Unica ricchezza della regione, le risorse idrologiche e boschive. Le strategie di sopravvivenza includono il lavoro comunitario, tequio, per la realizzazione di opere di uso collettivo, senza percepire alcuna remunerazione. Le decisioni sono prese in assemblee popolari per consenso, allo stesso modo sono nominate le autorità municipali (riconosciuto legalmente come il regime di "uso e costumi").Questa breve descrizione è stata estrapolata in parte da un dossier di ACAT scritto nel 96. Oggi, qualcosa è cambiato: per favorire la presenza militare l'elettricità ha raggiunto la maggior parte delle comunità, (ancora non ha raggiunto il sud della regione), le strade, benché sterrate e utilizzabili solo da mezzi blindati o jeep, collegano tutte le comunità.

2.2 OPIZ (Organizzazione dei Popoli Indigeni Zapotechi)

Il cacichismo rappresentò per Loxicha un problema fin dagli anni '40. Clan familiari provenienti da altre comunità, si stabilizzarono pacificamente nella regione, all'epoca, ancora totalmente vergine e con una bassa presenza demografica, instaurando una struttura economico-sociale differente: se gli zapotechi originari vivevano una forma di "comunismo primitivo", principalmente basato sull'autoconsumo e sullo scambio fondato sul baratto, senza nessun contatto con la "civiltà", con la città, le nuove popolazioni, più urbanizzate iniziarono importando prodotti, commercializzando i raccolti, introducendo la moneta, sfruttando le riserve boschive, aprendo esercizi commerciali nelle stesse comunità.

Sfruttando un anno di grave carestia, diedero prestiti in mais e alimenti a tassi d'interesse impagabili per gli indigeni Loxicha. In questo modo s'impossessarono via via delle loro terre e del loro lavoro, trasformando i contadini, piccoli proprietari terrieri in "giornalieri", ossia forza lavoro salariata, sotto pagata. Alla reazione e difesa dei legittimi proprietari, risposero armando "guardie bianche" e pistoleri.

Nel corso di una vera e propria guerra con centinaia di morti e sfollati, il solo municipio di S. Francisco Loxicha passò da 2000 abitanti a soli 400, la popolazione Loxicha riuscì a allontanare gli invasori.

Negli anni '70, questa lotta, in un processo di politicizzazione e presa di coscienza delle masse contadine, s'inserì all'interno del più amplio movimento antagonista che caratterizzò lo scontro di classe in Oaxaca.

Nell'84 la popolazione di Loxicha poté eleggere proprie autorità municipali, secondo la legge di usos y costumbre, iniziando un nuovo processo organizzativo dal quale nacque la OPIZ, che contando sull'appoggio della maggioranza assoluta degli abitanti, seppe strutturare le precedenti forme tradizionali o spontanee di lavoro collettivo e autodifesa. Con il tequio si costruì il nuovo palazzo municipale, scuole, nuove strade, ecc. e si liberò il municipio, una volta per tutte, anche dallo sfruttamento dei coyotes, i quali fino allora si erano impossessati dei raccolti, principalmente caffè, comprandolo, con l'uso della forza e dell'inganno, a prezzi irrisori. Tutto questo senza attirare l'attenzione del governo centrale e quindi della repressione: la nuova giunta comunale, una volta eletta, continuò ad affiliarsi al PRI.

Nel '94 i caciques si riorganizzarono e sollecitarono l'intervento della Commissione Statale dei Diritti Umani (leggi PRI) per rientrare nelle comunità. La risposta negativa della comunità attivò la repressione.

Il potere utilizzò dapprincipio Antorcha Campesina, gruppo paramilitare direttamente legato al PRI, nonostante sbandieri un'ideologia marxista radicale, al fine di dividere la comunità. Oltre a coltivare marijuana, sotto la protezione governativa, gli antorcisti si rifiutavano di dare tequio come di fornire propri uomini per gli incarichi municipali.

L'esercito entrò una prima volta in Loxicha nei primi mesi del '96 con la scusa di dare aiuto alle regioni colpite dall'uragano Paolina. In realtà Diodoro Carrasco Altamirano aveva già segnalato le comunità di Loxicha come possibile focolaio rosso, avendo scoperto la presenza di una loro delegazione all'incontro del FAC-MLN in Aguas Blancas, per il primo anniversario della strage.

Dopo l'attacco alla Crucesita Huatulco dell'EPR nell'agosto del '96, sulla base di un solo indizio, su Loxicha si scatena l'apocalisse.

2.3 Storia della repressione

Il 26 di settembre, fu effettuata una prima incursione dell'esercito che colse di sorpresa Loxicha. Almeno 600 effettivi dell'esercito e della polizia giudiziaria assaltarono S. Agustin, tutte le autorità municipali furono catturate. Nei giorni e mesi successivi detenzioni massive contro le differenti comunità portarono ad arrestare più di 250 persone.

