La Jornada, 14 febbraio 1999

IL COMITATO INTERNAZIONALE DELLA CROCE ROSSA

NON PARTECIPERÀ ALLA CONSULTA ZAPATISTA

Elio Henriquez, San Cristobal de Las Casas

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha comunicato che non parteciperà in alcun modo alla consulta che realizzerà l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) il 21 marzo prossimo, poiché il referendum non è direttamente legato al dialogo.

Pierre Townsen, capo della sottodelegazione del CICR con sede in questa città, ha spiegato che il gruppo ribelle non ha richiesto il suo intervento nella consulta per il riconoscimento dei diritti indigeni e per la fine della "guerra di sterminio", quantunque l'istituzione si regga sotto i principi della neutralità e della complementarità.

Intervistato nel suo ufficio, il funzionario di origine britannica ha aggiunto che la consulta convocata dall'EZLN è un lavoro che esula dalle competenze del CICR, in quanto è una manifestazione politica. "Le parti non hanno chiesto il nostro intervento ed il servizio che offriamo è pratico, come il trasferimento dei delegati, ma non siamo guardie del corpo".

Townsen ha aggiunto che la premessa di base dell'organizzazione in Chiapas è fornire servizi alle comunità che non li ricevono, di qualsiasi filiazione politica, senza che questo significhi sostituire le istituzioni pubbliche. In questo senso, ha dichiarato che l'organismo che egli rappresenta copre le necessità alimentari e sanitarie di circa 10 mila 500 desplazados che vivono in condizioni di emergenza a causa del conflitto, principalmente nel municipio di Chenalhò.

Ovviamente, ha detto, è necessaria l'attuazione di una strategia globale di sviluppo per il futuro, direzione in cui lavora attualmente l'organismo, al fine di raggiungere il consenso tra le basi zapatiste, le azioni del governo ed i municipi, con una focalizzazione verso le attività agricole e di salute.

Ha evidenziato che il CICR interviene principalmente nelle comunità in cui gli abitanti non permettono l'accesso diretto delle istituzioni del governo, come a Polhò, Acteal e La Realidad, tra le altre.

Ha reso noto che nelle località zapatiste di San Miguel (Ocosingo) e San Josè del Rio (Las Margaritas) i centri di salute saranno rimodellati, con risorse dell'organismo, che destina a questa regione decine di migliaia di dollari, dopo di ché diventeranno ospedali di secondo livello.

Ha sostenuto che con la collaborazione della Croce Rossa Messicana il programma di aiuti umanitari iniziato l'aprile scorso copre le necessità alimentari e sanitarie urgenti, però si richiedono progetti produttivi.

Ha inoltre comunicato che la delegazione tedesca della Croce Rossa, che è tornata a lavorare in Chiapas di recente, ha portato risorse economiche per programmi in fase di sviluppo.

Prossimamente arriverà anche la delegazione spagnola.

Attualmente il Comitato Internazionale della Croce Rossa opera nello stato del Chiapas con nove stranieri e 20 messicani.


(tradotto dal Comitato Chiapas "capitana Maribel" - Bergamo)



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