Critica di Samuel Ruiz

Migracion convoca un turista italiano che ha visitato Acteal

Elio Henriquez, per La Jornada, San Cristobal de las Casas, Chiapas, 31 gennaio

L'Instituto Nacional de Migracion (INM) ha convocato un turista italiano che ha visitato la comunità di Acteal, secondo quanto informa il Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de las Casas.

Spiega che l'italiano Fabio Bianchi si è presentato davanti alle autorità regionali dell'INM, con sede in questa città, venerdì scorso, dopo aver ricevuto la citazione mentre stava tornando da Acteal, dove si era recato a pregare insieme ad altri compatrioti, che non sono stati convocati.

Fonti ufficiali hanno informato oggi che dopo la sua comparizione, Bianchi non ha ricevuto l'ordine di espulsione, dato che non si è potuto stabilire se avesse violato qualche disposizione migratoria.

Questo atteggiamento dell'INM è stato severamente criticato dal vescovo Samuel Ruiz García, che nella sua omelia di domenica sera, nella cattedrale di San Cristobal, ha affermato che esiste una "persecuzione dichiarata" contro la diocesi da lui guidata e contro gli stranieri che visitano il Chiapas.

Ha spiegato che diversi italiani ­ tra cui Bianchi ­, che hanno visitato Acteal la scorsa settimana, sono stati interrogati dagli agenti di migrazione sulle loro relazioni con la diocesi, col Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de las Casas ed il gruppo della Caritas di questo distretto religioso.

"Alcune persone che stavano già per tornare nel loro paese sono state interrogate, dopo tutte le domande ordinarie nei posti di blocco, su tre cose: primo, se conoscevano la diocesi e se hanno avuto o avranno contatti con essa. Secondo, se conoscono o avranno contatti con il Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomè de las Casas e, terzo, se hanno o avranno contatti con la Caritas diocesana" - ha detto il prelato.

Ha affermato che le tre domande erano: "messe in fila per intimidire, e quando gli stranieri hanno chiesto se arrivando in Chiapas non fosse conveniente visitare o avere contatto con le tre istanze menzionate, l'interrogatore ha risposto: - Non va bene neppure venire in Chiapas -".

Queste "pressioni colpiscono la convivenza sociale", ha assicurato il vescovo e ha aggiunto che le persone interrogate erano andate a visitare Acteal. Perciò, "la denuncia che facciamo è urgente, dato che è in atto una persecuzione dichiarata".


(tradotto dal Consolato Ribelle del Messico - Brescia)



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