Il procuratore di Giustizia dello stato, Mariano Herrán Salvatti, ha negato che i paramilitari detenuti possano beneficiare di qualche tipo di amnistia.

Mariano Herrán Salvatti, assumendo l'incarico ufficialmente nel pomeriggio di lunedì, ha reso noto che a partire dalla prossima settimana potrebbero esser messi in libertà i primi detenuti politici che l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) reclama come suoi membri.

Ha detto che si applicherà la Legge della Sentenza Sospesa a coloro che abbiano già avuto una sentenza.

Intervistato al termine dell'atto ufficiale, il ex-zar antidroga ha detto che questa settimana si inizieranno a rivedere le posizioni penali delle persone che si trovano sotto processo per poter determinare l'annullamento dell'azione penale".

Ha anche affermato di non conoscere il numero di detenuti zapatisti che potrebbero essere beneficiati da questa azione ordinata dal governatore Pablo Salazar il venerdì passato nella sua investitura a governatore. Per evitare che detenuti comuni si dichiarino zapatisti o cerchino così di evadere la giustizia, si prenderà come criterio, l'origine del reato che si è stato commesso e dove ed il suo contesto sociopolitico.

Domenica scorsa il Subcomandante Marcos ha richiesto in un comunicato che si adempiano le tre condizioni minime per il ritorno al dialogo: adempimento degli Accordi di San Andrés, ritiro dell'Esercito Messicano da sette posizioni nella zona di guerra e la libertà dei detenuti zapatisti non solo in Chiapas, ma anche in Querétaro e Tabasco.

Sugli altri detenuti zapatisti reclusi in altre carceri del paese, Herrán Salvatti ha detto che esiste fra tutte le procure del paese una buona relazione istituzionale attraverso il Sistema Nazionale delle Procure e che intavolerà comunicazioni per vedere la possibilità di liberarli.

"Di tutto questo vedremo i risultati fra due settimane", ha aggiunto. Ha pure informato che si rivedranno tutte i procedimenti precedenti dove si ritrovino invischiati leader contadini di varie organizzazioni sociali che, da alcuni anni, stanno esigendo l'annullamento di alcuni ordini di cattura.

Interrogato sulla situazione penale dei rei accusati di far parte di gruppi paramilitari, Herrán Salvatti ha detto: "Per quanto riguarda il caso dei paramilitari è pienamente dimostrato che si tratta di persone che si dedicano ad attività che sono al margine della Legge; dato che non c'è nessuna possibilità di stabilire condizioni che permettano loro di ottenere un qualche beneficio, senza dubbio, sarà questione di rianalizzare ciascuna pratica, il che determinerà quello che faremo".

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