Da Proceso del 10 settembre 2000

Denunce di colonnelli, disputa tra generali

La cupola militare, infettata dal narcotraffico e dalla corruzione

di Jorge Luis Sierra

Nessun altro Ministro della Difesa ha messo in galera tanti capi militari coinvolti nel narcotraffico, così come ha fatto il generale Enrique Cervantes Aguirre. La lista dei detenuti è molto lunga e comprende tutti i gradi militari, compreso quello di generale di divisione. Nessun altro comandante ha avuto a disposizione tante forze militari contro il narcotraffico come lui: 25 mila effettivi giornalmente mobilitati, azioni compiute in tutte le regioni militari, piattaforme aeree di intercettazione, creazione ed equipaggiamento di forze speciali, realizzazioni di operazioni anfibie, azioni a sorpresa contro capi narcotrafficanti, cooperazione senza pari con la sua controparte statunitense.

Paradossalmente, nessun altro appartenente all'entourage di collaboratori ha ricevuto tante accuse di corruzione e di vincolo con i cartelli della droga, come quello che attornia al generale ministro della Difesa.

Prima di essere defenestrati, FRANCISCO QUIROS HERMOSILLO e MARIO ARTURO ACOSTA CHAPARRO, facevano parte della fitta ed intoccabile cupola militare che controlla 175mila effettivi dell'Esercito e della Forza Aerea; fabbriche per l'equipaggiamento, vestiario e armamento, oltre al sistema finanziario militare organizzato nel Banjesercito, così come la complicata rete di spionaggio militare che si estende in tutta la Repubblica.

Se si proveranno i fatti a carico di Quiros Hermosillo, sapremo allora che Amado Carrillo Fuentes godeva dei favori di una persona chiave, che ha mantenuto il controllo intero del trasporto militare durante tutto il sessennio di potere di Carlos Salinas e la prima metà di quello di Ernesto Zedillo.

Come direttore generale dei Trasporti Militari, il generale Quiros partecipava nel comando di tutte le azioni che coinvolgevano veicoli armati per il trasporto di truppa e artiglieria. Il servizio che lui dirigeva era essenziale per realizzare tutte le operazioni logistiche nelle 41 zone militari della Repubblica, così come per tutte le azioni contro il narcotraffico, l'insurrezione ed il crimine organizzato.

Pochi militari messicani sono riusciti ad ottenere una esperienza controinsurrezionale così completa come quella di Quiros Hermosillo. Dal 1969 al 1979, praticamente durante tutto il periodo di nascita, sviluppo e distruzione della prima ondata di guerriglia in Messico, Quiros fu comandante della Polizia Militare e capo di uno dei quattro rami della Brigata Bianca, l'organizzazione paramilitare più temibile che si sia creata in Messico.

Come Tenente Colonnello, Quiros Hermosillo ha diretto il ramo di Polizia Militare nella Brigata Bianca, e obbediva agli ordini dei suoi capi, gli allora colonnelli Luis Montiel Lopez e Guillermo Alvarez Nahara. Entrambi i militari formano ora parte dell'entourage del Ministro Cervantes Aguirre.

Durante il governo di Salinas, il generale Montiez Lopez fu comandante della XI Regione Militare, che include la V Zona Militare, con sede in Ciudad Juarez. In questo sessennio, Cervantes Aguirre gli diede l'incarico come direttore generale degli Ingegneri del Ministero della Difesa (SEDENA).

Alvarez Nahara, anche lui generale di divisione, è ora il responsabile della programmazione e delle operazioni della Polizia Giudiziaria Federale e da questo posto di comando dirige tutto il fronte militarizzato della lotta antinarcotici.

Il generale Quiros ha ricevuto una medaglia al Merito Militare, nel 1974, in uno degli anni più cruenti della repressione contro i gruppi armati nel Paese. Nel 1979, nello stesso anno in cui Ricardo Miguel Cavallo lavorava come agente di intelligenza militare nella Scuola Meccanica della Armata Argentina, Quiros ricevette un'altra medaglia al merito consegnata dal governo di quel Paese.

Fino al momento della sua reclusione, Quiros fu uno dei militari più influenti in questo sessennio. Oltre la sua esperienza nella milizia, Quiros Hermosillo è una delle persone più vicine al generale Cervantes Aguirre.

Entrambi sono membri della stessa generazione di studenti nel Collegio Militare. Appartengono al settore dell'Artiglieria ed hanno lavorato assieme come aiutanti dell'oggi defunto Marcelino Garcia Barragan, Ministro della Difesa e nonno di Javier Garcia Morales, un altro degli uomini che presumibilmente sono serviti come ponte ad Amado Carrillo per mettersi in contatto con la cupola militare messicana.

