La Jornada 22-3-99
Relazione del 50% dei tavoli e delle assemblee: Fondazione Rosenblueth
Circa 3 milioni di messicani hanno partecipato alla consulta zapatista
José Gil Olmos-La Jornada-Messico: Circa 3 milioni di messicani avrebbero partecipato ieri alla consulta Nazionale per il riconoscimento dei Popoli Indios e per la Fine della Guerra di Sterminio convocata dall'EZLN, secondo i dati della Fondazione Rosenblueth resi noti nelle prime ore di oggi. Secondo quest'informazione, un milione e mezzo hanno partecipato mentre erano state contate appena la metà delle 15 mila tavole e assemblee installate.
Dopo quattro mesi di intenso lavoro in tutto il territorio nazionale, l'esercizio cittadino è stato considerato come un successo dai suoi organizzatori, mentre i delegati del gruppo armato hanno manifestato che si tratta di una risposta chiara del popolo messicano per la pace, fronte ai tentativi squalificatori del governo federale.
Questa domenica alle 11 di notte, in conferenza stampa, la fondazione incaricata del conteggio della consulta zapatista ha reso noti i primi dati preliminari giunti dai 32 stati federali alle ore 22:30, In 4 mila 811 tavoli ed assemblee, su un totale di 15 mila registrati, hanno partecipato all'incirca 851 mila 858 persone.
Sulla base di questi primi dati, che significavano solo il 30 per cento del totale, Enrique Calderón Alzati, presidente della Fondazione Rosenblueth, ha stimato che in ogni tavolo o assemblea delle 15.000 registrate hanno partecipato 189 persone. Da qui il primo calcolo di 2 milioni e mezzo di partecipanti.
Tuttavia, queste cifre sono aumentate nelle prime ore del lunedì. In accordo al pool delle 0:30, in 7 mila 485 tavoli che rappresentano il 50 per cento del totale hanno partecipato un milione 479 mila 288 persone. Se si mantiene questa tendenza, si potrebbero raggiungere i tre milioni di convocati.
In questa seconda consulta si è superato il numero dei partecipanti a quella effettuata nell'agosto del 1995, quando circa un milione e 300 mila cittadini si presentarono alla convocazione dell'EZLN.
Calderon Alzati ha voluto sottolineare che per questa consulta non c'è stata una campagna di propanganda previa e che la presenza dei 5 mila zapatisti in tutto il territorio nazionale ha avuto impatto positivo per l'affluenza dei cittadini, e ha affermato che dimostra che la società messicana partecipa sempre di più.
Ha segnalato che probabilmente si avranno risultati finali giovedì, appena si avrà l'informazione delle 15 mila tavole e assemblee che sono state istallate.
Prima, nel dare i primi numeri, ha indicato che oltre il 95 per cento ha risposto affermativamente alle 4 domande. Quindi, che i popoli indigeni devono essere inclusi nel progetto nazionale; di riconoscerne tutti i diritti nella Costituzione, in conformità agli Accordi di San Andres e all'iniziativa della Commissione di Concordia e Pacificazione (Cocopa); ottenere la pace smilitarizzando il paese, per mezzo del ritorno dei soldati alle loro caserme, ed esigere dal governo di "comandare obbedendo". In media, solo il 2 per cento ha risposto negativamente.
Da parte loro, i delegati speciali del comando dell'EZLN hanno precisato che porteranno i risultati nelle loro comunità per fare un'analisi e dopo ciò si potrebbe inviare qualche proposta al Congresso dell'Unione. "Non sappiamo ancora quando, dice Alexander, dopo aver riconosciuto che la consulta ha potuto essere effettuata "grazie alla buona volontà della società civile".
Nella conferenza stampa a cui hanno assistito Rosario Ibarra de Piedra, Paulina Fernández, Elena Poniatowska, Oscar Oliva, Luis Hernández Navarro, Luis Javier Garrido, Paz Carmona, Adriana López Monjardín e rappresentanti di organizzazioni sociali, i delegati zapatisti hanno anche rifiutato le recenti dichiarazioni del ministro degli interni, Francisco Labastida Ochoa, e dei membri della Chiesa cattolica, che squalificavano la consulta assicurando che era "truccata" e poco chiara.
Alexander, indigeno delle comunità di base dell'EZLN, dice che i partecipanti della consulta "votavano per la pace", e che il governo, con le sue squalificazioni, mostrava di essere contro la via pacifica per risolvere il conflitto del Chiapas. "Però nessuno gli crede; se noi truccavamo la consulta, che lo dica il popolo, non il governo", asserisce.
Il nunzio apostolico Justo Mullor avrebbe appoggiato le espressioni di squalifica della consulta. "Ciò è condannabile", manifesta, segnalando che non si riesce a capire come un pastore religioso porti i suoi fedeli per cammini contrari alla pace.
"Uomo di poca fede: queste espressioni le avevo ascoltate solo dagli uomini della mercatotecnia; bisogna dire la verità", ha detto Rosario Ibarra nel riferirsi al rappresentante dello Stato Vaticano in Messico.
Ha sostenuto che i risultati positivi della consulta domandavano al governo di "scendere dal suo piedistallo di sovranità", dal momento che si tratta di una chiara volontà della società di smilitarizzare il Chiapas e le altre zone indigene del paese, e di rispettare le altre richieste degli zapatisti, soprattutto che si compiano gli accordi di San Andrés.
Ha insistito nel segnalare che le espressioni di Labastida, che la consulta zapatista era "truccata", sono una "litania" che non apporta elementi nuovi per il processo di pacificazione in Chiapas. "Solo dice che vuole il dialogo, però non si siede", ha detto l'ex-candidata al Premio Nobel della Pace.
Oltre ai numeri, ha ricordato il valore che ha la consulta per indicare l'enorme mobilitazione della popolazione civile, che ha contribuito con le proprie risorse a finanziare, promuovere e dare avvio al processo nei villaggi, comunità, quartieri e città. "Questo è qualcosa di inedito perché nasce dalla società civile".
All'inizio della conferenza, Máximo, un'altro dei delegati speciali dell'EZLN, ha parlato dei problemi riscontrati negli stati di Chiapas, Durango, Jalisco, Nayarit, Veracruz, México e Campeche, dove si sono verificati atti di provocazione e di intimidazione da parte di paramilitari, soldati, poliziotti e gruppi affini al PRI, secondo i rapporti ricevuti durante la settimana da parte dei brigatisti.
Ha richiamato l'attenzione dei gruppi sociali affinché stiano attenti a possibili atti di repressione contro coloro che hanno appoggiato e organizzato la consulta, soprattutto nei villaggi e in piccole comunità.
Da parte sua, Alexander ha ribadito la riconoscenza verso quei gruppi civili che hanno messo tutte le risorse per appoggiare non solo la realizzazione della consulta, ma il trasferimento e il sostegno ai 5 mila zapatisti che hanno viaggiato per tutto il paese la scorsa settimana.
Ha affermato che nei loro viaggi e incontri con altri gruppi sindacali, sociali, studenteschi, contadini operai, si sono resi conto che la povertà e l'emarginazione raggiungono tutto il popolo, e che per questo la consulta risultava più importante, dato che è un'esigenza di diritti della maggioranza verso il governo.
"Ringraziamo la volontà del popolo", ha manifestato a nome dell'ampio contingente delle comunità di base dell'EZLN che questo lunedì inizia il loro ritorno ai luoghi di origine, dove dovranno analizzare i risultati finali della consulta, prima di inviare qualche iniziativa al Congresso.
(tradotto dal Consolato Ribelle del Messico-Brescia)
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