da Expreso-Chiapas del 10 settembre 2000

EPR: IL TRIONFO DI FOX È STATO CONTRATTATO CON IL POTERE

Angeles Mariscal

I gruppi dell'ultradestra che hanno vinto le elezioni del 2 di luglio cercano di neutralizzare e smobilitare lo scontento sociale dei più di 20 milioni di elettori che non hanno votato, per generare riflusso nell'organizzazione e mobilitazione del popolo non uniformato e del movimento rivoluzionario. Questa è l'accusa dell'esercito Popolare Rivoluzionario (EPR).

Nell'Organo di Analisi e Diffusione del Partito Democratico Popolare Rivoluzionario e dell'Esercito Popolare Rivoluzionario, diffuso dal gruppo insorto assieme all'ultimo comunicato del 28 agosto passato, si segnala che i più di 20 milioni di astensionisti durante le passate elezioni federali sono per le forze insorte l'espressione dello scontento e del disaccordo dei messicani e della poca credibilità dei processi elettorali.

Nell'editoriale, l'EPR accusa i gruppi politici del potere nazionale e stranieri di aver contrattato il trionfo di Fox. Segnala che altri sei anni con un presidente del PRI avrebbero garantito unicamente maggiore scontento sociale e pertanto, che si sarebbe articolato in organizzazioni indipendenti, partiti ed eserciti rivoluzionari, che per le condizioni economiche, politiche e sociali della maggioranza della popolazione hanno un forte eco nella coscienza popolare.

La borghesia, accusano, ha sacrificato il PRI.

"Non è la volontà democratica del potere quella che ha permesso il trionfo di FOX, ma l'imperativo della sopravvivenza del sistema capitalistico nel nostro Paese. Contrattare la transizione ha consistito nel minimizzare per il movimento rivoluzionario tutte le possibilità di incorporare ancor più gente alla lotta armata, non lasciare che la lotta per il potere tra i differenti gruppi della borghesia uscisse dal suo controllo e ponesse in rischio il dominio sui lavoratori".

Nella sua analisi, il gruppo insorto, la cui presenza all'interno delle comunità di questa regione (Chiapas) è stata minimizzata, considera che la cosiddetta alternanza nel potere rappresenta solamente un cambio nell'amministrazione della ricchezza.

Si tratta di una nuova "contrattazione" affinché il presidente entrante non sia appesantito dagli errori del presidente uscente. Perciò , la cosiddetta alternanza "è stata pianificata dai gruppi al potere in Messico e negli Stati Uniti per mantenersi al potere e mantenere gli stessi impegni politici ed economici presi con l'imperialismo. È stata l'alternanza nel Potere per il Potere".

"L'albero solamente ha cambiato le foglie, ma le sue radici sono sempre le stesse. L'obiettivo fondamentale delle recenti elezioni in Messico è di generare aspettative e speranze di cambiamento nella maggior parte della popolazione".

Parallelamente - aggiunge l'EPR - si cerca di creare confusione e timore con il trionfo dell'ultradestra, "per neutralizzare e smobilitare lo scontento sociale; per approfittare del momento per generare riflusso, un arretramento nell'organizzazione e nella mobilitazione del popolo che non è adattato e del movimento rivoluzionario".

Con questa strategia si generalizzano le condizioni "per reprimere con la legge in mano quelli che, come noi, siamo nella lotta rivoluzionaria".

Segnalano inoltre che l'esercito con i suoi nessi con il narcotraffico, la chiesa reazionaria con i suoi interessi economici e sociali ed i burocrati con i loro presupposti, sono coloro i quali continueranno a reprimere, giustificando o tacendo di fronte alla violenza perpetrata nei confronti del popolo insorto.

Il gruppo armato analizza che l'astensionismo di più di 20 milioni di elettori, unito alle schede annullate e ai cittadini non legati a nessun partito, costituisce una quantità maggiore ai voti ottenuti dal candidato vincitore, il che dimostra il disinteresse della popolazione rispetto ai processi elettorali.

"Per le forze insorte è l'espressione dello scontento e del disaccordo di milioni di messicani di fronte alla politica neoliberale e della perdita di credibilità del processo elettorale stesso, come principale via per ottenere un cambiamento che risolva i bisogni economici, politici e sociali del Paese".

Fintanto che si continuerà ad ignorare coloro che non vanno a votare, non si potrà parlare di democrazia: "per costruire la democrazia è necessario implementare la lotta armata e, attorno ad essa, tutte le altre forme di lotta", affermano gli insorti.

Hanno infine menzionato che nella presente realtà differenti settori hanno appoggiato la proposta di cambiamento attraverso la rivoluzione armata, incorporandosi tra le file degli insorti.


(a cura di Oscar - San Cristóbal de Las Casas)



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