DAL BOLLETTINO "CHIAPAS AL DIA" N. 200

CIEPAC, CHIAPAS, MESSICO

23 giugno 2000

I GRUPPI GUERRIGLIERI E LE ELEZIONI

In un lungo comunicato del 19 giugno del 2000, il Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno - Comando Generale dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (CCRI-CG EZLN), fissa la sua posizione di fronte al prossimo processo elettorale nazionale. Riassumiamo i dieci punti:

  1. Il governo federale, l'Esercito messicano ed i corpi di polizia portano avanti una guerra di sterminio contro i popoli indigeni in vari stati del paese ignorata dalla maggior parte dei mezzi di comunicazione. Altri gruppi armati si sono uniti alle richieste di giustizia e democrazia. In Chiapas continuano gli scontri armati mentre i governi federale e statale nn rispettano gli Accordi di San Andres.
  2. In primo luogo i media e la diffusione indiscriminata di "inchieste" (molte delle quali senza il minimo rigore scientifico) si sono imposte e hanno sostituito il voto cittadino degli elettori... La maggioranza dei candidati si disputano la vittoria elettorale quasi esclusivamente sul terreno dei mezzi di comunicazione, senza parità, ma il livello è quello dello scandalo, dell'insulto, dell'infamia o del "banale pettegolezzo". L'EZLN ribadisce l'esigenza del diritto all'informazione e alla cultura.
  3. I riflettori si puntano sulla campagna presidenziale (Potere Esecutivo) e si dimentica un elemento fondamentale: le elezioni di senatori e deputati (Potere Legislativo)...
  4. L'opposizione non solo si scontra con il Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI) ma con tutto l'apparato dello stato Messicano che appoggia il candidato ufficiale, Francisco Labastida Ochoa, grazie al voto comprato, al voto forzato, al voto trasportato, alle minacce, ai favoritismi di alcuni mezzi di comunicazione. Questo è stato denunciato da osservatori nazionali e internazionali, da partiti politici, da organizzazioni non governative e dalla stampa onesta. In queste condizioni non ci possono essere elezioni "democratiche".
  5. Di fronte alla possibile sconfitta del PRI, si tira fuori l'argomento che il trionfo della opposizione porterebbe a catastrofi economiche, politiche, sociali e alla guerra. Senza dubbio, tutte queste catastrofi le abbiamo vissute con i governi del PRI: crisi economiche, massacri in Acteal e a Aguas Blancas, fuga di capitali, svalutazione, reinizio della guerra, inadempienza degli Accordi di San Andres, scontento sociale, inflazione, disoccupazione, fallimento di imprese, militarizzazione, impunità, narcotraffico, privatizzazioni e perdita di sovranità del paese.
  6. Rifiuto del "voto utile, cioè l'importante sarebbe togliere al PRI la presidenza e se Cuauhtemoc Cardenas non può vincere, allora bisognerebbe dare il voto a Vicente Fox. Però una rinuncia di Cuauhtemoc Cardenas alla lotta elettorale significherebbe la rinuncia della sinistra di partito e istituzionale al cambiamento pacifico e elettorale.
  7. L'Istituto Federale Elettorale (IFE) afferma che le elezioni saranno "pulite e trasparenti" mentre le elezioni non ci sono ancora state e quando ci sono già delle frodi. È innegabile la cittadinizzazione dell'IFE e alcuni dei suoi membri hanno sopportato forti pressioni del governo e del PRI. Però un gran numero di zapatisti non hanno neanche il documento per votare dato che l'IFE si trova in combutta con i servizi di spionaggio militare per fornire i dati e le fotografie degli zapatisti. L'IFE come braccio antiguerriglia. Quella in marcia è una frode elettorale e senza nessuna garanzia che le elezioni non culminino con una imposizione mascherata dalle gravi conseguenze.
  8. La democrazia elettorale non significa da sola democrazia, però ne è una parte importante. Non siamo antielettorali però non ci sentiamo neanche rappresentati da nessun partito politico. Vogliamo una politica del "comandare obbedendo", con "referendum" e "plebiscito", dove un funzionario possa essere rimosso dal suo incarico. È il potere della gente sul governo.
  9. Continuiamo a sperare il rispetto degli Accordi di San Andres e aspettiamo dei segnali chiari, da parte di questo o del prossimo governo, che ci sia un impegno serio per la via politica nella soluzione della guerra. Se le condizioni adeguate non si adempiono, non ci sarà né dialogo né negoziato. L'EZLN è pronto per la pace o per la guerra. Non si può annientare l'EZLN militarmente. Il nuovo governo avrà la parola e l'opportunità di scegliere, però avrà una risposta coerente da parte dell'EZLN.
  10. L'EZLN non ostacolerà le elezioni federali del 2 luglio; si permetterà l'installazione dei seggi elettorali nelle zone zapatiste; non si realizzeranno atti di sabotaggio né nessuna azione contro installazioni elettorali, funzionari dell'IFE e votanti; non si chiederà di votare per nessuno dei candidati o dei loro partiti; le basi d'appoggio zapatiste voteranno o no in accordo alle loro valutazioni. Chiediamo a tutti i messicani e alle messicane che vedono nelle elezioni una possibilità di lotta, di lottare su questo terreno e di difendere il voto.

