Compagne e compagni

Attraverso la mia voce parlano i detenuti politici della UNAM: il nostro cuore è grande come la nostra ostinazione e torniamo a ripetere:

NON CI ARRENDIAMO.

La nostra lotta continuerà, non abbiamo dubbi, fino a quando ci saranno miseria e ingiustizia.

Salutiamo la degna lotta dei fratelli del Chiapas, che sono l'esempio Ribelle della nostra patria, e in special modo, i compagni della Voz de Cerro Hueco, la cui coscienza e ribellione nessuno ferma, nonostante la prigionia; mille grazie, per la loro lotta, per il loro esempio.

Il carcere castiga solo la povertà, l'ignoranza e la ribellione: gli autentici ladri e assassini sono fuori da queste mura; qui non si recupera nessuno: le migliaia di esseri umani che oggi scontano la pena sono il risultato di una società ingiusta. Noi quelli in basso, i poveri, i dimenticati, non restiamo mai soli; voi e noi ne siamo l'esempio vivo.

Vi invitiamo a usare la vostra coscienza, e, con cuore degno, innalzare la bandiera del nostro movimento contro coloro che affamano. Siamo molti noi sfruttati: organizzati possiamo vincere, oggi che la nostra patria sta per essere svenduta non abbiamo da perdere altro che la paura e queste dure catene che ci separano, noi dallo stare con voi e tutti da un'autentica libertà.

Confidiamo in voi, la vostra lotta e la nostra resistenza ci libereranno: non le leggi prostituite, non i giudici e i governanti senza patria, solo voi; non siamo ostaggi, siamo coloro che lottano per la società e siamo certi: non ce la faranno con noi, vinceremo.

Marzo 2000.

Carcere Maschile Nord.

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