La Jornada, 3/2/2000

Dicono che è coinvolto nell'attacco di martedì un dirigente perredista

Muoiono in una imboscata 3 presunti zapatisti

Le vittime di El Bosque sono state assalite mentre ritornavano da vendere caffè

Juan Balboa e Angeles Mariscal, corrispondenti, San Cristóbal de Las Casas, Chis., 2 febbraio

Perlomeno tre indigeni, che si presume simpatizzanti dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), sono stati ammazzati in una imboscata lungo la strada tra il capoluogo municipale di El Bosque e la comunità di Chavajebal: così ha confermato la Procura Generale di Giustizia dello stato.

Ha detto che gli assassinati sono Rodolfo Gómez Ruiz, Martín Gómez Jiménez e Lorenzo Pérez Hernández, mentre Mateo Jiménez Núnez è gravemente ferito.

Secondo la versione della procura, i quattro contadini erano originari di Chavajebal e "sono stati assaliti" quando ritornavano da vendere caffè.

Alcuni rappresentanti delle organizzazioni dei produttori di caffè di Simojovel e di El Bosque hanno confermato che un gruppo di uomini armati ha attaccato in una strada di campagna quattro indigeni che ritornavano alla comunità di Chavajebal, che è abitata in maggioranza da membri dell'EZLN e dove due anni fa sono morti otto indigeni in un operativo dell'Esercito Messicano e della Polizia di Sicurezza Pubblica.

Con quest'ultimo fatto, sarebbero cinque le persone che hanno ammazzato negli ultimi due giorni in imboscate in Suchiapa e in El Bosco.

D'altra parte, in Tuxtla Gutiérrez, un dirigente perredista del municipio di Suchiapa è stato arrestato per la sua presunta partecipazione all'attacco effettuato ieri, dove due contadini hanno perso la vita per la presunta disputa di vari ettari di terra. Membri dell'Esercito, così come poliziotti federali e statali continuano a pattugliare la regione.

Agenti giudiziari hanno fermato questa mattina il dirigente del PRD, Pedro Pantaleón Hernández de La Cruz, che possedeva un'arma da fuoco che si suppone sia stata utilizzata nell'attacco contro contadini priisti. Sono i contadini vittime dell'imboscata che lo accusano i dirigenti del PRD di essere i mandanti dell'aggressione.

Il procuratore statale, Eduardo Montoya Liévano, ha informato che si mantengono la vigilanza e i pattugliamenti nella regione, con il proposito di cercare i contadini che lavoravano 452 ettari di terra e che, secondo le vittime dell'attacco, sono stati quelli che hanno effettuato materialmente l'imboscata.

PGR e Esercito Messicano hanno partecipato all'operativo

Intanto, l'Esecutivo statale ha destituito la delegata del governo assegnata al municipio di Suchiapa, Magda Cielo Villanueva Ríos, dato che non si è occupata adeguatamente della disputa agraria che è all'origine dell'imboscata.

Rimane da segnalare che secondo la procura ed i familiari delle vittime, gli aggressori sono contadini militanti del PRD, che, con alla testa Rodrigo Champo Bautista, avevano invaso in varie occasioni quel terreno di 452 ettari, lo stesso che secondo la risoluzione 127/96 del Tribunale Superiore Agrario era stato affidato ai lavoratori attaccati, questi ultimi militanti del PRI. Il giorno dell'imboscata, gli ejidatari priisti volevano ricuperare il terreno, dato che erano 20 anni che stavano discutendo la consegna dello stesso, senza che le autorità dessero una risposta positiva al rispetto.

Sarebbero della polizia rurale le armi usate nell'attacco

Il presidente municipale di Suchiapa, Javier Serrano Camacho, ha reso noto che le armi usate nell'imboscata potrebbero essere della polizia rurale che dipende "dalla zona militare", per cui ha preso le distanze dai fatti. Il sindaco di estrazione perredista ha rilevato che esistono almeno 40 membri della polizia rurale in questo municipio sui quali non c'è nessuno controllo e che l'unica cosa che ha fatto è che li ha aiutati nei loro trasporti per gli addestramenti di routine. Accusato dai priisti vittime dell'imboscata, il dirigente ha preso le distanze dai fatti: "la polizia municipale di questo municipio non usa armi, perché è proibito".

Serrano Camacho ha segnalato che alcuni dei contadini che si disputano il terreno sono poliziotti rurali e usano le loro armi. Ha detto che nell'imboscata "non esiste organizzazione sociale né nessun partito politico implicato, e nemmeno degli zapatisti; il problema è di carattere agrario, si tratta di una terra che non vale la pena, sono terreni scoscese, montagne dove è proibito tagliare alberi per preparare il terreno per la semina, per cui questa zona è nella sua quasi totalità terra improduttiva".


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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