da Proceso SUR n. 12 - 5 agosto 2000

Candidati alla direzione della SEDENA

GODINEZ e RENAN: LA LORO ORMA NERA SUL CHIAPAS

di Julio Cesar Lopez e Isaim Mandujano

I generali Miguel Angel Godinez Bravo e Mario Renan Castillo Fernandez, aspiranti, tra gli altri, alla direzione della Segreteria della Difesa nazionale (SEDENA) nell'era Fox, possiedono entrambi una provata esperienza nella lotta controinsurrezionale.

Entrambi come capi della VII Regione Militare, hanno affrontato, in modo differente, l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN). Il primo dei due fu sorpreso dalla dichiarazione di guerra del primo gennaio del 1994 e diresse i combattimenti in cui morirono zapatisti e soldati federali. Il secondo organizzò l'offensiva militare del dieci febbraio 1995, atto che venne definito dal subcomandante Marcos "il tradimento di Ernesto Zedillo".

I due militari hanno lasciato la loro impronta sul Chiapas: esecuzioni extragiudiziali, torture, persecuzioni e, presumibilmente, creazione ed rafforzamento dei gruppi paramilitari.

NON C'È GUERRIGLIA....

Originario dello stato di Puebla, il generale Godinez Bravo affrontò la guerriglia zapatista prima che questa apparisse pubblicamente. Accadde nella Sierra Corralchen, nel municipio di Ocosingo il 23 2 il 24 maggio del 1993.

Il saldo del combattimento, da parte dell'esercito fu di un sottotenente ed un soldato morti e due feriti. Morì anche un ribelle.

In questa occasione i soldati scoprirono un campo di addestramento guerrigliero, con grandi capanne, larghe strade sterrate e persino un campo sportivo, nel bel mezzo della montagna.

Dopo l'operazione i militari arrestarono otto indigeni della comunità di Patathè e due guatemaltechi e li rinchiusero in prigione, con l'accusa di "tradimento della patria".

Nonostante tutto questo il generale dichiarò: "non esiste guerriglia nello stato del Chiapas".

Precedentemente, nel marzo di quello stesso anno (il 1993), in un episodio mai chiarito, due ufficiali distaccati a Rancho Nuevo (grande postazione militare alla periferia di San Cristóbal ndt) furono uccisi nel municipio di San Cristóbal, il che fece aumentare gli arresti di indigeni e portò il generale Godinez ad un duro scontro con il vescovo Samuel Ruiz, in qualità di presidente del Centro per i Diritti Umani Fray Bartolomè de Las Casas.

In prossimità del sollevamento armato, il capo militare sorvolò la zona di conflitto, ma non gli riuscì di scoprire l'avanzata degli indigeni in armi.

Il primo gennaio rimase stupito dell'occupazione militare di San Cristóbal de Las Casas, Ocosingo, Las Margaritas, Altamirano, assieme ad altri capoluoghi di municipio.

Ripresosi dalla sorpresa, - "Non c'è guerriglia in Chiapas: generale Godinez", scrissero gli zapatisti nel palazzo municipale di San Cristóbal - il generale lanciò le sue truppe contro i ribelli, ma anche contro le comunità civili indigene.

Il 7 gennaio 1994 l'esercito seminò il terrore nel territorio di MORELIA, municipio di Altamirano. Occupò il villaggio e torturò in massa i civili. Ne giustiziò tre in età avanzata. A Las Margaritas uguale: giustiziò altri due civili. Il Centro Fray Bartolomè accumulò decine di denunce contro l'esercito per violazione dei diritti umani.

GLI AFFARI IN CHIAPAS

Ex capo di Stato Maggiore Presidenziale all'epoca di Josè Lopez Portillo, il generale Godinez risulta essere in stretta relazione di affari con i fratelli del presidente della repubblica, Rodolfo e Veronica Zedillo Ponce de Leon, per ciò che riguarda la costruzione di alloggiamenti per i militari distaccati in Chiapas.

Proceso-Sur, nell'edizione n.3, ha documentato che fu il generale ad autorizzare la costruzione di 120 alloggi da parte della famiglia Zedillo (le Unità di Abitazione Militare "El Sabino") attraverso la ora scomparsa impresa Zona Selva Costruzioni (contratto 95-013). Lo fece direttamente, come direttore dell'Istituto di Sicurezza Sociale per le Forze Armate Messicane.