Nell'ambiente militare si conosce bene la vicinanza tra i tre generali dell'artiglieria che hanno lavorato come aiutanti e sono stati molto vicini a Marcelino Garcia Barragan, in un primo tempo, ed in seguito a Felix Galvan Lopez: Cervantes Aguirre, Quiros Hermosillo, Alvarez Nahara.

La paura dei generali

Barry McCaffrey si muove sulla sedia e s'irrigidisce di fronte alla domanda su che cosa pensa riguardo alla detenzione del generale Jesus Gutierrez Rebollo, anche se sono passati tre anni dalla sua incarcerazione.

McCaffrey prende fiato e racconta che nel febbraio del 1997 il Viceministro delle relazioni con l'Estero, Juan Rebolledo Gout, lo chiamò urgentemente per telefono a Seattle, Washington, per informarlo che avevano scoperto che il generale Gutierrez Rebollo era vincolato con il narcotraffico e che erano in procinto di arrestarlo.

Alcuni mesi prima, McCaffrey aveva elogiato l'integrità del generale messicano e, messo al corrente delle accuse, ha dovuto dire al presidente ciò che Clinton gli aveva detto: "Se succederà un altro caso come questo, probabilmente la cooperazione tra Messico e Stati Uniti sopravviverà, voi no".

Dopo i fatti riguardanti il generale Rebollo, McCaffrey fu più cauto nel elogiare i generali messicani. Preferisce ammettere che la corruzione legata al narcotraffico esiste da entrambe le parti della frontiera e sta ben attento ad affermare che polizia e militari messicani sono degli "eroi" nella guerra contro la droga.

E di fatto il generale Cervantes Aguirre è considerato negli Stati Uniti un eroe. Nella sua ultima visita al Pentagono, il ministro della Difesa messicano è stato ricevuto con tutti gli onori dai suoi equivalenti statunitensi tra cui l'ex-parlamentare Bill Cohen.

L'immagine del generale messicano è positiva nei corridoi di governo di Washington. Un ufficiale di governo dice: "Sappiamo che il generale Cervantes è pulito". Senza dubbio l'affermazione è dovuta ad un calcolo: "Non crediamo che il generale Cervantes sia coinvolto nel narcotraffico. Già gli basta la fortuna messa insieme con le imprese di costruzioni e telecomunicazioni".

Però, durante l'ultimo sessennio, Cervantes Aguirre ha dovuto confrontarsi con insistenti voci dentro e fuori le forze armate. La voce più frequente è quella secondo cui alcuni suoi collaboratori più vicini hanno accumulato ricchezze con la costruzione di abitazioni militari attraverso l'impresa Comalcalco, collegata al generale Salvador Alvarez Nahara, ex direttore dell'Istituto di Sicurezza Sociale delle Forze Armate.

Un'altra voce, meno ricorrente, si riferisce ai guadagni generati dalla vendita di frequenze radio messicane durante la gestione di Enrique Cervantes Martinez, coordinatore generale esecutivo della Commissione Federale delle Telecomunicazioni e figlio del Ministro della Difesa nazionale. È a questo che si riferiscono i funzionari di Washington.

In realtà poco è stato provato. Fino ad ora il nome di Cervantes Aguirre è rimasto pulito. Anche se le accuse contro i suoi collaboratori più vicini sono aumentate negli ultimi giorni.

Alcune delle stesse investigazioni militari filtrate alla stampa, menzionano il generale Manuel Avila Perez, ex comandante della prima regione Militare e ufficiale maggiore della SEDENA durante gli ultimi sei anni. Il suo nome è apparso in più di una lista tra i possibili ministri della Difesa del prossimo governo di Vincente Fox.

Secondo i testi filtrati, Avila Perez sarebbe stato vincolato con Rafael Caro Quintero e Ernesto Fonseca Carrillo. Oltre al generale Avila Perez, altri due generali vengono menzionati: Guillermo Alvarez Nahara e Gaston Menchaca Arias, capi di zona militare. Menchaca è stato uno dei comandanti militari che si scontrarono con l'EZLN sul campo di battaglia, durante i primi giorni del 1994.

L'apparizione dei nomi e delle liste dei presunti militari protettori del narcotraffico si sta ampliando proprio adesso che si dovrà nominare il prossimo ministro della Difesa nazionale. Fox, che non è vincolato a nessuno dei generali in lizza, dovrà prendere una delle decisioni più delicate. Infatti da questa nomina dipenderà il destino dell'istituzione militare intera.