Il governo e l'Esercito messicano sanno della presenza di gruppi guerriglieri in tutto il paese. Una azione militare contro l'EZLN potrebbe significare la sollevazione armata di tutti gli altri. I quotidiani La Jornada, Expreso, El Sur, Cuarto Poder e le riviste Milenio, Proceso e Sur Proceso, tra gli altri, hanno scritto dell'esistenza di diversi gruppi nel paese. Non si è sicuri di tutti, ad ogni modo sono così tanti (vedere la loro ubicazione in www.ciepac.org/mapas) da preoccuparci, società e governo, sulla responsabilità che abbiamo di transitare alla democrazia senza frodi né sangue.

Le fonti già segnalate ubicano 26 gruppi in per lo meno 19 stati (dei 32 del nostro paese): Baja California, Chiapas, Chihuahua, Coahuila, Colima, Distrito Federal, Durango, Estado de Mexico, Guerrero, Hidalgo, Jalisco, Michoacan, Morelos, Oaxaca, Puebla, Sonora, Veracruz, Campeche e Quintana Roo. Altre fonti ubicano pure gruppi guerriglieri negli stati di Tamaulipas e Nuevo Leon, con cui ci sarebbe in 21 stati la presenza di gruppi armati:

  1. Ejercito de Ajusticiamiento Genaro Vazquez (Guerrero)
  2. Ejercito Insurgente de Chilpancingo (Guerrero)
  3. Ejercito de Liberacion del Sur (Guerrero)
  4. Ejercito de Liberacion de la Sierra del Sur (Guerrero)
  5. Ejercito Justiciero de los Pueblos Indefensos -EJPI- (Guerrero)
  6. Ejercito Popular de Liberacion Jose Maria Morelos y Pavon (Guerrero)
  7. Ejercito Revolucionario Insurgente Popular -ERIP- (Baja California, Sonora, Coahuila, Chihuahua e Durango)
  8. Ejercito Popular Magonista (Guerrero)
  9. Ejercito Clandestino Indigena de Liberacion Nacional (Chihuahua)
  10. Ejercito Zapatista de Liberacion Nacional -EZLN- (Chiapas, Distrito Federal, Puebla e Veracruz)
  11. Ejercito Popular Revolucionario -EPR- (Michoacan, Jalisco, Hidalgo, Morelos, Veracruz, Chiapas, Colima, Oaxaca, Estado de Mexico, Distrito Federal, Guerrero e Puebla)
  12. Ejercito Villista Revolucionario del Pueblo -EVRP- (Guerrero)
  13. Ejercito Revolucionario del Pueblo Insurgente -ERPI- (Guerrero, Oaxaca, Puebla, Estado de Mexico e Morelos)
  14. Ejercito Indigena Revolucionario de Liberacion Nacional -EIRLN- (Oaxaca)
  15. Fuerzas Armadas Clandestinas de Liberacion Nacional (Guerrero)
  16. Fuerzas Armadas de Liberacion para los Pueblos Marginados de Guerrero -FAL-PMG- (Guerrero)
  17. Fuerzas Armadas Revolucionarias del Pueblo -FARP- (Distrito Federal)
  18. Frente Amplio del Sur -FAS- (Campeche e Quintana Roo)
  19. Comite Clandestino Revolucionario de Los Pobres
  20. Comando Armado Revolucionario del Sur (Guerrero)
  21. Comando Clandestino Indigena de Liberacion Nacional (Oaxaca)
  22. Comando Zapatista Justiciero de Liberacion Nacional (Morelos)
  23. Comite Clandestino Revolucionario de los Pobres - Comando Justiciero 28 de junio (CCRP-CJ) (Guerrero)
  24. Movimiento Popular Revolucionario (Guerrero)
  25. Movimiento Veracruzano de Liberacion (Veracruz)
  26. Movimiento Insurgente del Sureste -MIS- (Campeche e Quintana Roo)

Ed è possibile che ce ne siano di più. Per alcuni commentatori politici, qualcuno di questi gruppi guerriglieri (come le FARP) è stato creato dal governo per giustificare l'aumento delle risorse destinate alla sicurezza nazionale e alla spesa militare. Questo non sarebbe nuovo né raro, lo ha già fatto con la creazione di partiti politici di opposizione, di organizzazioni sociali, contadine, indigene, operaie, degli insegnanti, ecc...

Circa un anno fa, secondo un manifesto che ha girato nello stato di Morelos, tre movimenti armati presenti in Guerrero, Oaxaca, Chiapas e Morelos, hanno deciso di creare la "Triplice Alleanza Guerrigliera Indigena Nazionale" (TAGIN) che ha dichiarato guerra al "governo messicano, ai suoi funzionari ed ex funzionari di governo corrotti, così come ai loro soci miliardari illeciti, tutti ladri del patrimonio nazionale". E' certo che la dichiarazione, autentica o creata dal governo, ha giustificato un nuovo aumento della militarizzazione in tutto il paese...

Gustavo Castro

C I E P A C - Centro di Investigazioni Economiche e Politiche di Azione Comunitaria, A.C.

Ciepac-e@listas.laneta.apc.org http://www.laneta.apc.org/mailman/listinfo/ciepac-e


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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