5 novembre 1999

S.O.A. The school of the Americas

dal Bollettino "Chiapas al Día", n. 181, di Gustavo Castro Soto

Il 20 e 21 novembre del 1999, di nuovo, come ogni anno, donne e uomini statunitensi coscienti protesteranno a Fort Benning, Georgia, Stati Uniti, di fronte alla Scuola delle Americhe. Ci si aspetta che arrivino in migliaia per chiedere la chiusura della "Scuola degli Assassini".

La SOA fu fondata a Panama nel 1946 dall'Esercito degli Stati Uniti, per aiutare i governi latino americani a promuovere la "stabilità" e la "democrazia". Tuttavia, ben presto perse di credibilità quando i suoi ufficiali instaurarono al meno 10 dittature militari e altri parteciparono agli assassinii e ai massacri più brutali spargendo il sangue di migliaia di persone in diversi paesi dell'America Latina.

Nel 1984 la SOA è stata trasferita a Fort Benning come parte dei Trattati Torrijos-Carter per la restituzione del Canale di Panama. Il presidente panamense, Jorge Illueca, chiamò questa scuola "la più grande base per la destabilizzazione in America Latina". Il periodico panamense "La Prensa" la chiamò "La Scuola degli Assassini". Tuttavia per il Ministero della Difesa degli Stati Uniti, la SOA deve "contribuire direttamente all'adempimento degli obiettivi della politica estera degli Stati Uniti in America Latina" e che "i paese rappresentati nella Scuola riflettono gli interessi tipici del momento degli Stati Uniti nella regione". Negli ultimi anni il Messico rappresenta questi interessi, visto che adesso ha il più alto numero di militari del nostro paese nella SOA.

Nella SOA si è insegnato con l'uso di manuali, tra le altre cose, controguerriglia, estorsione, tortura fisica e psicologica, spionaggio militare; con corsi di operazioni di comando, tra le altre cose, tecniche di francotiratore, tecniche di interrogatorio, terrorismo, guerriglia urbana, controinsurrezione, Guerra di Bassa Intensità, guerriglia irregolare, operazioni di giungla, controspionaggio, addestramento, difesa interna, spionaggio militare, operazione psicologiche, addestramento, operazioni antidroga.

La storia insanguinata

La SOA ha un costo di 20 milioni di dollari all'anno. Il Rappresentante del Congresso degli Stati Uniti, Joseph Kennedy, affermò che questa istituzione "costa milioni di dollari all'anno e identifica il nostro paese con la tirannia e l'oppressione". Dalla Scuola delle Americhe sono usciti militari di Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Haiti, Honduras, Messico, Panama, Paraguay, Perù, Uruguay, Venezuela, Nicaragua, tra gli altri. Vediamo alcuni esempi.

A El Salvador, gli ufficiali della SOA furono responsabili dell'assassinio di Monsignor Oscar Arnulfo Romero; mentre altri perpetrarono lo stupro e l'assassinio delle sorelle di Maryknoll Maura Clarke e Ita Ford, delle orsoline Dorothy Kazel e della missionaria laica Jean Donovan. In seguito, altri militari salvadoregni assassinarono nel 1989 sei sacerdoti gesuiti e due donne all'Università del Centro America (UAC). Non possiamo nemmeno dimenticare il massacro di El Mozote, dove circa 900 persone tra cui bambini, bambine e donne furono massacrate sotto le raffiche di un fuoco indiscriminato. Altri parteciparono al massacro di El Junqillo, Las Hojas, San Sebastián e alla morte di altri leader sociali. La Commissione della Verità sorta dopo gli Accordi di Pace in El Salvador, conferma che la terza parte dei militari coinvolti nei crimini più brutali della guerra, uscirono dalla SOA. A 50 anni dalla sua fondazione, si calcolavano 6.776 militari salvadoregni addestrati in questa scuola, occupando il secondo posto, dopo la Colombia, per numero di diplomati.

In Nicaragua sotto il dittatore Somoza altri 4.693 militari furono addestrati alla SOA, conosciuti come "contras" e furono responsabili di migliaia di omicidi. In Guatemala, il Colonnello Julio Roberto Alpírez fu implicato nell'assassinio del cittadino statunitense Michael Devine e di Efraín Blanca. Da lì uscirono circa 1.676 militari addestrati fino al 1995 e parteciparono a molti omicidi, torture e massacri. In Honduras il Generale Luis Alonso Discua e altri ufficiali uscirono dalla SOA. A Panama il Presidente, dittatore, Generale Manuel Noriega, adesso carcerato negli Stati Uniti per traffico di droga, ha una sua fotografia appesa orgogliosamente in una sala della Scuola delle Americhe. Da qui uscirono anche Omar Torrijos e altri 4.235 militari al 50° compleanno della SOA.

