Siamo spiacenti per la decisione così sbagliata che lei ha preso, permettendo che questo conflitto avesse come sbocco un'azione di forza e la repressione.

Crediamo che lei abbia dimenticato che questo non è un "incidente" nella storia, come ci si vuole fare credere; oggi il movimento studentesco è la storia. Il posto nella storia che lei ha deciso di occupare, è sbagliato visto che ha deciso di caratterizzarsi come lo strumento che ha dato "legalità " alla violenza e alla repressione contro il movimento studentesco.

Oggi più che mai le vogliamo ricordare: la violenza porta solo alla violenza e lei ha avallato questo in cambio di un piatto di lenticchie. Ha fatto sì che oggi, essere un studente con dignità è peggio che essere un delinquente dal colletto bianco, un assassino dello stato o un politico corrotto. Oggi, per lei, essere studente è sinonimo di traditore alla patria.

No, a noi non piacerebbe essere nei suoi panni, non ci piace il ruolo che sta avendo nella storia, perché noi che oggi siamo detenuti... domani scriveremo la storia, la stessa che la giudicherà e che ci assolverà. Lei ha trasformato l'indole del movimento studentesco; la decisione di reprimerlo lo trasformerà in un movimento sociale di imprevedibili possibilità.

Sia lei benvenuto nella lunga lista dei traditori della patria, della gente e del futuro del Messico, nella lunga lista di coloro che si sono venduti contro il popolo. Il suo nome, da oggi in poi, è unito a nomi come Antonio López de Santa Anna, Porfirio Díaz, Gustavo Díaz Ordaz, Luis Echeverría, Carlos Salinas de Gortari, Ernesto Zedillo Ponce de León e Francisco Barnés de Castro... e ci spiace dirle che da questa lista non si esce mai, dato che il Messico è un paese con memoria.

Ci causa pena che lei pensi che il carcere, le botte, le persecuzioni e i sequestri possano far tacere la verità e la ragione, perché dovunque saremo continueremo a lottare. Non siamo sconfitti... la lotta è appena iniziata.

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