ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE
MESSICO, Giugno 2000
PER L'INCONTRO NAZIONALE DELLA SOCIETÀ CIVILE
PER LA PACE E CONTRO LA MILITARIZZAZIONE IN MESSICO
Zócalo di Città del Messico
Sorelle e Fratelli:
Ricevete tutti e tutte voi il saluto rispettoso delle e degli zapatisti. A nome di tutto l'EZLN, salutiamo la prossima celebrazione del vostro Incontro Nazionale, del 9 e 10 giugno 2000 nello Zócalo di Città del Messico.
Con entusiasmo e speranza abbiamo letto che coloro che convocano e organizzano questo Incontro rappresentano un arcobaleno del meglio del nostro paese. L'onestà e la nobiltà sono il comune denominatore di chi oggi, anche nel mezzo del processo elettorale, si voltano a guardare verso questo territorio in guerra che è il sudest messicano. Non nonostante le elezioni, ma precisamente per esse, voi fate bene a ricordare alla società messicana e alla classe politica, che non può esserci democrazia mentre c'è la guerra, e che la democrazia è solo possibile quando c'è pace con dignità.
Nelle nostre terre, la guerra governativa contro i villaggi indios continua la sua marcia, benché sia nascosta dal processo elettorale. La macchina dello Stato messicano si mobilita in Chiapas in un doppio senso: da un lato, per trattare di assicurare l'imposizione del nuovo signore della guerra Francisco Labastida Ochoa; dall'altro, per lasciare tutto pronto per una azione poliziesco-militare di grande ampiezza contro l'EZLN. Nelle alte sfere governative si parla di un accordo tra i signori Labastida e Zedillo. Nel caso in cui il PRI raggiungesse il suo obiettivo di imporre altri 6 anni di incubi per i messicani, in cambio della protezione a chi oggi governa a Los Pinos, il candidato ufficiale ha ricevuto garanzie che non "erediterà" il conflitto in Chiapas. Per questo si fanno piani perché l'offensiva governativa "definitiva" (parola molto cara a Zedillo) si metta in moto dopo il processo elettorale del 2 luglio e prima che assuma l'incarico il nuovo "presidente"; nel caso in cui il PRI riuscisse a mantenersi al potere. Però, di fronte alla possibilità della sconfitta, dentro il PRI si contempla la possibilità che questa offensiva si realizzi prima delle elezioni, per fare in modo che ciò possa ricomporre la catastrofica campagna di Labastida.
Per questo, perché restiamo in attesa di un attacco governativo, sarà impossibile che qualcuno dei dirigenti dell'EZLN possa essere presente a Oventic il giorno 11 giugno. In conseguenza, in accordo col protocollo zapatista, non potrà realizzarsi la chiusura del vostro Incontro in tale giorno e in tale luogo (che, secondo quanto apprendiamo dalla stampa, era nell'intenzione degli organizzatori). Tuttavia, nello stesso luogo e nella stessa data, basi di appoggio zapatiste assisteranno al concerto che il cantante Oscar Chávez darà, e al quale invitiamo tutti voi.
Nonostante che non possiamo essere presenti al vostro importante Incontro, vogliamo dirvi che per tutti noi il vostro impegno e la vostra preoccupazione sono una speranza. Noi, come già vi abbiamo detto molte volte vogliamo la pace, però con giustizia e dignità. Il malgoverno ce la rifiuta e perciò procediamo in resistenza. Così continueremo.
Noi non crediamo nel governo. Da esso abbiamo ricevuto solo bugie, tradimento e morte. Crediamo nel cambiamento, in gente come voi. Crediamo nelle centinaia di migliaia di uomini, donne, bambini e anziani (alcuni dei quali assisteranno al vostro Incontro) che ci hanno ascoltato con nobiltà e ci hanno parlato con onestà. Da voi abbiamo appreso l'importanza e la trascendenza di una pace degna e giusta senza più distruzione né odio. Dallo sforzo vostro e di decine di migliaia come voi, questa pace che esigiamo, che necessitiamo e che meritiamo sarà possibile.
Tanto importante è per noi il vostro sforzo che vogliamo che ci diate uno spazio per la nostra parola. I villaggi zapatisti delle diverse regioni hanno preparato una relazione-denuncia sopra la militarizzazione e le sue conseguenze nelle comunità. Raggruppati nei diversi "Aguascalientes", le comunità zapatiste faranno un sintetico riepilogo di ciò che vivono e patiscono tutti i giorni e a tutte le ore: lo stivale militare. Vogliamo chiedervi che ci permettiate di farvi arrivare queste parole dei nostri villaggi. Se voi ci indicate pubblicamente dove e come, vi faremo opportunamente arrivare questa nostra testimonianza.
Restano molte cose da dirvi, speriamo che ci sia tempo e modo di farlo. Comunque sia, vogliamo ripetervi che le nostre comunità saranno sempre aperte per ricevervi, per accompagnarvi e che non dimentichiamo né dimenticheremo mai che voi avete avuto per noi sempre un orecchio attento e rispettoso e una parola di appoggio e speranza.
Salute quindi all'Incontro Nazionale della Società Civile per la Pace e contro la militarizzazione in Messico. Salute ai nostri fratelli e sorelle.
Vi auguriamo molto successo per l'Incontro e non dimenticate che l'11 giugno 2000, nel "Aguascalientes" di Oventic, Oscar Chávez e gli zapatisti canteranno. Perché anche con la musica si fa il domani.
Dalle montagne del Sudest Messicano
Per il Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno
Comando Generale dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale
Comandante David - Subcomandante Insurgente Marcos
Messico, Giugno 2000
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)