Alla base non c'era nessun ordine di detenzione firmato da giudici o frutto di un'indagine, per cadere in mano alla "giustizia" fu sufficiente esser segnalato dagli entregadores, i ritiratori. Le guardias blancas precedentemente allontanate dalla regione, indossato un cappuccio bianco, accompagnano i militari segnalando come "colpevoli" tutti gli appartenenti alla OPIZ. Il prezzo pagato per ogni ritirato varia tra i 200 e i 500 pesos (100.000 Lire). Chiaramente qualunque uomo o ragazzo, arrivarono ad arrestare 14enni, può trasformarsi in bersaglio e fonte di guadagno.

Le prove si costruiscono dopo, con la tortura sistematica dei prigionieri, obbligandoli a firmare fogli in bianco poi compilati a piacere o confessioni prescritte d'appartenenza al gruppo armato. Il fatto che la maggior parte dei reo-confessi parli solo il zapoteco e sia analfabeta e che le dichiarazioni siano in perfetto Castigliano non insospettisce i giudici.

Secondo il dossier di ACAT, che, con interviste ai prigionieri e raccolta di dati, documenta le torture che hanno sofferto, viene utilizzato principalmente il pestaggio, la privazione di alimenti per giorni, le scariche elettriche a mani e testicoli, l'asfissia con acqua o per strangolamento. Almeno 40 sono coloro che non sopravvissero alle torture o furono assassinati con esecuzioni sommarie. La ferocia non ha avuto limiti: castrazioni e smembramenti di fronte ai parenti, violenze sessuali e umiliazioni.

2.4 Loxicha oggi

Le incursioni si sono ripetute con frequenza prima giornaliera, poi settimanale fino ad oggi. Ancora permangono pendenti almeno 250 ordini di cattura anche se molti sono già i prigionieri rilasciati per mancanza assoluta di prove, 86 coloro che ancora sono sequestrati nelle prigioni dello stato, tra cui anche nello "speciale" di massima sicurezza di Almoloya, Mexico; alcuni prigionieri, gli appartenenti alla giunta comunale disciolta, già sentenziati a 30 o 40 anni di carcere.

L'apparato repressivo che tuttora circonda la regione è costituito da 4 basi di operazione mista (El Portillo, la Sirena, S. Francisco Loxicha, S. Agustin Loxicha), un eliporto (La Cruz), il municipio di S. Agustin, occupato dai militari: da qui tutti gli abitanti della OPIZ sono dovuti fuggire ed a sancire il nuovo ordine ora siede come presidente municipale, Lucio Vasquez Ramirez, proveniente dalla famiglia del più antico cacicazgo, ex capo, tra l'altro, della polizia giudiziaria durante gli operativi.

I GAFE (Gruppi Aerotrasportati di Forze Speciali) costituiscono il grosso della forza militare. Sono il corpo militare più all'avanguardia per tecnologia, armamento e mezzi di trasporto dell'esercito messicano. Da un documento ufficiale (1) delle forze armate USA, i GAFE furono addestrati direttamente nel Fort Bragg, in North Carolina, da esperti della CIA in dottrine di "contro-guerriglia" e questo non è l'unico indizio della partecipazione dei servizi USA nella repressione in Loxicha: nel 96, "...si scoprì che istruttori dell'FBI organizzarono nella città di Oaxaca, un corso per la polizia stanziata in differenti località" (La Jornada 26/04/98).

Queste informazioni confermano e rafforzano le testimonianze di molti dei prigionieri zapotechi che dichiararono aver visto durante gli operativi, come durante le torture subite, la presenza di gueros (bianchi), che parlavano un'altra lingua e indossavano un'uniforme nera con le insegne della FBI.

(1) Both Special Warfare and The Professional Bulletin of the U.S. Army, John F. Kennedy Special Warfare Center and School, Fort Bragg, NC; U.S. Army Field Manual 100-20, "Stability and Support Operation," U.S. Army Command and General Staff College, Ft. Levenworth, KS (1997).

2.5 La resistenza

Dopo le prime detenzioni di massa, OPIZ organizzò manifestazioni nella città. Solidarizzarono con lotta, principalmente la Sezione XXII, alcune organizzazioni aderenti al FAC-MLN e pochi periodici indipendenti che ebbero il coraggio di dissociarsi dalla versione ufficiale.

La repressione con incarcerazioni e sequestri di attivisti e giornalisti, spezzò immediatamente qualunque risposta. Loxicha si ritrovò sola contro la violenza dello stato, senza nessun accesso ai media di comunicazione, criminalizzata dal potere come da gran parte della "società civile" che con la "guerriglia mala" non voleva avere nulla a che fare. Uniche eccezioni LIMEDDH e il Despacho de Asesoría Popular.

Per questo le mogli dei prigionieri e assassinati della regione, risposero con un'azione disperata: iniziando un presidio, giorno e notte, sotto il palazzo del governo di Diodoro Carrasco, chiedendo la liberazione e la fine delle incursioni, tra il disinteresse totale della popolazione e subendo infinite minacce.