Il generale ebbe modo di stabilire la relazione con Rodolfo Zedillo attraverso l'amicizia che quest'ultimo aveva con suo figlio, Miguel Angel Godinez Garcia, che l'Intelligenza Militare lega al narcotraffico per la presunta compra-vendita dei veicoli blindati di Josè Lopez Portillo.

Godinez Garcia, che nega decisamente le imputazioni che lo legano al capo Ernesto Fonseca Carrillo, ha diversi interessi in Chiapas, e più precisamente in Tuxtla Gutierrez.

Uno di questi è quello che in origine si chiamava Mikey's Bar, che lasciò il posto al Freddy, ora scomparso, dei fratelli Zedillo.

Un altro dato interessante ci viene dalla Lotteria Nazionale (la diede in concessione il generale Javier Garcia Paniagua nel 1991) e dal bar-discoteca Baby rock, che viene amministrato attraverso l'impresa Operatrice del Sud Est per gli Alimenti e le Bevande, entrata in servizio il 22 giugno 1994. Godinez Garcia possiede nella stessa capitale dello Stato la concessione di Jumbo Tron, annunci spettacolari computerizzati. Gli uffici del figlio del generale dalla faccia severa, che vuole diventare Segretario della Difesa, sono gli stessi che occupa LOTTINNAL (la lotteria nazionale).

CONTROINSURREZIONE

Originario di Campeche il generale Mario Renan Castillo Fernandez è accusato di aver creato i gruppi paramilitari che stanno operando in Chiapas.

Specialista in psicologia di massa, il generale arrivò in Chiapas fin dall'inizio del conflitto, ma prese possesso della VII Regione militare solamente il primo febbraio del 1995.

Vera o falsa che sia l'accusa di aver creato i gruppi paramilitari, sicuramente Mario Renan fu colui che organizzò e diresse l'offensiva dell'esercito federale contro l'EZLN il 10 febbraio 1995.

Disponibile per i mezzi di informazione soleva parlare bene del subcomandante Marcos e riferiva che "prima che della forza, è maestro nell'approfondire il dialogo". Però questo non gli ha impedito di dislocare l'esercito in tutti gli angoli della Selva Lacandona e di organizzare pattugliamenti militari attraverso le comunità indigene, giustificando questi atti come "mezzi di dissuasione".

Colto, formatosi nella scuola di guerra degli Stati Uniti, soleva dire "il militare è colui che più di ogni altro odia la guerra perché conosce le sue funeste conseguenze". Infatti una delle nefaste conseguenze dell'offensiva fu lo spostamento forzato di circa 20.000 indigeni della Selva.

Come parte dell'offensiva militare contro l'EZLN, si crearono ed incrementarono in Chiapas - per iniziativa di Castillo Fernandez - le Forze Arcobaleno, i gruppi aerotrasportati delle Forze Speciali, le Compagnie di fanteria non Inquadrate e le Basi di Operazioni Miste, che stanno attualmente occupando totalmente i municipi in cui si dà la presenza dell'EZLN.

Oltre al già esistente Corpo di Fanteria di Difesa Rurale, Castillo Fernandez auspicò una nuova organizzazione che, in seguito, fu segnalata come uno dei gruppi paramilitari chiapanechi: PAZ Y JUSTICIA.

Ex aggregato militare all'ambasciata messicana in Canada, Mario Renan fu colui che promosse la concessione di denaro che il governo federale, attraverso SEDESOL, e il governo statale di Cezar Ruiz Ferro, consegnò ai leader di questo raggruppamento "modello". Circa 5 milioni di pesos furono distribuiti "per progetti produttivi".

I dirigenti di Paz y Justicia, tra loro Mario Albino Torres e Samuel Sanchez Sanchez, erano presenti alla festa di commiato del generale, a cui piacevano molto le grandi abbuffate e le gare di tiro, a cui partecipavano anche alcuni giornalisti.

Renan ha lasciato la direzione della VII Regione Militare il 2 novembre 1997, alcuni giorni prima che un altro gruppo paramilitare perpetrasse il massacro di Acteal.

Oggi è il comandante della XII Regione Militare a Torreon, Choahuila, e sta aspettando che Vincente Fox lo chiami a dirigere tutti i militari del Paese.

a cura di Oscar - Città del Messico


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