15 ottobre 1999

Relazione di un compagno studente del FZLN

dopo una visita nei giorni scorsi ad Amador Hernández


La comunità di Amador Hernández è formata da circa 140 famiglie, di cui più della metà fanno parte delle basi di appoggio zapatiste, le rimanenti sono organizzate come ARIC Independiente, la stessa che ha abbandonato la Resistenza.

Questa è stata la dimostrazione del dissenso degli zapatisti verso il governo per non aver compiuto gli Accordi di San Andrés.

La Resistenza, dicono gli zapatisti, consiste nel non accettare nessun aiuto, progetto, ecc. che provenga dal governo fino a quando non si compiano gli Accordi di San Andrès.

La risposta del governo è stata il tentativo di dividere le comunità, offrendo la costruzione di strade, l'arrivo di maestri nelle scuole, la costruzione di ospedali con medici, ecc.

Solo in piccola misura, però, è riuscito a dividere ed ancor meno ha fatto quanto promesso. E' stato attraverso questi ricatti e menzogne che il governo è riuscito a convincere i membri dell'ARIC Independiente a firmare un documento in virtù del quale essi chiedevano la costruzione della strada che unisse la località di Amador Hernández con San Quintin.

Tuttavia, gli stessi membri dell'esercito federale appostati nella zona, dicono che la loro presenza si deve al pericolo latente che succeda un altro fatto come quello di Acteal, argomentando l'esistenza di divisioni tra gli abitanti della comunità.

Nessuno, invece, fa riferimento alla strada, che si suppone essere l'obiettivo originario.

E' così che Zedillo vuole giustificare la presenza dell'esercito nel villaggio.

Da parte loro gli zapatisti hanno dimostrato di non volere la guerra e che la presenza dell'esercito rappresenta un'intimidazione verso la comunità. Così, quotidianamente, gli zapatisti realizzano di fronte ai militari presidi di protesta al fine di persuaderli con l'uso della parola ad andarsene perché quello che gli hanno ordinato non è giusto e ad unirsi alla lotta per un mondo più giusto, libero e democratico.

Questo espediente, sorprendentemente, ha iniziato ad avere eco tra la truppa visto che molti soldati facevano segnali di appoggio agli zapatisti alzando il pollice.

Quando si sono resi conto di questo gli alti comando dell'esercito hanno installato altoparlanti all'interno della caserma che manda la stessa musica a volume assordante durante i presidi.

Non solo hanno installato altoparlanti, il giorno 23 settembre ci siamo resi conto che l'esercito aveva tagliato gli alberi per circa sei ettari per costruire un nuovo eliporto visto che quello che c'era, di circa un ettaro non era sufficiente. La costruzione del nuovo eliporto conferma la strategia governativa: far rimanere l'esercito in questo villaggio tutto il tempo necessario.

Oltre alla costruzione dell'eliporto, l'esercito federale utilizza la selva per buttare i propri rifiuti inorganici come per esempio scatole di plastica, bottiglie di bibite, ecc.

Infine, il giorno 30 settembre, circa cinque sorvoli dell'esercito, provenienti da San Quintin, hanno realizzato il trasferimento di 55 soldati semplici al posto di una cinquantina di soldati militari, situazione degna d'interesse visto che i poliziotti militari utilizzano manganelli e scudi, mentre i soldati sono armati di mitraglia.

[Fonte: Fzln-l mailing list Fzln-l@listas.laneta.apc.org e http://www.laneta.apc.org/mailman/listinfo/fzln-l]

(tradotto da "si.ro" si.ro@iol.it Associazione Ya Basta! per la dignità dei popoli e contro il neoliberismo – Lombardia)



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