La Cocopa ufficializza la sua non partecipazione alla consulta convocata dai ribelli
da La Jornada 13 gennaio 1999 - Alonso Urrutia e Gustavo Castillo
La Commissione di Concordia e Pacificazione ha informato la dirigenza dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale che non parteciperà alla sua consulta nazionale perchè questa attività non deriva da un accordo tra l'organizzazione e il governo federale. Nello stesso tempo ha fatto sapere che richiederà al coordinatore per il dialogo, Emilio Rabasa, d'informare sul nuovo tipo di negoziato per il Chiapas.
La commissione ha detto che la sua decisione di non partecipare alla consulta è stata resa pubblica con una lettera firmata dalla presidentessa di turno, la deputata Aurora Bazán, in cui si ripropone la possibilità di stabilire insieme una serie di incontri che permettano di rafforzare la coadiuvanza e di avanzare nel processo di pacificazione.
Questa lettera risponde alla richiesta fatta dall'EZLN (durante l'incontro tenutosi dal 20 al 22 novembre scorso) ai parlamentari di partecipare all'organizzazione della consulta sull'iniziativa di legge che la stessa Cocopa ha elaborato in materia di diritti indigeni.
Bazán segnala che in relazione alla richiesta zapatista li informa che "in virtù del fatto che la stessa non deriva da un accordo tra l'EZLN e il governo federale", la Cocopa non parteciperà alla consulta su questa iniziativa.
In più dice che fissare un'agenda d'incontri tra la commissione e l'Esercito Zapatista, "ci permetterà di ampliare i margini di coadiuvanza con le parti per cercare insieme le soluzioni alternative basate sul mutuo rispetto, il dialogo e la tolleranza con l'attenzione dovuta le profonde cause che hanno dato luogo al conflitto".
Richiesta a Rabasa
Il senatore Pablo Salazar, ha affermato che la Cocopa chiederà al coordinatore per il dialogo, Emilio Rabasa, d'informare la commissione su qual è il nuovo tipo di rapporto che il Ministero degli Interni ha deciso di tenere con il Chiapas. La Cocopa richiederà in modo formale a Emilio Rabasa di spiegare qual è il nuovo tipo di dialogo che ha annunciato di fronte a diplomatici, ambasciatori e consoli, "perché la Cocopa non ne sa nulla e invece come parte interessata al processo ne dovrebbe essere informata".
Ha spiegato che la commissione non può tracciare un programma annuale di lavoro perché in Chiapas "gli eventi non sono prevedibili e quindi crediamo che nella misura in cui le parti continueranno a non darci elementi per lavorare, continueremo in questa triste inerzia in cui ci troviamo già da alcuni mesi".
Infine, Salazar Mendiguchía ha detto che il governo del Chiapas sta offrendo "una legge di amnistia per i gruppi civili armati, che in realtà è una generosa offerta di impunità".
Ha dichiarato che il governo di questo stato deve chiarire la questione dei paramilitari ed una volta fatto questo, procedere come deve sia sul piano giuridico sia su quello politico, per iniziare così un processo di riconciliazione, visto che non è possibile che nessuna amnistia venga offerta nel vuoto.
(tradotto dall'Associazione Ya Basta! Per la dignità dei popoli e contro il neoliberismo - Lombardia)
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