Tra gli argentini si diplomarono Leopoldo Galtieri e Roberto Viola e più di mille militari si addestrarono nella SOA per cui non sarebbe difficile pensare che, dei 98 militari argentini accusati il 2 novembre da Baltasar Garzón in Spagna accusati di aver commesso genocidio e torture durante l'epoca della dittature, tra il 1976 e il 1983, molti di essi uscirono dalla Scuola degli Assassini.

Tra i peruviani uscirono tre ufficiali detenuti accusati dell'assassinio di 9 universitari e di un professore, così come Velasco Alvarado e altri 3.997 nel cinquantesimo anniversario della Scuola.

Tra i colombiani il Colonnello Víctor Bernal Castano, diplomato alla SOA, fu accusato del massacro di una famiglia contadina, con più di 100 dei 246 ufficiali implicati nei crimini di guerra citati da un tribunale internazionale dei diritti umani nel 1993.

A 50 anni dalla fondazione della Scuola, i colombiani erano la maggioranza dei diplomati, con circa 9.879 militari addestrati.

E il Messico?

Il Messico inviò i suoi primi militari nel 1953 e nel 1960 ne erano già usciti 96 soldati. Nel decennio degli anni '60 i soldati messicani furono 75; negli anni '70 furono 197 (il 262% in più del decennio precedente); negli anni '80 furono 533 (270% in più che negli anni '70); e solo nei primi 7 anni degli anni '90 sono arrivati a un totale di 623 superando già il totale dei dieci anni precedenti.

Nel 1959 il tenente Juan López Ortiz uscì dalla SOA dopo aver frequentato corsi di "Armi da Fanteria" e "Tattiche di Fanteria" e più tardi, diventato già Generale, nel 1994, comandò le truppe contro gli indigeni dell'EZLN nel municipio di Ocosingo dove ci furono esecuzioni di zapatisti nel mercato della città. Nel 1966 il generale Rodolfo Reta Trigos uscì dal corso di "Spionaggio Militare" e "Controinsurrezione" e fu segnalato nel 1998 come possibile sostituto del Generale Jaime Contreras come sottosegretario della Difesa Nazionale (La Jornada, 20 febbraio 1998).

Nel decennio degli anni '70 il Messico ebbe più ufficiali a frequentare la SOA che nei 20 anni precedenti. Il comandante Gastón Menchaca, uscito nel 1971 dal corso di "Operazioni di Guerra Irregolare" diventerà il comandante della 31ª Zona Militare a Rancho Nuevo, San Cristóbal de Las Casas, Chiapas.

Lo stesso anno uscì il militare Miguel Leyva García dai corsi di "Comando e Stato Maggiore", e ha avuto l'incarico di comandare l'83° Battaglione di Fanteria della 31ª zona militare e secondo il Centro di Diritti Umani Miguel Agustín Pro, gli si attribuiscono violazioni ai diritti umani nello stato del Guerrero. Nel 1972 uscirono Harold H. Rabling dai corsi di "Operazioni di Guerra Irregolare" e Carmelo Teherán Montero da quelli di "Spionaggio Militare" che sono stati in Chiapas in questi anni '90. Nel decennio degli anni '70 uscì anche José Luis López Ruvalcaba dal corso "Operazioni di Selva" che diventerà comandante della Base delle Operazioni Miste (BOM) della VIIª in Chiapas; Edmundo Leyva Galindo dal corso di "Operazioni Congiunte" diventerà comandante della 27ª Zona Militare nello Stato del Guerrero; così come Adrán Maldonado Ramírez, uscito dallo stesso corso e diventato comandante della 33ª Zona Militare in Guerrero e che è stato destituito un mese dopo il massacro di contadini di Aguas Blancas; Gerarso R. Serrano Herrera arriva allo stato del Guerrero e nel 1997 fu colpito da denunce per violazione dei diritti umani; anche Manuel García Ruiz, Enrique Alonso Garrido e José Rubén Rivas Peña sono stati in Chiapas e quest'ultimo nella 31ª Zona Militare nel 1994 e in seguito Comandante della 28ª Zona Militare nello stato di Oaxaca. Gilberto R. García González fu comandante della 27ª Zona Militare in Guerrero ed è morto nel 1996 in un incidente di elicottero.

Nel decennio degli anni '80 uscirono dalla SOA i primi tre messicani del corso di "Operazioni Psicologiche"; 210 corsi in "Addestramento" (nel decennio precedente furono 60) per addestrare l'addestratore. Il Gen. di Brigata dello Stato Maggiore, Guillermo Llandera Cazares e Jorge García, uscirono dalla SOA negli anni '80 dal corso "Operazioni Congiunte America Latina 0-16" e sono menzionati come partecipanti alle manovre militari del febbraio 1995 contro l'EZLN. Nel 1997 comandava il XXIV Reggimento che occupa l'ejido Nuevo Momón, Chiapas. Il Gen. di Divisione Juan López Ortiz, Direttore Generale del Servizio Militare Nazionale, e gli si attribuisce il comando della XII RM. Il 1° dicembre del 1995 fu rimpiazzato dalla III RM. Frequentò alla SOA la specializzazione di Tattica di Fanteria. Partecipò ad azioni militari in Chiapas.

