Porfirio Encino, uno dei dirigenti dell'Associazione Rurale di interesse Collettivo (ARIC Indipendente), ha dichiarato che lo scopo del governo di sgomberare centinaia di famiglie della riserva della biosfera dei Montes Azules, nella Selva Lacandona, è "militarizzare ulteriormente la zona e stringere il cerchio intorno all'EZLN".

Ovviamente, ha assicurato, "le 870 famiglie appartenenti alla ARIC Indipendente (molte sono basi di appoggio dell'EZLN) non se ne andranno e sono disposte a resistere, fino alla morte se necessario, per difendere le proprie terre, perché vivono lì da 30, 40 e perfino 50 anni e non hanno causato alcun danno ecologico, differenza dell'Esercito, che ha abbattuto gli alberi della selva per installare i suoi accampamenti".

Ha informato che i negoziati tra il governo e le 870 famiglie indigene che vivono in 12 comunità, sono impantanate, poiché queste ultime temono uno sgombero violento da parte della Polizia Federale Preventiva (PFP).

Ha annunciato che gli abitanti delle 12 località non saranno presenti, martedì prossimo, alla riunione programmata a Tuxtla Gutierrez con i rappresentanti del governatore Roberto Albores Guillén, che "è quello che più si oppone ad una soluzione negoziata".

Encino ha sostenuto che i governi statali e federali non vogliono accettare la proposta presentata il 31 gennaio scorso dalle comunità che vorrebbero spostare.

La proposta è che quattro comunità, in cui si concentrano 506 delle 870 famiglie presenti sul territorio della biosfera - a parte le basi di appoggio dell'EZLN che vivono in altre località della regione - accetterebbero lo spostamento, sempre e quando le autorità le sostengano con la costruzione di case, la dotazione di servizi pubblici, macchinari agricoli, progetti produttivi e che si regolarizzi la situazione delle restanti 364 famiglie che rimarrebbero sulle proprie terre.

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