da il manifesto, 19 agosto 2000

MESSICO: Il salto del Nafta

103 operai messicani di una fabbrica di proprietà taiwanese a Guadalajara, presso il confine con gli Usa, sono rimasti avvelenati da esalazioni di piombo; due in modo assai grave. L'avvelenamento da piombo causa danni al cervello, al sangue, al fegato.

L'emittente Televisa ha raccolto le dichiarazioni dei responsabili della Usi, l'impresa di parti di computer in questione: a loro dire non avrebbe funzionato un motore.

E' facile capire che l'imprecisato motore era in realtà quello di ventilazione di un reparto.

Fin qui è una storia di ordinario sfruttamento, con i capitali cinesi spostati in Messico per aggirare, attraverso il Nafta, i dazi esistenti per le merci provenienti da Taiwan e dirette al mercato Usa.

Ciò che invece ne fa una grave vicenda di lavoro coatto è stato l'obbligo per le persone colpite da avvelenamento di fermarsi in fabbrica per 12 lunghe ore dopo l'incidente, senza avere il permesso di allontanarsi finché qualcuno non ha cominciato a svenire.

L'Usi che impiega 1.800 persone, si è trasferita in Messico da due anni.


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