L'EZLN SI DICHIARA DISPOSTO A RIPRENDERE IL DIALOGO

Riforma (02 - 12 - 2000) - CHIAPAS, Messico - L'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) è disposto a tornare al tavolo del dialogo con il Governo di Vicente Fox, ha affermato il Subcomandante Marcos leggendo cinque comunicati nel municipio di La Realidad.

L'EZLN ha ribadito la sua posizione belligerante nei confronti del nuovo Governo, segnalando che il Presidente Fox ha ereditato il conflitto armato.

Il subcomandante ha salutato la designazione di Luis H. Álvarez, ex componente della Cocopa, come coordinatore per la Pace in Chiapas e lo ha riconosciuto come interlocutore con il Governo federale.

Il Subcomandante Marcos ha condizionato un'eventuale riunione faccia a faccia con Fox alla risposta ai cinque comunicati letti oggi.

Ha aggiunto che il Comitato Clandestino dell'EZLN invierà prossimamente una proposta con luogo e data per la realizzazione di una nuova ronda di dialogo, alla quale, ha detto, assisteranno 24 comandanti del gruppo armato.

Ha ribadito il suo appello perché i messicani appoggino la richiesta di riconoscere i diritti della cultura indigena, plasmati negli Accordi di San Andrés.


Marcos annuncia viaggio a Città del Messico

AFP - 2 Dicembre 2000 - La Realidad - Il leader della guerriglia indigena zapatista, il subcomandante Marcos, ha annunciato sabato che viaggerà a Città del Messico con il suo stato maggiore per promuovere l'approvazione da parte del Parlamento della iniziativa di legge su Diritti e Cultura Indigena.


Sabato, 2 dicembre 5:34 PM

Gli zapatisti accettano di riallacciare dialogo di pace in Messico

LA REALIDAD, Messico (Reuters) -

MESSICO DF, dic 2 (Reuters) - Il subcomandante Marcos, capo politico e stratega militare della guerriglia zapatista del meridionale stato messicano del Chiapas, ha accettato sabato di riallacciare con il governo del nuovo presidente Vicente Fox l'interrotto dialogo di pace.

L'annuncio, senza dubbio, è stato condizionato dal leader ribelle a tre richieste di base al governo di Fox, installatosi venerdì dopo lo spodestamento del Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI), che governò il Messico per 71 anni.

Marcos ha riunito in questa comunità di indigeni tzotziles, ubicata ai confini della Selva Lacandona, un centinaio di inviati di stampa, radio e televisione, tanto nazionali che internazionali, 30 ore dopo l'investitura presidenziale dell'impresario conservatore Fox.

L'incappucciato subcomandante ha letto quattro documenti del comando dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) e ha detto che la ripresa del dialogo dipenderà essenzialmente da: - il rispetto dell'accordo sui diritti indigeni firmato nel 1996 - la liberazione di tutti gli zapatisti detenuti - la smilitarizzazione dei cosiddetti "territori zapatisti".

"La ripresa del dialogo tra il governo federale e l'EZLN è possibile", ha detto l'incappucciato capo zapatista, fiancheggiato da altri due componenti del comando zapatista, anche loro con passamontagna.

In una immediata risposta, il presidente Fox ha detto in una dichiarazione diffusa dalla sua portavoce ufficiale, Martha Sahagún, che il suo governo "sta valutando i punti dell'EZLN".

"Il commissario (per la Pace in Chiapas) e il segretario di governo (ministro degli Interni) discuteranno ognuno dei punti e prenderanno una decisione", ha aggiunto.

La dichiarazione di Fox, fatta durante un volo tra le città messicane di Oaxaca e Monterrey, ha commentato che, "di prima mano, se è una proposta di pace (dell'EZLN) in Chiapas, potrebbe essere accettata".

Il leader guerrigliero ha annunciato che una delegazione di 24 comandanti zapatisti - che lo includerà - viaggerà a febbraio per la capitale messicana per riunirsi con membri del Parlamento, indipendentemente dalla ripresa o no del dialogo di pace con il governo di Fox.

"Dobbiamo andare, succeda quel che succeda", ha detto il subcomandante, che ha letto i documenti e poi ha risposto a circa 10 domande della stampa.

L'EZLN è alla testa dal 1994 di un'insurrezione indigena in Chiapas e l'enigmatico Marcos - un intellettuale bianco - ha ribadito che questo movimento potrebbe trasformarsi in una forza politica, però mai in un partito politico.

"Non vogliamo il potere", ha affermato.

In uno dei comunicati, il subcomandante ha letto che l'EZLN farà arrivare all'ex senatore Luis Alvarez, del Partito Azione Nazionale (PAN), designato da Fox come commissario per la Pace in Chiapas, una lettera in cui gli proporrà "luogo, data e agenda" per un primo incontro diretto.

