La Jornada 17 febbraio 1999
IL FORUM PERMANENTE DEI POPOLI INDIGENI CONTRIBUIREBBE A FERMARE L'ESCALATION DI VIOLENZA E REPRESSIONE CHE SUBISCONO LE ETNIE
Kyra Núñez, Ginevra, 16 febbraio
Margarita Gutiérrez e Margarito Ruiz Hernández, rappresentanti indigeni messicani, hanno affermato che l'immediata installazione del Forum Permanente dei Popoli Indigeni, come nuovo organismo delle Nazioni Unite, potrebbe contribuire a fermare l'escalation di violenza e repressione che subiscono le etnie non solo in Chiapas ma anche negli stati di Hidalgo, Michoacan e Guerrero, e a promuovere il rispetto degli Accordi di San Andrés.
Nella sua risoluzione 1998/20, la Commissione per i Diritti Umani dell'ONU ha creato un gruppo di lavoro che promuoverà l'elaborazione di proposte per rendere reale questo nuovo organismo indigeno; i suoi lavori sono iniziati lo scorso 15 febbraio e si concluderanno venerdì 19 febbraio.
"Se si farà che questo forum vigili non solo sui loro diritti umani ma anche sull'ambiente nel quale vivono, sul loro sviluppo, su salute, educazione e sulla protezione delle loro culture, gli indigeni si sentiranno di più di partecipativi" ha dichiarato Adrián Claude Zoller, direttore del Servizio Internazionale per i Diritti Umani, una ONG creata nel 1984 a Ginevra.
Questa settimana, indigeni e rappresentanti dei governi si incontreranno per tentare di agevolare il negoziato per l'installazione di questo forum permanente, anche se i lavori ieri hanno avuto un brutto inizio, quando il presidente del gruppo di lavoro, il diplomatico olandese Richard von Reison, ha accettato il rifiuto di circa 25 stati di creare il posto di copresidente della riunione, perché occupato da un indigeno.
Le attuali consulte intergovernative - in cui partecipano senza diritto di voto rappresentanti dei popoli indigeni - non permettono per ora di prevedere che immediatamente sarà installato il Forum Permanente dei popoli indigeni, ideato come un nuovo organismo delle Nazioni Unite che permetta alle etnie del mondo di influenzare le politiche statali che competono loro.
L'ostacolo principale al forum è, secondo i diplomatici, che le rappresentanze delle etnie non sono riconosciute come organismi non governativi né dall'ONU né da essi stessi.
A detta di un diplomatico latino-americano, quelli che partecipano alla consulta si autodefiniscono "rappresentanti delle nazioni indios" il che è simbolico perché non può esserci uno Stato dentro un altro Stato. Inoltre, secondo Zoller, c'è chi si oppone all'installazione del forum tra gli indigeni che partecipano al gruppo di lavoro sui popoli indigeni - ascritto alla Sottocommissione Per la Prevenzione della Discriminazione e la Protezione delle Minoranze - perché credono che con il forum diminuirà la loro importanza e si scontrerà con i negoziati per la Convenzione Internazionale dei Diritti Umani dei Popoli Indigeni.
Secondo quanto osservato in questi due primi giorni di lavori, gli indigeni aspettano "l'installazione del forum per discutere questo tema e altro ancora, come educazione, lavoro e protezione", ha detto Margarita Gutiérrez, membro dell'Assemblea Nazionale Indigena Plurale per l'Autonomia e del Coordinamento Nazionale delle Donne Indigene del Messico.
L'altro messicano, Margarito Ruiz Hernández, ha spiegato che la creazione del forum era già stata decisa come organo della ONU, con un mandato di alto livello, perché si tratta di una domanda permanente dei popoli indigeni. Questo permetterà di "avanzare nella tematica e negli studi dei testi costituzionali, così come nei processi di pacificazione", dato che i testi come gli accordi di San Andrés non sono stati rispettati, è ovvio che si tratta di un primo passo per il riconoscimento dei diritti indigeni, al quale deve seguire l'analisi e l'adozione di leggi normative.
Secondo loro, come per molti altri indigeni mapuches, hawaiani, canadesi, statunitensi ed altri, l'installazione del forum farà diminuire la violenza e la repressione contro gli indigeni, che nel caso del Messico riguarda stati come Hidalgo, Michoacán e Guerrero, e non solamente Chiapas.
La proposta di creazione del forum permanente è partita come una iniziativa della Danimarca nel 1990, è stata poi recepita nel 1993 dalla Conferenza Internazionale dei Diritti Umani di Vienna.
(tradotto dal Comitato Chiapas "capitana Maribel" - Bergamo)
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