da La Jornada del 26 agosto 2000

Pablo Salazar e l'EZLN

di Angeles Mariscal

Il Governatore eletto Pablo Salazar Mendiguchia ha nuovamente scartato l'ipotesi di diventare l'intermediario o il "postino" tra l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale ed il governo federale, dopo che Vincente Fox aveva dichiarato a Washington che se la guerriglia zapatista si rimette in modo serio e formale al tavolo delle trattative, lui smilitarizzerà la zona e presenterà al Congresso dell'Unione gli Accordi di San Andrés.

Il futuro presidente della repubblica ha inoltre detto che ci sono già le condizioni propizie per il reinizio del dialogo, avendo vinto le elezioni statali Pablo Salazar. Quest'ultimo ha però assicurato che "la mediazione, l'avvicinamento provvisorio, è una decisione che compete unicamente alle parti (cioè al gruppo armato ed al governo federale) e quando loro decideranno la forma di mediazione che desiderano, sicuramente il dialogo potrà riprendere". "Per parte mia ho già chiaramente dettò qual è il ruolo che intendo giocare e quale no. Io non voglio essere il postino, né il mediatore, né nessuna cosa che abbia a che vedere con il futuro della negoziazione", ha continuato.

Ha inoltre assicurato che non ha nessun bisogno di riunirsi con il Comando Zapatista "non mi dispero se non potrò incontrarmi con Marcos", ha sottolineato. Salazar spiegando che "se la guerra è arrivata per il mal governo, deve terminare per un buon governo: democratico, libero, trasparente e non violento".

Nonostante ciò, ha implicitamente chiamato il gruppo armato a definire la propria posizione di fronte ai processi elettorali statale e federali che hanno permesso il formarsi di governi di opposizione. Ha sottolineato: "È urgente ricevere segnali. In Chiapas esiste oggi uno scenario nuovo".

a cura di Oscar - edmea29@hotmail.com


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