Però ha avvisato che "se non ci sono segnali (sulle condizioni di base per la ripresa del dialogo), non ci può essere nessun incontro tra l'EZLN e l'Esecutivo federale".

Il conservatore Vicente Fox ha ordinato venerdì, dopo aver assunto la presidenza del Messico, il ritiro di truppe militari da posizioni di conflitto in Chiapas.

L'ordine, senza precedenti in sette anni di conflitto armato nel meridionale e impoverito stato, è stato immediatamente eseguito ed effettivi dell'esercito hanno abbandonato 53 posizioni di controllo che tenevano su strade e sentieri secondari della cosiddetta "zona di conflitto", sotto l'influenza della guerriglia zapatista. Questo è stato confermato sabato da fonti militari.

Il subcomandante Marcos ha detto sabato, a proposito di tali spostamenti militari, che "l'EZLN, facendo un sforzo, lo valuta come un segnale di disponibilità (governativo) a impegni maggiori".

Fox ha detto durante la sua vittoriosa campagna verso la presidenza che sarebbe stato disposto a incontrarsi con il subcomandante Marcos e che, nel caso ci fosse un minimo di comprensione, avrebbe pacificato il Chiapas "in 15 minuti".

Il dialogo di pace, apertosi in Chiapas nell'aprile del 1995 sotto il mandato del Parlamento messicano, fu sospeso nel settembre del 1996, dopo che l'EZLN accusò l'allora governo del presidente Ernesto Zedillo di non rispettare un accordo su diritti indigeni firmato sette mesi prima.

Rispetto a Fox e al suo governo, in uno dei documenti letti, Marcos ha detto: "non ci ispira fiducia chi con la corta mira di una logica gerenziale ha, come piano di governo, trasformare gli indigeni in mini-micro impresari".

"In fin dei conti, questo piano non è altro che il tentativo di continuare con l'etnocidio che, sotto differenti modalità, porta avanti il neoliberismo in Messico", ha aggiunto. REUTERS RVM RLH/


Sabato, 2 dicembre 6:41 PM

L'EZLN accetta la ripresa del dialogo, annuncia Marcos

(CNI in Linea) Il subcomandante Marcos ha informato che l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) ha accettato la ripresa del dialogo per la pace in Chiapas con la condizione che il governo federale applichi i sette punti, dopo di che riconoscerà Luis H. Alvarez, come interlocutore "valido".

In una conferenza stampa nel villaggio di La Realidad, Marcos ha annunciato che viaggerà in febbraio a Città del Messico con 24 comandanti dell'EZLN, tra i quali Tacho e David, e con il suo Stato Maggiore, per promuovere l'approvazione dell'iniziativa di legge su Diritti e Cultura Indigena da parte del Parlamento messicano.

Il dirigente guerrigliero ha concesso al presidente Vicente Fox Quesada il beneficio del dubbio. "Lei parte da zero ed avrà l'opportunità di scegliere se continuare il cammino della guerra o quello del dialogo per la pace".

Fox ha annunciato venerdì che invierà l'iniziativa di legge ai parlamentari il prossimo martedì, e questa insieme al ritiro dell'esercito è una delle condizioni dei ribelli per riallacciare il dialogo che fu sospeso quattro anni fa con il governo di Ernesto Zedillo.

Durante l'atto d'investitura, il nuovo presidente ha ordinato lo smantellamento dei posti di blocco e dei posti di controllo militari nella zona che circonda i rifugi dei ribelli e il ritiro nelle loro caserme delle truppe lì dislocate. Marcos ha fatto questo sabato la sua prima apparizione pubblica, da due anni a questa parte.- Ame -


Sabato, 2 dicembre 7:04 PM

I ribelli zapatisti dicono che torneranno al tavolo del negoziato

LA REALIDAD, Messico, 2 (AP) - Il leader zapatista Subcomandante Marcos ha detto oggi che abbandonerà la selva meridionale e andrà nella capitale del Messico per riallacciare le conversazioni di pace con il governo.

Il leader ribelle, con il volto coperto, ha fatto questa dichiarazione il giorno seguente l'investitura del nuovo presidente Vicente Fox, che ha ritirato alcune truppe dallo stato meridionale del Chiapas e ha inviato al Parlamento un progetto di legge per proteggere i diritti degli indigeni, come avevano richiesto i guerriglieri.

In una conferenza stampa nella Selva Lacandona, Marcos ha detto di essere contento per le misure di Fox, il cui incarico ha posto fine ieri a 71 anni di governo ininterrotto del Partito Rivoluzionario Istituzionale.

Marcos ha detto che in febbraio andrà a Città del Messico e questa sarebbe la sua prima uscita dalla selva in 15 anni. Gli ultimi negoziati hanno avuto luogo nel 1996.