La ribellione dei colonnelli

C'è chi qualifica questa situazione come una lotta interna tra le differenti fazioni della cupola militare e tra questi ci sono sia quelli che vorrebbero che continuasse il vecchio ordine militare vicino al PRI, sfruttando i privilegi mantenuti dai generali da molto tempo come invece una nuova generazione di ufficiali, capitani e colonnelli che cercano un nuovo ordine militare, professionale e neutrale di fronte alle varie correnti politiche del Paese.

Cervantes Aguirre ha dovuto fronteggiare i piccoli germi di dissidenza provenienti da questa nuova generazione di giovani ufficiali. L'esempio pubblico più importante è stato la creazione del Comando Patriottico di Coscientizzazione del Popolo (CPCP), comandato dal tenente colonnello Hildegardo Basilio, verso la fine del 1998. La fiamma del CPCP si spense rapidamente con l'arresto e la detenzione della maggioranza dei suoi membri.

Una lettera del tenente colonnello Hernandez è un breve riassunto di ciò che si suppone essere la corruzione di moda nelle alte file dei capi militari del Paese. Secondo la lettera il ministro Cervantes Aguirre "è andato sempre più ampliando le sue fortune a partire dal sessennio precedente dovuto al noto 10% di commissioni ottenute nell'acquisto di tutto l'equipaggiamento militare richiesto prima nel Dipartimento dell'Industria Militare".

In accordo con il documento, il generale Rodolfo Reta Trigos ha ottenuto il posto di Direttore della Fabbrica della Difesa, si suppone, per proteggere Cervantes e proiettare se stesso come futuro ministro della Difesa.

Reta Trigos è stato capo dello Stato Maggiore della Difesa Nazionale con il generale Felix Galvan Lopez, quando questo fungeva come ministro della SEDENA tra il 1976 e il 1982. Dopo è stato comandante della prima regione Militare, il cui quartier generale è a Città del Messico. Il generale Reta ha fatto parte della III Regione militare che include lo stato di Sinaloa, durante il governo di Francisco Labastida Ochoa, candidato del PRI che ha perso le elezioni presidenziali.

La denuncia del gruppo di ufficiali afferma che il generale Antonio Riviello Bazan, ex Ministro della Difesa, ha fornito a Raul Salinas i principali contratti riguardanti l'acquisto di equipaggiamento militare di cattiva qualità a prezzi molto alti. Le frodi sono state coperte, si presume, dalla Banjesercito.

È molto difficile che il generale Reta Trigos conquisti il ministero della Difesa Nazionale, data la sua vicinanza a Labastida Ochoa. Lo stesso vale per il generale José Angel Garcia Elizalde, Appartenente al reparto della cavalleria, il generale Garcia Elizalde è stato uno dei tre selezionatori del ministro della difesa Nazionale nel 1994. Il nome del generale continua ad essere nelle liste degli aspiranti a questo incarico nel dicembre del 2000, quando si rinnoverà la Presidenza della Repubblica.

Garcia Elizalde è stato un giovane militare salito di grado, da colonnello a generale, sotto la tutela di Juan Arevalo Gardoqui. Quando costui era ministro della Difesa, Garcia Elizalde è stato il suo segretario personale, e , successivamente, capo dello Stato Maggiore della SEDENA.

Durante il governo di Carlos Salinas de Gortari, Garcia Elizalde fu comandante della III Regione Militare che comprende Sinaloa, Sonora, Durango e Chihuahua. Ciò avveniva durante il governo di Francisco Labastida.

Nella disputa ci sono altri generali. A parte il generale a riposo Miguel Angel Godinez Bravo e del generale José Domingo Garrido Abreu - il più vicino a Vincente Fox -, esistono molti altri generali che hanno titoli per diventare ministro.

In tutti i modi, la mancanza di un controllo civile dei militari, permette di vedere le lotte intestine all'istituzione militare solo come una zona di chiaroscuro: un posto dove non ci sono né generali buoni né generali cattivi e neppure si riesce a vedere bene la differenza tra uno corrotto ed uno che non lo è... dove si formano le voci, dove tutto diventa possibile.

In un Paese dove i militari non devono rendere conto, può succedere che la corruzione di molti capi militari rimanga impunita. La detenzione dei generali Quiros e Acosta non è altro che il capo di una matassa non ancora sgrovigliata.


(a cura di Oscar - San Cristóbal de Las Casas)



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