Ai popoli del mondo:
Fratelli:
Durante gli ultimi anni il potere del denaro ha presentato una nuova maschera sopra il suo volto criminale. Al di sopra delle frontiere, senza che gli importino razze e colori, insulta onestà e assassina speranze.
Rinominato "Neoliberismo" il crimine storico del concentramento di privilegi, ricchezze e impunità, democratizza la miseria e la speranza.
Una nuova guerra mondiale viene librata, ora però contro l'umanità intera.
Come in tutte le guerre mondiali, ciò che si cerca è una nuova spartizione del mondo. Con il nome di "globalizzazione" loro chiamano questa guerra moderna che assassina e dimentica. La nuova spartizione del mondo consiste nel concentrare potere nel potere e miseria nella miseria. La nuova spartizione del mondo esclude le "minoranze". Indigeni, giovani, donne, omosessuali, lesbiche, gente di colore, immigrati, operai, contadini; le maggioranze che formano gli scantinati mondiali si presentano, per il potere, come minoranze imprescindibili. La nuova spartizione del mondo esclude le maggioranze. Il moderno esercito di capitali finanziari e di governi corrotti avanza nell'unico modo di cui è capace: distruggendo. La nuova spartizione del mondo distrugge l'umanità. La nuova spartizione del mondo ha posto soltanto per il denaro e i suoi servi. Uomini, donne e macchine si eguagliano nella servitù e nell'essere imprescindibili. La menzogna governa e si moltiplica nei mezzi e nei modi. Una nuova menzogna ci viene venduta come storia. La menzogna della sconfitta della speranza, la menzogna della sconfitta della dignità, la menzogna della sconfitta dell'umanità. Lo specchio del potere ci offre un equilibrio alla bilancia: la menzogna della vittoria del cinismo, la menzogna della vittoria del servilismo, la menzogna della vittoria del neoliberismo. In luogo di umanità ci offrono indici nelle borse di valori, in luogo di dignità ci offrono globalizzazione della miseria, in luogo di speranza ci offrono il vuoto, in luogo di vita ci offrono l'internazionale del terrore. Contro l'internazionale del terrore che rappresenta il neoliberismo, dobbiamo mettere in piedi l'internazionale della speranza. L'unità, al di sopra delle frontiere, idiomi, colori, culture, sessi, strategie e pensieri di tutti coloro che preferiscono l'umanità viva. L'internazionale della speranza. Non la burocrazia della speranza, non l'immagine inversa e, quindi, simile a ciò che ci annichila.
Non il potere con un nuovo segno o nuove vesti. Un alito così, l'alito della dignità. Un fiore sì, il fiore della speranza. Un canto sì, il canto della vita.
La dignità è questa patria senza nazionalità,
questo arcobaleno che è anche un ponte, questo mormoriodel cuore senza che importi il sangue che lo vive, questa ribelle
irriverenza che burla le frontiere, dogane e guerre. La speranza
è questa ribellione che rifiuta il conformismo e la sconfitta.
La vita è ciò che ci devono: il diritto a governare
e governarci, a pensare e agire con una libertà che non
si eserciti sulla schiavitù degli altri, il diritto a dare
e ricevere ciò che è giusto. Per tutto questo, uniti
a coloro che, al di sopra di frontiere, razze e colori, condividano
il canto alla vita, la lotta contro la morte, il fiore della speranza
e l'alito della dignità...
A tutti gli individui, gruppi, collettivi, movimenti,
organizzazioni sociali, cittadine e politiche, ai sindacati, alle
associazioni di quartiere, cooperative, tutte le sinistre già
state e che ci saranno, organizzazioni non governative, gruppi
di solidarietà con le lotte dei popoli del mondo, bande,
tribù, intellettuali, indigeni, studenti, musicisti, operai,
artisti, maestri, contadini, gruppi culturali, movimenti giovanili,
mezzi di comunicazione alternativa, ecologisti, abitanti di quartiere,
lesbiche, omosessuali, femministe, pacifisti.
A tutti gli esseri umani senza casa, senza terra,
senza lavoro, senza alimenti, senza salute, senza educazione,
senza libertà, senza giustizia, senza indipendenza, senza
democrazia, senza pace, senza patria, senza domani.
Nota: LE SEDI CONTINENTALI POSSONO CAMBIARE SE COSÌ
LO DECIDONO I GRUPPI ORGANIZZATORI.
TAVOLO 1. Aspetti economici di come si vive
sotto il neoliberismo, come gli si resiste, come si lotta e proposte
di lotta contro di lui e per la umanità.
TAVOLO 2. Aspetti politici
di come si vive sotto il neoliberismo, come gli si resiste, come
si lotta e proposte di lotta contro di lui e per la umanità.
TAVOLO 3. Aspetti sociali
di come si vive sotto il neoliberismo, come gli si resiste, come
si lotta e proposte di lotta contro di lui e per la umanità.
TAVOLO 4. Aspetti culturali
di come si vive sotto il neoliberismo, come gli si resiste, come
si lotta e proposte di lotta contro di lui e per la umanità.
ORGANIZZAZIONE: Le riunioni
preparatorie in Europa, Asia, Africa e Oceania saranno organizzate
dai Comitati di Solidarietà con la Ribellione Zapatista,
organismi affini, e gruppi di cittadini interessati alla lotta
contro il neoliberismo e per l'umanità. Chiamiamo i gruppi
di tutti i paesi affinché lavorino uniti nell'organizzazione
e per la realizzazione delle assemblee preparatorie.
ISCRIZIONI: Le iscrizioni per le assemblee preparatorie nei 5 continenti saranno fatte dai comitati organizzatori che si formeranno in Europa, Asia, Africa, Oceania e America, rispettivamente.
Le iscrizioni per l'Incontro in Chiapas, Messico,
saranno fatte dai comitati di solidarietà con la ribellione
zapatista, con il popolo chiapaneco e con il popolo del Messico,
nei loro rispettivi paesi; e in Messico, dalla commissione organizzatrice,
che verrà resa nota opportunamente.
NOTA GENERALE E INTERCONTINENTALE: tutto quello che
non è stato contemplato da questa convocazione verrà
risolto dai rispettivi comitati organizzatori per quanto riguarda
le assemblee continentali preparatorie, e dal comitato organizzatore
intercontinentale per quanto riguarda l'incontro in Chiapas, Messico.
Fratelli:
L'umanità vive nel petto di tutti noi e, come il cuore, preferisce il lato sinistro. Bisogna trovarla, bisogna trovarci.
Non è necessario conquistare il mondo. Basta che lo facciamo di nuovo.
Noi. Oggi.
Indice dell'Incontro Intercontinentale