A tutt'oggi, dopo più di tre anni, il presidio continua, ormai strutturato in commissioni di lavoro (dalla cucina collettiva al servizio di vigilanza) con turnazioni di 15 giorni tra le donne della regione che scendono alla città con i loro figli per accamparsi sotto i portici del palazzo del governo.

Se il "plantón" non ha ottenuto nulla né da Carrasco, né dal suo successore Murat, sordi a qualunque richiesta, con il tempo, ha potuto almeno spezzare in parte l'isolamento e coordinarsi con altri gruppi colpiti dalla repressione. Chiaramente il grosso della sinistra oaxaqueña preferisce continuare a giocare alla società civile e denunciare la militarizzazione nel solo Chiapas, sport che non comporta nessun rischio o effetto collaterale indesiderato, però, oggi, accampati accanto alle donne di Loxicha, si trovano gli studenti del CGH della UNAM di Città del Messico, per esempio, o gruppi di punk anarchici, ecc.

Da quest'esperienza le donne Loxicha e i primi prigionieri liberati hanno maturato un processo organizzativo proprio, che ha posto le basi per il passo successivo, ovvero l'apertura di una propria sede, dotata di telefoni, fax e computer. In questo modo stanno cercando di costruire una propria organizzazione, indipendente ed autonoma, capace di parlare senza intermediari e "protettori" o assessori, che dir si voglia, cittadini. Sicuramente questo processo richiederà tempo, il problema non è solo economico o tecnico, ma soprattutto di maturazione nella teoria e pratica politica: da scrivere un volantino, organizzare un evento a definire proprie strategie d'azione e coordinarsi con altri gruppi in lotta.

Lo stesso processo che si sta sviluppando nella città, in maniera dialettica, si riproduce nella regione. I sopravvissuti, hanno imparato sulla loro pelle che cosa significa resistere, un intero popolo ha dovuto trasformarsi in clandestino, percorrendo solo nella notte, a piedi, nel totale silenzio, i sentieri che uniscono i villaggi, coltivando mais in appezzamenti nascosti nella selva, non potendo uscire dalle "zone in resistenza", circondate da paramilitari e corpi speciali. Se lo scopo dello Stato era spezzare il processo organizzativo del popolo Loxicha, l'effetto ottenuto, a largo periodo, è opposto: di fronte ad una repressione generalizzata il popolo non si è piegato, ha dovuto rafforzare le proprie strutture e soprattutto si è radicato nei contadini un odio verso il potere, il PRI e l'esercito, prima riservato ai soli caciques, che fa di Loxicha un bastione irriducibile dell'antagonismo in Messico.

Chiaramente anche qui si tratta di ricostruire i quadri dell'organizzazione, tutti sequestrati o assassinati dallo stato ed anche in questo caso il processo sarà lungo e difficile. Però, è in questo senso che si sta muovendo, evitando di cadere nel verticismo e facendo sì che a questo processo partecipi tutta la popolazione.

Sempre in quest'ottica si sta cercando, per la prima volta, un'apertura verso l'esterno, un confronto con altre organizzazioni nazionali ed internazionali da cui sviluppare nuovi modelli di resistenza e pratica rivoluzionaria.

L'appello che l'Unione dei Popoli Loxicha dalla città e OPIZ dalla Sierra Sur dello stato di Oaxaca lanciano a livello internazionale, si riassume in questi punti:

  1. collaborare nella diffusione e traduzione del materiale prodotto dalla UPCRMRL. (diffondendo documentazione cartacea, video e Internet)
  2. appoggiare economicamente e tecnicamente il nuovo ufficio e la nuova associazione civile, formalmente costituita, "NUEVO AMANECER DE LAS MUJERES LOXICHA"
  3. collaborare all'organizzazione in Europa, come già si è potuto fare negli USA, di un tour di controinformazione dei suoi rappresentanti al fine d'informare e di permettere il confronto diretto con altre organizzazioni
  4. inviare compagne/i che possano visitare direttamente la regione per sviluppare progetti in appoggio alla resistenza del popolo Loxicha.

Unión de Pueblos Contra la Represión y Militarización de la región Loxicha (UPCRMRL)

Calle Armenta y López n. 319, Despacho 2, Colonia Centro - CP 68000 Oaxaca, Oax. - México

Telefono: 9 51 41928 Fax: 9 51 49240 - e-mail: loxicha@prodigy.net.mx - arador@correoweb.com WEB: www.laneta.apc.org/rio/loxicha

conto bancario: 1065254-3, Plaza 212, Bancomer, Oaxaca, Oax. México

Collettivo di Informazione Internazionale (INFINT)

Messico: ca_infint@hotmail.com Italia: ca_infint_it@hotmail.com - Stato spagnolo: ca_infint_es@hotmail.com

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