Julio 1, sábado, de 2000. Número. 378

Alleanza Civica: non ci sono condizioni per delle elezioni pulite

Non ci sono garanzie per l'esercizio del diritto al voto

Carlos Herrera

Alleanza Civica Chiapas ha denunciato che "la situazione politica e sociale dello stato di Chiapas non propizia la realizzazione di elezioni equitative e imparziali, che garantisca l'esercizio del diritto al voto in condizioni di uguaglianza", oggi due luglio.

Descrive una situazione in cui esiste "violenza, intimidazione, controllo della partecipazione politica, disinformazione, paura, divisione nelle comunità, appoggi di programmi sociali in modo discriminatorio e escludente, analfabetismo, scarsa partecipazione della donna, mancanza di credibilità dei partiti politici, dei funzionari di governo e delle stesse elezioni".

"Tutto ciò provoca difficoltà a che i cittadini partecipino apertamente e decisamente nell'organizzazione e nello sviluppo del processo elettorale, solo con questo si garantirebbe l'imparzialità di formatori, funzionari di seggio e un'ampia partecipazione nella giornata civica".

Nel suo rapporto, Alleanza Civica afferma che i principi giuridici e l'organizzazione del processo elettorale, sono ancora insufficienti per contenere l'agire ufficiale in favore dei suoi candidati, mentre la maggioranza dei cittadini vede elusi i suoi diritti politici elementari.

In Chiapas, "le circostanze locali si aggiungono al contesto nazionale, come gli accampamenti militari, i posti di blocco e i posti di controllo. Forze di Sicurezza Pubblica, giudiziari statali e federali e Polizia Federale Preventiva, in routine di pattugliamento e di perquisizione nelle comunità dissidenti".

"Gruppi paramilitari che girano liberamente perseguitando e minacciando uomini e donne delle comunità in resistenza; comunità e villaggi interi profughi dai loro luoghi d'origine, senza nessuna garanzia per il loro ritorno; intransigenza politico-religiosa, che si traduce in minacce e espulsioni, con la compiacenza delle autorità statali e federali".

Inoltre "crimini e violenza in municipi come Pantelhó, El Bosco, Chenalhó, San Juan Chamula, ecc; mancanza di equità nell'uso dell'informazione e nella copertura delle campagne politiche; uso di risorse pubbliche per appoggiare candidature ufficiali e costi e coazione del voto".

Anche se il processo elettorale è organizzato da un organo autonomo e relativamente indipendente, la partecipazione cittadina in questo due luglio sarà in un contesto definito "dalla belligeranza" dei governi statale e federale di fronte ai problemi sociali di questo stato.

Alleanza Civica, che ha dato notizia che circa 337 osservatori qui in Chiapas più altri 15 stranieri vigileranno sugli sviluppi della giornata elettorale, in municipi e comunità dello stato di Chiapas, ha reso noto che in sintesi "si vede limitato il diritto al libero transito, il diritto ad un voto libero da minacce e pressioni, il diritto all'informazione e l'accesso ai mezzi di comunicazione".

Perciò, "non è possibile accreditare un processo democratico se non si garantisce il rispetto dei diritti politici che abbiamo tutti noi messicani e, come può rilevarsi nella situazione socio-politica, costituisce una violazione dei diritti di una gran maggioranza di cittadini".

Di fronte a questo, "i principi che reggono la funzione elettorale, la certezza, la legalità, l'indipendenza, l'imparzialità, l'obiettività, che dovrebbero caratterizzare un processo elettorale, rimangono fra parentesi".

Si sta realizzando un ampio sforzo da parte di funzionari dell'IFE per organizzare un processo imparziale e equitativo, però prendiamo nota della mancanza di volontà, d'impegno e di congruenza da parte dei partiti politici nell'anteporre gli interessi della collettività su quelli personali.

Senza dubbio, Alleanza Civica confida che "l'unico modo per garantire l'inefficacia della frode elettorale, di domenica, è la partecipazione ampia, decisa e informata di tutti noi messicani, dato che di fronte alla forza di una votazione di massa non c'è potere sufficiente che possa fermarla".

[fonte: fojacoleta@correoweb.com


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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