Oltre un milione e mezzo di voti nel conteggio del 51% delle urne

La consulta, un "successo della società civile" - delegati.

Alonso Urrutia, La Jornada, 23 marzo: Con il 51 per cento delle urne conteggiate, che raggiungono più di un milione e mezzo di voti, i delegati zapatisti hanno definito ieri "un successo della società civile" la realizzazione della consulta per il riconoscimento dei popoli indios. I dati degli organizzatori indicano che in 156 città estere si sono attivate un totale di 251 brigate, che secondo la tendenza sommerebbero 30 mila voti.

Nuova conferenza stampa per dare i risultati e rispondere a ognuna delle denigrazioni governative della consulta: "Dice il governo che l'elezione è truccata, allora noi chiediamo dove abbiamo distribuito dispense o bustarelle per far votare la gente? Dove abbiamo ingannato con il Procampo? A chi abbiamo comprato il voto?". Marco, delegato zapatista della consulta dice che aver fatto quanto detto prima avrebbe prodotto una consulta truccata, però chi si è pronunciato è stato il popolo, che ha partecipato di sua propria volontà.

Gli zapatisti hanno negato di aver ricevuto tutte le facilitazioni delle autorità per realizzare la consulta, e hanno ricordato le persecuzioni di cui sono stati vittime alcuni delegati, "a meno che loro non intendano questo per facilitazioni, può darsi che questo fosse il loro aiuto".

Nella conferenza stampa, Enrique Calderón Alzati, della Fondazione Rosenblueth, ha detto che con i dati di 7 mila 673 tavoli/punti della consulta, il 96,6 per cento ha risposto di sì alla prima domanda; il 96 per cento si è pronunciato in modo affermativo alla seconda domanda; il 95,2 ha segnato sì alla terza e il 95 per cento ha fatto lo stesso nella quarta.

Alzati ha negato l'esistenza di irregolarità durante la consulta perché "non vedo chi potesse fare il furbo mettendo "tacos" e caroselli o cose come queste che succedono nelle altre elezioni".

Al riguardo, Rosario Ibarra de Piedra ha detto che la popolazione in generale è stufa della corruzione e delle trappole ufficiali e che l'onestà è parte della sua idiosincrasia. Ibarra de Piedra ha reso noto che i primi rapporti provenienti dall'estero davano la cifra di 261 brigate in tutto il mondo delle quali, con un dieci per cento delle urne, erano già stati conteggiati 3 mila 299 voti, che raggiungerebbero, secondo la tendenza, circa 30 mila voti.

La lista delle città partecipanti è molto lunga ed è capeggiata dagli Stati Uniti, dove si sono attivate 181 brigate, tra cui spicca lo stato della California. Lí, solo a Los Angeles sono state collocate 26 urne; otto a San Antonio; sette a Sacramento, e lo stesso numero a San Diego e San José. Non solo in California ci sono state urne; a Chicago ne sono state installate cinque, in Alaska una, a Houston due. Si è svolta la consulta anche a New York, Arizona, Florida, Wisconsin, Carolina del Nord, Massachussets e Colorado, tra gli altri.

ìIn Europa, l'attività maggiore si è avuta a Parigi, dove sono state collocate cinque urne, oltre a quelle collocate a Lyon e Strasburgo; in Spagna ci sono state tre urne a Madrid, due a Barcellona e una a Cordoba, così come ad Alicante e in Catalogna.

Tra Germania, Italia e Inghilterra ne sono state poste quattro, mentre in Giappone due, in Argentina cinque e in Canada nove. Altri paesi dove si è svolta la consulta sono Cuba, Cile, Australia, Brasile, Hong Kong, Olanda, Nicaragua, Porto Rico, Singapore, Svezia, Svizzera, Irlanda, Norvegia, Belgio e Bolivia.

Nel rapporto della Fondazione Rosenblueth sul paese e gli stati con maggior partecipazione spicca il Chiapas, dove con il 50 per cento dei voti si avvicina già a 280 mila voti provenienti da mille 653 urne istallate; al secondo posto si trova Oaxaca, con approssimativamente 160 mila e 562 punti di consulta già conteggiati; Veracruz, con 105 mila di 539 urne; Stato del Messico, con poco più di 110 mila voti di 568 urne, Jalisco, con circa cento mila; Hidalgo, con oltre 90 mila, e il Distretto Federale, con 85 mila con 467 urne conteggiate.

Calderón Alzati ha sottolineato che i margini di errore sono minimi, dato che anche se non c'è stata un'organizzazione specifica che si incaricasse della logistica della consulta, "l'organizzazione della società civile è stata molto buona, abbiamo inviato solo alcune istruzioni, come chi lancia una bottiglia in mare e chissà chi la raccoglierà, e qui l'hanno raccolta in molti".

La Fondazione Rosenblueth ha indicato che il prossimo giovedì si diffonderanno i risultati finali della consulta. Calderón Alzati ha risposto anche a domande sul costo della consulta, che ha stimato impossibile da calcolare perché la popolazione che ha partecipato ha messo i tavoli, il materiale necessario, ha riprodotto le sue schede, ha pagato o pagherà le telefonate: "è difficile fare una stima di questo lavoro", ha detto.

Una volta presentata la parte statistica della consulta, è toccato ai delegati zapatisti valutarla politicamente. Marco l'ha definita come un successo, perché il popolo del Messico ha creduto e ha partecipato alla consulta.

"Non abbiamo ingannato il popolo, gli abbiamo dato invece spazio perché esprimesse la sua volontà e depositasse il suo voto" ha aggiunto Marco prima di deplorare le dichiarazioni del ministro dell'Interno, Francisco Labastida Ochoa, che ha qualificato la Consulta come "truccata". Marco ha ribadito che non c'è stato inganno verso il popolo. "Labastida dice che noi non abbiamo rispettato la consulta del 1995, e ciò è falso", ha valutato Marco. "Forse non si è accorto che in questo tempo è comparso il Fronte Zapatista?".


(tradotto dal Consolato Ribelle del Messico-Brescia)



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