il manifesto, 26 settembre 2000

Cancun verde e pagana

FULVIO GIOANETTO

E' ormai guerra santa contro i "nuovi figli delle tenebre". L'hanno dichiarata il parroco Rafael Ruiz e la curia cattolica di Cancun, contro le "forze maligne, che sono serpenti e lupi nascosti sotto pelli di agnelli". La nuova cattedrale deve assolutamente costruirsi su questi benedetti otto ettari di bosco miracolosamente sopravvissuti alla speculazione edilizia nel centro del noto centro turistico caraibico, in Messico. La costante e occulta minaccia del pericolo pagano è verosimilmente incarnata dai boschi sacri Maya. Ne sarebbero prova tangibile le offerte che la gente continua a rendere ai ceiba e ai chechen centenari. "La cattedrale deve costruirsi in una città con tanta fama di disordine e libertinaggio", afferma il manifesto della curia, che chiama i fedeli alla lotta contro "i gruppuscoli di pseudo-ecologisti che si oppongono al fatto che Dio abbia una casa degna. Sono figli delle tenebre e nemici dello sviluppo messicano". Così nei giorni scorsi, dopo una solenne messa abbondantemente innaffiata da canti tradizionalisti, i Legionari di Cristo hanno già deciso di battezzare Giubileo 2000 la nuova strada che porterà alla futura cattedrale.

Con un valore catastale di quattro milioni di dollari, il terreno in questione (Ombligo verde, come lo chiama la gente del posto) è l'unica area di vegetazione spontanea che resta nella città. Nonostante le proteste dei comitati cittadini e dei gruppi ecologici, i fedeli e gli impiegati del comune hanno già ripulito dodicimila metri quadrati, abbattendo alberi di chicozapote e tzalan, alcuni dei quali hanno almeno 130 anni di età. Poco importa che in Cancun esistano già 26 chiese cattoliche e ben 126 templi protestanti e che il piano urbanistico delle precedenti amministrazioni, anche loro peraltro autenticamente cattoliche, avesse destinato il terreno ai servizi urbani e a spazi culturali, prevedendo costruzioni a basso impatto ecologico.

Il nuovo progetto, appoggiato anche dal sindaco, prevede, oltre alla nuova cattedrale, anche aree commerciali e parcheggi; per i bisogni dei fedeli e della curia, ovviamente.

Sfortunatamente per il vescovo, i "figli delle tenebre ecologisti" sono in tanti nella città. Sono semplici cittadini e giovani che, sfidando le scomuniche, stanno raccogliendo firme per proteggere quest'ultima zona verde del centro, pensando paganamente che lo sviluppo turistico non deve andare a detrimento delle risorse naturali e del benessere di chi ci vive.

Il fatto è che la turistica Cancun sta collassando dal punto di vista ambientale ed è oramai ben diversa dalle immagini paradisiache che compaiono nei depliant ecoturistici mare-sole tropicali dei tour operator. Ha in parte sostituito Acapulco nelle preferenze degli americani, ma persino in peggio. Durante gli ultimi anni, la regione delle lagune Bojorquez e Nichuptè, alle porte della città, ha dovuto sopportare la maggiore crescita urbana e in popolazione di tutto Messico. Il sistema naturale delle lagune di mangrovie, che vivono della risacca marina, è stato sottoposto a insostenibili pressioni ambientali, per via degli stravolgimenti prodotti dal dragaggio e del riempimento di almeno il 20 per cento delle loro superfici. Il risultato è stato la chiusura degli sbocchi al mare, vitali per l'habitat, e delle connessioni con le altre due lagune, quella del Rio Ingles e dell'Amor, che garantivano un equilibrio ecologico sperimentato da millenni. A ciò si aggiunga l'eutrofizzazione causata dagli scarichi delle acque residue delle residenze e dell'industria alberghiera e il ristagno dovuto fra l'altro ai bassi fondali delle lagune: la micidiale miscela anti-ecologica è oggi sotto gli occhi di tutti, turisti e non.

Di fronte alle incessanti proteste dei cittadini stessi, finalmente il comune si è visto obbligato a rendere operativi dei collettori e un sistema di drenaggio secondario, con un impianto di trattamento biologico per incominciare a smaltire le acque residue. Certamente era tempo di ossigenare la soffocata Cancun. Anche se l'ossigeno - secondo alcuni - è verde e pagano.


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