Compagni e Compagne

Alla stampa nazionale e internazionale

Alla società civile nazionale e internazionale

Alla organizzazioni non governative

Smentiamo tutte le accuse sui fatti illeciti successi il giorno 7 maggio del 2000alle ore 6 del mattino sul tratto di strada Oantelhó-Tsanebolom, in cui è caduto in un'imboscata un gruppo di persone delle quali 3 sono morte e 2 sono rimaste ferite, tutte originarie di Tsanebolom.

Uno dei feriti (Mariano Gómez Pérez), ricoverato a San Cristóbal de Las Casas, si incarica di accusare un uomo che abita nel municipio autonomo, quindi, un membro zapatista.

Bisogna però segnalare che l'accusato, nonostante essere stato sgomberato e aggredito dal 1997 dai paramilitari e da Mariano Gómez Pérez, non ha agito in nessun modo contro chi lo ha cacciato dalla sua casa.

Quindi possiamo dire che si tratta di una calunnia viscerale, visto che il membro zapatista che adesso accusano si trovava all'interno del Municipio Autonomo, compiendo le proprie attività religiose (le preghiere degli anziani) che si rispettano ogni domenica.

Quando sono avvenuti i fatti era qui ed è stato visto da una gran quantità di abitanti della comunità e sarebbe quindi impossibile che sia stato sul luogo del delitto, visto che dista circa 12 km da Polhó.

E' anche importante segnalare che oggi, alle nove di mattina, si è presentato nel Municipio Autonomo il presidente municipale di Chenalhó, accompagnato dal sindaco e dal comitato del PRI che hanno parlato direttamente con il Giudice Municipale di San Pedro Polhó (Municipio Autonomo) e in questa conversazione si è chiarito perfettamente che il membro zapatista accusato non era colpevole.

Per questo bisogna tenere in conto che il presidente municipale di Chenalhó è cosciente e ha comprovato che l'accusa che si fa al membro zapatista è falsa.

Per queste ragioni facciamo conoscere pubblicamente la nostra innocenza ed esigiamo giustizia perché non possono accusarci di qualcosa che non abbiamo fatto e con cui non abbiamo nulla a che vedere, perché noi non abbiamo l'idea di ammazzare, nessuno.

Questo attentato non deve diventare un altro strumento del governo per attaccarci.

Se bisogna fare giustizia bisogna cercare i veri colpevoli.

Possiamo anche smentire che quanto successo la mattina di oggi nel municipio di Chalchihuitan, sia stato per colpa di un miliziano zapatista.

Evidentemente si tratta di una vile bugia, visto che è risaputo che esistono in questa zona scontri tra priisti per motivi di territorio.

Chiediamo le basi delle accuse visto che noi non abbiamo nessun problema con la gente di Chalchihuitan.

ATTENTAMENTE

PER IL CONSIGLIO MUNICIPALE

Denunciamo a tutti i mezzi di comunicazione, alla società civile nazionale e internazionale.

In questi momenti il Municipio Autonomo di San Pedro Polhó si trova in massima allerta perché circondato da membri della sicurezza pubblica, PGR, Esercito Federale che i trovano nel municipio di Majomut e nella comunità di Yabteclum, rispettivamente a una distanza di 1 e 3 chilometri.

Sono anche aumentati i voli con l'elicottero passando fino a cinque volte sulla nostra comunità provocando timore ai nostri figli e a noi stessi.

Per i fatti successi i giorni 7 e 8 di maggio incolpano membri del nostro municipio per smantellare questa comunità.

Rendiamo responsabili il Governo Federale, il sig. Ernesto Zedillo e il governatore dello stato Roberto Albores Guiillén di qualunque atto violento contro il nostro municipio o di qualunque atto violento contro i nostro compagni delle basi di appoggio zapatiste.

Compagne e compagni, questo è tutto.

Democrazia, Libertà, Giustizia

Enlacecivil-l: Enlacecivil-l@listas.laneta.apc.org pag. web: http://www.laneta.apc.org/mailman/listinfo/enlacecivil-l

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