Viaggerà accompagnato dai suoi luogotenenti.

"Andremo e vedremo che succede", ha affermato. "Andremo per fare il lavoro che i nostri compagni vogliono che facciamo: mettere fine a questa guerra".

Gli zapatisti si rifiutarono di continuare a dialogare 4 anni fa con il governo del presidente uscente Ernesto Zedillo a causa del progetto di legge sui diritti degli indigeni.

Inoltre, gli zapatisti hanno ribadito l'esigenza che l'esercito messicano si ritiri dalla regione.


Nacional - CHIS/EZLN-DIALOGO

Sabato 2 Dicembre, 2000 19:14

ACCETTA IL SUBCOMANDANTE MARCOS LA RIPRESA DEL DIALOGO IN CHIAPAS

La Realidad, Chis., 2 Dic (NTX).- Il subcomandante Marcos ha accettato oggi la possibilità della ripresa del dialogo per la pace in Chiapas e ha detto che l'EZLN "valuta come un segnale di disponibilità a impegni maggiori" la serie di movimenti dell'Esercito Messicano iniziata la vigilia, che riduce i punti di controllo.

In una conferenza stampa, realizzata in questa località del municipio di Las Margaritas, il dirigente dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), accompagnato dai comandanti Moisés e Tacho, ha fissato sette punti come condizioni per un primo incontro diretto.

Ha annunciato un viaggio per Città del Messico, con una comitiva di 23 componenti del comando del Comitato Rivoluzionario Indigeno, per promuovere di fronte al Parlamento l'approvazione degli accordi di San Andrés, vale a dire, la legge su diritti e cultura indigena della Cocopa.

Tra i punti che ha affrontato nella sua conferenza, ha detto che l'EZLN ribadisce la sua disponibilità a cercare, trovare e seguire il cammino del dialogo e del negoziato pacifici per arrivare alla fine della guerra e iniziare la costruzione di una pace giusta e degna.

Ha aggiunto che l'obiettivo del dialogo e del negoziato è arrivare a accordi e poi rispettarli. Tanto il dialogo come il rispetto degli accordi sono possibili se si costruiscono su una base di fiducia e credibilità. Le parti devono dimostrare che sono degne di fiducia e che sono credibili nei loro impegni.

Lungo i loro sette anni di vita pubblica e i 17 anni di esistenza l'EZLN ha dimostrato che la sua parola gode di credibilità. Siamo orgogliosi di rispettare la nostra parola. Questo lo accredita non solo la nostra storia, ma anche la nostra attuale disponibilità al dialogo.

Perciò, l'EZLN richiede al governo federale segnali concreti che dimostrino la sua disponibilità al dialogo e al negoziato, il suo impegno ad arrivare ad accordi ed a rispettarli, e la sua decisione ferma di costruire la pace per i popoli indios del Messico.

Precisa che i segnali richiesti sono:

  1. rispetto degli accordi di San Andrés. In concreto, la trasformazione in Legge dell'iniziativa elaborata dalla Cocopa
  2. la liberazione di tutti gli zapatisti detenuti nelle carceri del Chiapas e in altri stati
  3. smilitarizzazione: durante la sua campagna e in tutto il periodo posteriore al 2 luglio, Vicente Fox ha offerto il ritiro delle forze armate federali dal territorio zapatista e il ritorno dell'Esercito alle posizioni che occupava prima dell'inizio della guerra.

Per riallacciare il dialogo, l'EZLN richiede:

1. Il ritiro e la chiusura di sette delle 259 posizioni dell'Esercito Messicano come condizione per riallacciare il processo di pacificazione:.

2. Che il ritiro deve essere completo e non essere sostituito da qualche altro corpo di polizia sia statale o federale. Non deve dissimularsi con un allontanamento geografico dai punti segnalati.

3. Nel momento in cui questi segnali siano stati soddisfatti l'EZLN farà arrivare al commissario di pace del governo federale e all'opinione pubblica una lettera dove si proporrà il luogo, la data e l'agenda per un primo incontro diretto, tra il commissario governativo e la direzione zapatista.

4. In questo primo incontro diretto, la direzione zapatista proporrà l'inizio formale del dialogo e del negoziato per una pace giusta e degna in Chiapas tra l'EZLN e il governo di Fox.

5. La semplicità di queste richieste dà la dimostrazione della disponibilità dell'EZLN a seguire il cammino del dialogo e del negoziato fino alla fine della guerra.

6. L'inizio del dialogo Governo-EZLN è possibile però è indispensabile anche la partecipazione sociale.

7. Fa un appello alla società perché si mobiliti ed esiga il rispetto di queste petizioni per riallacciare il dialogo.

Nella conferenza ha letto cinque comunicati e c'è stata una serie di domande e risposte.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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