Gli zapatisti convocano un incontro indigeno mondiale

Oventic, Chiapas 22 aprile 1999

Il comandante zapatista David ha invitato a realizzare un vero Incontro Indigeno delle Americhe, organizzato dagli stessi popoli ed organizzazioni indigene del mondo. La convocazione ha avuto luogo nel Aguascalientes di Oventic il giorno 22 aprile, alla presenza di una delegazione di partecipanti del Secondo Incontro Indigeno delle Americhe, che in questi giorni si è realizzato nella città di San Cristobal de las Casas, con gli auspici del Governo del Chiapas.

I rappresentanti dei diversi popoli indigeni, come pure studiosi delle culture autoctone, professionisti e lavoratori sociali di diversi paesi vincolati alle comunità minoritarie emarginate, si sono mostrati in disaccordo con la manipolazione governativa del citato incontro a cui sono giunti senza sapere che era finanziato dal Governo del Chiapas e che inoltre le comunità ribelli non erano state invitate.

Di fronte a questa situazione, i partecipanti hanno emesso un comunicato in cui affermano che è "ironico che le stesse entità governative che rifiutano e disconoscono gli Accordi di San Andres come anima dell'autonomia indigena in Messico, la concessione dei diritti della terra e il dialogo con i popoli indigeni in resistenza propizino questo incontro".

L'aver coinvolto indigeni ed organizzazioni che lottano per il rispetto e il riconoscimento dei loro diritti, a cultura, letteratura, medicina, educazione e conservazione dell'habitat, in una falsa rappresentazione di "stabilità politica" delle comunità indigene del Chiapas, significa una burla a sforzi, contributi ed all’enorme lavoro che ha implicato per i gruppi indigeni arrivare fin qui.

"Questo Incontro non deve servire per legittimare le azioni e le strategie repressive del governo messicano", hanno espresso in una lettera dove spiegano le ragioni che li hanno condotti a proporre spazi di riunione e la realizzazione di attività fuori dal programma ufficiale.

Ribadiscono così, che la non partecipazione delle comunità autonome e dei popoli indigeni in resistenza all'Incontro nega la possibilità di ascoltare queste voci importanti. Inoltre, i rappresentanti governativi e gli "esperti" non indigeni hanno dominato le presentazioni dell'Incontro e la separazione in diversi spazi di lavoro ha provocato la dispersione dei partecipanti e il loro utilizzo come show per gli spettatori esterni".

Il giorno dopo che i partecipanti all'Incontro erano stati trasportati fino a Palenque, dove attesero per ore l'arrivo del presidente Ernesto Zedillo, una delegazione costituita da 23 persone, guidata da rappresentanti dei popoli penubscot, lakota, cora, kunaya, dene e caribe, ha intrapreso il viaggio, in trasporto pubblico, fino al noto foro culturale e politico di Oventic.

La comitiva ha passato diversi posti di blocco militari ed è stata fermata per più di un'ora per un controllo della polizia migratoria, dove sono stati controllati minuziosamente i loro passaporti e i loro nomi sono stati registrati. All'arrivo ad Oventic, nel Municipio Autonomo di San Andres Sakamchen, hanno trovato ad attenderli tutto il popolo che lanciava slogan, musica, le donne tzotil da un lato e gli uomini dall'altro, tutti con i volti coperti da paliacate e passamontagna. Poi hanno seguito le parole emotive di benvenuto della comunità e dei membri del Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno dell'EZLN, nell'auditorio Emiliano Zapata, addobbato per l'occasione con fiori, carta crespa e un'enorme bandiera messicana. Grati per l'onore ricevuto, i visitanti indigeni hanno parlato delle radici e della storia comune di sofferenza e di lotta che rendono fratelli tutti i popoli indigeni, del sentimento di essere stati ingannati e utilizzati in un congresso manipolato dal governo.

Hanno manifestato, con parole e con canti tradizionali, l'emozione di incontrare infine gli indigeni zapatisti, hanno ribadito la loro solidarietà e il loro appoggio per le comunità in resistenza e hanno chiesto che fosse loro consegnato un messaggio da portare ai loro popoli. In nome delle comunità zapatiste, ha preso la parola il comandante tzotzil David, che ha citato le ragioni che hanno spinto gli indigeni organizzati nelle fila dell'EZLN a sollevarsi in armi, affinché un giorno possano vivere con i diritti, la dignità e il rispetto che meritano come esseri umani. Ha parlato della decisione di continuare la lotta attraverso la strada del dialogo, di come il governo si accanisce nel non mantenere i primi accordi firmati a San Andres da più di 3 anni, su diritti e cultura indigeni.

David ha domandato: "Di quale diritto, di quale cultura parleranno in questo incontro patrocinato dal governo di Roberto Albores Guillen? Questo stesso governo che ha incarcerato e assassinato tanta gente indigena. Mentre più parla dei diritti dei popoli indigeni, più ci reprime". Ha anche citato le operazioni militari e poliziesche degli sgomberi dei municipi autonomi che hanno lasciato morti, incarcerati e sfollati ed ha parlato specialmente sull'operazione intrapresa recentemente a San Andres Sakamchen de los Pobres. "Perché tutti noi popoli indigeni crediamo che abbiamo le stesse radici, la stessa situazione di vita, gli stessi diritti, allora possiamo lottare insieme", ha detto il leader tzotzil ed ha proposto l'organizzazione di un Incontro di tutti gli indigeni delle Americhe. "Un incontro dove possiamo esprimerci in tutta libertà, dove possiamo dire, pensare davvero come vogliamo vivere noi popoli indigeni".

Nel prendere commiato, ha chiesto ai delegati di pensare a come realizzare questo incontro, di parlarne con la propria gente e di divulgare cosa sta davvero accadendo in Chiapas. Ha pure invitato la gente indigena a venire alle comunità e ai partecipanti del Secondo Incontro delle Americhe a riflettere su cosa questo congresso significhi. "Noi pensiamo che Roberto Albores Guillen, nel convocare questo incontro ha voluto che altri indigeni dell'America Latina venissero ad appoggiare e ad applaudire la sua politica genocida". Ed ha aggiunto" E' necessario camminare assieme, lottare assieme per un obiettivo comune. La nostra lotta non deve essere altro che per la giustizia, per la libertà, per la democrazia e per la pace. La pace vera, nuova, per tutti."

Con musica e caffè' si e' conclusa la riunione. La delegazione si è incamminata verso San Andres Sakamchen de los Pobres, quella che fu la sede del dialogo ora interrotto, dove nonostante la pioggia, è stata ricevuta dalle autorità autonome vestite con i loro costumi tradizionali e da oltre mille indigeni che giorno e notte proteggono la municipalità ribelle in resistenza, che un'operazione poliziesca ha tentato di smantellare lo scorso 7 aprile ma che è stata poi recuperata con una mobilitazione pacifica di oltre 3 mila uomini, donne e bambini delle comunità zapatiste.


Fonte: Enlace Civil A.C. - C/ Ignacio Allende 4, 29200 San Cristobal de las Casas, Chiapas, Mexico

tel y fax: 52- 967- 82104 - http://www.enlacecivil.org.mx


(tradotto dal Consolato Ribelle del Messico - Brescia)



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