Condannano a 35 anni di prigione 20 coinvolti nel massacro di Acteal

Sono 103 gli arrestati per il crimine perpetrato il 22 dicembre 1997

La difesa si appella al verdetto; sono già 31 le persone sentenziate per l'aggressione armata

Angeles Mariscal, La Jornada, Tuxtla Gutierrez, Chiapas., 19 luglio

Un giudice di distretto ha condannato oggi a 35 anni di prigione 20 membri del gruppo armato che il 22 dicembre 1997 perpetrò il massacro di 45 persone ad Acteal, municipio di Chenalhò, Chiapas. Ora, la difesa si è appellata al verdetto, e allora sarà il giudice di circuito l'incaricato di ratificare o rettificare la sentenza.

Il giudice secondo di distretto, Jacinto Juarez Rosas, ha reso noto che esistevano elementi sufficienti per considerare che le 20 persone detenute in quello stesso mese di dicembre del 1997 avevano partecipato al crimine e quindi erano meritevoli di una pena di 35 anni di prigione.

La sentenza è stata unica; il magistrato ha considerato che non sarebbero stati condannati al pagamento dei danni, come sancito nel fascicolo penale 223/97.

Dei 103 detenuti che si trovano rinchiusi nel carcere di Cerro Hueco accusati del massacro ­ tra questi 87 indigeni di diverse comunità di Chenalhò ­, il giudice della causa ne aveva condannati precedentemente 11 per il delitto di omicidio, lesioni e porto d'armi da fuoco senza licenza e ad uso esclusivo dell'Esercito.

Dieci sono gli ex poliziotti di Seguridad Publica, condannati a scontare tre anni e nove mesi di carcere, per aver permesso il massacro e per aver anche trasportato le armi dei gruppi civili.

L'altro condannato è l'ex militare che stava svolgendo per il ministero della difesa messicano (Sedena) attività di spionaggio nelle comunità di Chenalhò, e che è stato accusato di dare addestramento militare al gruppo di priisti che ha perpetrato il massacro. Questi è stato condannato solo a due anni di carcere e ad una multa di 1086 pesos.

Pendenti, 72 sentenze e 90 ordini di cattura

Nelle prossime settimane si attende la sentenza dei restanti 72 detenuti, tra cui l'ex coordinatore della polizia di Seguridad Publica dello stato, l'ex Pubblico Ministero incaricato di Chenalhò, l'ex presidente dello stesso municipio ed il resto degli indigeni membri del gruppo paramilitare. Tra questi, si trovano due minorenni in un centro di riadattamento per aver partecipato ai fatti.

Restano ancora pendenti da eseguire poco più di 90 ordini di cattura girate dalgiudice speciale del caso, contro indigeni di diverse comunità di Chenalhò; e quelle corrispondenti ad 11 ex funzionari pubblici del governo e dei corpi di polizia dello stato, di secondo e terzo livello, che sono stati avvisati degli ordini rivolti a loro e che si trovano attualmente profughi della giustizia.

Recentemente gli indigeni processati per il caso Acteal hanno accusato la polizia di Seguridad Publica di aver perpetrato il massacro dei 45 membri del gruppo Las Abejas e hanno riconosciuto soltanto la loro partecipazione nel presunto scontro di alcune ore prima.

Tuttavia, la Procura Generale della Repubblica ha considerato che tali asserzioni erano solo una strategia di difesa, dato che centinaia di dichiarazioni concordavano che gli autori dei fatti erano quelli attualmente detenuti.

Inoltre, la dipendenza ha menzionato dettagli sulla preparazione dell'attacco contro il villaggio di Acteal e di come i poliziotti di Seguridad Publica avessero prestato le loro uniformi a parecchi aggressori, fatto per il quale gli ex funzionari sono stati anche processati.


[fonte: La Jornada 20-7-99]


(tradotto dal Consolato Ribelle del Messico-Brescia)



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