EL PAIS - 22 dicembre 2000

JORGE G. CASTAÑEDA • MINISTRO DEGLI ESTERI DEL MESSICO

Siamo impegnati a riallacciare il dialogo con gli zapatisti

JUAN JESÚS AZNÁREZ - Messico

Il nuovo Governo messicano non espellerà i cooperanti stranieri nel Chiapas, contrariamente alla politica posta in atto dall'Esecutivo di Ernesto Zedillo (dal 1994 al dicembre 2000). La grande maggioranza di coloro che sono stati espulsi con imputazioni di attivismo politico, e tra di essi molti spagnoli, potranno ritornare. Inoltre, anche per facilitare i negoziati con l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (ELNZ), e a tre anni dal massacro di 45 indigeni filozapatisti ad Acteal, l'Esercito ha consegnato al nuovo Governatore del Chiapas uno dei suoi accampamenti nella selva Lacandona.

"Ciò che stiamo facendo é tradurre in fatti concreti le promesse della campagna di Fox", dichiara a questo giornale il segretario (ministro) degli Affari Esteri Jorge G. Castañeda. La prima cosa è stata la trasmissione al Parlamento del progetto di legge su diritti e cultura indigeni, che ha tradotto gli Accordi di San Andrés del 1966 e, poi, lo smantellamento di 53 posti di blocco, per un totale di circa 2.100 soldati, la fine dei voli radenti e la diminuzione del numero delle pattuglie militari.

Domanda: La consegna dell'accampamento vuole significare l'inizio dell'effettivo ritiro dell'Esercito dalla zona zapatista?

Risposta: Questo gesto va iscritto nell'ambito della decisione del Governo di prendere misure unilaterali che dimostrino con i fatti la decisione di cercare una soluzione al conflitto del Chiapas. Si iscrive pure in una frequenza di misure addizionali che avranno luogo a partire dal 31 dicembre fino al 15 o 20 di gennaio e che vanno nella stessa direzione.

Domanda: Come valuta il Governo la lettera di Marcos a Fox, nella quale lo critica duramente?

Risposta: Positivamente, perché anche se lo critica, anche se lo distrugge, costituisce una risposta. In secondo luogo, ha posto delle condizioni per riprendere il dialogo che sono perfettamente attendibili. E' stata vista come una risposta non conclusiva, ma incoraggiante.

Domanda: La preoccupa la marcia che a febbraio il subcomandante Marcos realizzerà con i capi zapatisti a Città del Messico?

Risposta: Non in modo particolare.

Domanda: Sarà uno show propagandistico?

Risposta: Bene, questo lo vedremo quando avverrà, se avverrà. Per adesso, il Governo é impegnato nella ripresa del dialogo e, soprattutto, a dimostrare a Marcos, all'EZLN, all'opinione pubblica nazionale e a quella internazionale che c'è un cambio di atteggiamento.

Domanda: Il Parlamento ha dimostrato disponibilità per l'approvazione degli accordi di San Andrés presentati dal Governo?

Risposta: Staremo a vedere. Non si può prevedere la reazione del Congresso su un singolo fatto, facendo astrazione dagli altri problemi che sta esaminando. Se si approva il preventivo (del 2001), come pare che avverrà, e si crea un clima di costruzione di consensi, chissà che quello che oggi può apparire un po' difficile, cioè, che i tre partiti approvino unanimemente gli accordi di San Andrés, così come sono, entro poco tempo diventi una cosa fattibile.

Domanda: Che informazioni avete su ciò che é disposto a concedere l'EZLN?

Risposta: Non siamo arrivati a tanto. Inoltre non credo che il negoziato avverrà tra il Parlamento, il Governo e l'EZLN. Il negoziato avverrà nel Parlamento tra i partiti che rappresentano il cento per cento dell'elettorato messicano.

Domanda: C'è resistenza nell'Esercito agli accordi di San Andrés per timore di una possibile scissione del territorio nazionale?

Risposta: Nessuna assolutamente. Nel gruppo Chiapas, che sta portando a termine tutte queste decisioni, c'è il segretario (ministro) della Difesa, che é totalmente coinvolto in tutti i colloqui con il presidente.

Domanda: Perché il Governo di Fox ha tanta fretta di risolvere un conflitto che sembrava quasi un problema dimenticato?

Risposta: Perché é un simbolo della zavorra che non lascia avanzare il Paese. E' un simbolo dei problemi non risolti.

Domanda: Continueranno le espulsioni dei cooperanti stranieri?

Risposta: Nessuno verrà espulso. Tutto il contrario.

Domanda: I cooperanti spagnoli che sono stati espulsi non sono più considerati dei sovversivi?

Risposta: Da un punto di vista generale, nessuno ha la proibizione di entrare in Messico. Non vediamo con occhio malevolo il fatto che le persone che si preoccupano della situazione del Chiapas vengano in Messico a visitare le comunità indigene. Però ad ogni modo si cercherà di eliminare le restrizioni o le proibizioni di entrare in Messico.

Domanda: Allora potranno tornare?

Risposta: Che io sappia, gli spagnoli non hanno chiesto di entrare. Quando lo faranno, verranno trattati con questa ottica secondo la quale non c'è nessuna ragione per impedire loro di entrare.


(tradotto da Beppe Costa)



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