La Jornada - 7 settembre 2000

IL VATICANO ACCREDITA L'INTOLLERANZA, SOPRATTUTTO IN MESSICO

Lo si può vedere già nella gerarchia ecclesiastica

José Antonio Roman

Con la sua ultima polemica affermazione che la Chiesa cattolica è "l'unica vera" , il Vaticano accredita il cammino della "intolleranza", che nel particolare caso messicano è "molto più pericoloso" per la ridefinizione e riposizionamento dell'ala più conservatrice legata al cattolicesimo, dopo il trionfo di Vincente Fox nelle elezioni presidenziali.

Il coordinatore dei progetti del Centro di Studi della Religione in America Latina, Adoniram Gaxiola, ha aggiunto che questa intolleranza si può già notare nella gerarchia cattolica come lo dimostra la "proibizione" di fare dichiarazioni ai mezzi di comunicazione imposta dal vescovo Onesimo Cepeda, la cui "profonda amicizia" con il candidato priista Francisco Labastida Ochoa "è pubblicamente riconosciuta".

Dall'inizio del suo pontificato, Giovanni Paolo II ha affermato la "esclusività" del cattolicesimo. Di fatto l'ecumenismo del quale tante volte ha parlato, si riduce a qualcosa di strettamente formale e interno ai vertici della chiesa, dato che praticamente non esiste e neppure si sono avuti avanzamenti su questo terreno.

Teoricamente, ha segnalato Gaxiola, la dichiarazione del vaticano "nulla dà e nulla toglie" alle chiese cristiane evangeliche, la cui posizione di fronte alla chiesa cattolica è già definita. Però l'affermazione che la chiesa cattolica è l'unica vera rappresenta apre poco a poco le porte dell'intolleranza, in un momento nel quale l'ala più a destra del cattolicesimo si sta riposizionando.


(a cura di Oscar - San Cristóbal de Las Casas)



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