Nel decennio degli anni '90 inizia un'altra tappa della SOA. Nel 1991 iniziano i corsi su "La Chiesa in America Latina", per "capire" meglio i pericoli della Teologia della Liberazione. Messicani sono la maggioranza dei militari latino-americani addestrati nella "Scuola degli Assassini" che, a partire dalla sollevazione dell'EZLN, il governo messicano e l'esercito degli Stati Uniti intensificano le relazioni. Inoltre esiste il Programma di Interscambio di Personale, che implica che un paese da due istruttori alla SOA e che gli Stati Uniti, a loro volta, inviano due militare nel paese latino-americano. Tuttavia sacerdoti stranieri, osservatori dei diritti umani, sono stati espulsi per evitare la presenza di testimoni alle conseguenze del processo della militarizzazione in Chiapas.

Per il primo anno del conflitto si erano già addestrati 766 militari. Nel 1996, la Scuola degli Assassini ha inaugurato il corso di "Addestramento Speciale Messicano" e il "Corso di Amministrazione Docente per l'Esercito Messicano" da cui sono usciti, nel 1996, 59 ufficiali messicani.

Il Ministero della Difesa Nazionale (SEDENA) afferma che in 20 anni (1978-1998) si sono addestrati all'estero 4.173 militari di cui il 61% (2.675) hanno realizzato diversi corsi dal 1994. Oltre ad inviare militari negli Stati Uniti, si addestrano anche in Germania, Argentina, Belgio, Belize, Bolivia, Brasile, Canada, Cina, Cile, Spagna, El Salvador, Francia, Guatemala, Inghilterra, Italia, Israele, Giappone, Panama, Perù, Russia, Ucraina e Venezuela. Ma anche con i Kaibiles, il corpo militare più brutale e assassino, guatemalteco, di tutto gli eserciti dell'America Latina. Il Generale Otto Pérez Molina, ex capo dello Stato Maggiore del Guatemala e incaricato governativo per i negoziati di pace, confermò che ufficiali delle forze armate del Messico avevano partecipato al corso annuale che si tiene nella scuola dei kaibiles, il corpo d'élite della controinsurrezione dell'Esercito del Guatemala (La Jornada, 20 settembre 1996). Più tardi del giugno del 1997, altri tre militari messicani uscirono dal XLVIII Corso Internazionale Kaibil (Prensa Libre, 16 giugno 1997).

Nonostante questo il senatore del partito ufficiale PRI, José Antonio Valdivia, il 21 gennaio del 1998, negò le accuse del senatore del PRD Mario Saucedo, secondo cui militari messicani avevano ricevuto addestramento all'estero, mentre i corsi frequentati da militari messicani sono stati 15 nel 1994, per passare a 24 nel 1995, a 148 nel 1996 e a 333 nel 1997, tra i quali corsi di Spionaggio Militare e Operazioni Psicologiche; fino ad arrivare ad oggi in cui il Messico è il paese con il più altro numero di studenti alla SOA visto che la guerra contro l'EZLN, l'ERPI e altri gruppi nel paese sono diventati l'interesse strategico degli Stati Uniti.

Tra il 1996 e il 1999 circa 3.200 militari membri dei Gruppi Aerotrasportati delle Forze Speciali (GAFE) sono usciti da una corso di controinsurrezione con il Settimo Gruppo delle Forze Speciali degli Stati Uniti, i "berretti verdi", che parteciparono alla guerra in Salvador negli anni '80. Così tra il 1996 e il 1997, 49 militari messicani ricevettero addestramento antinarco mentre 167 frequentarono i corsi di controinsurrezione.

Ricordiamo che il GAFE arrivò nel gennaio del 1998 ad Acteal, pochi giorni dopo il massacro di 45 indigeni.

Un'altra fonte affermò che in un documento del Pentagono, durante i primi 10 mesi del 1997 il governo messicano mandò ad addestrare negli Stati Uniti 1.500 militari, un numero simile a quello addestrato in un periodo di 14 anni. Aggiunge che nel 1997 aumentò del 400% il trasferimento di tecnologia militare dagli Stati Uniti al Messico e dell'800% il bilancio del Dipartimento della Difesa per addestrare militari messicani. (Proceso 1106, 112 gennaio 1998).

L'Istituto Internazionale di Studi Strategici di Londra affermò che il Messico aumentò in quest'anno gli stanziamenti all'esercito del 15%, passando da 20 milioni di pesos nel 1998 a 23,4 milioni di pesos di quest'anno e, che le questioni dell'EZLN e dell'EPR sono prioritari.

La lotta e la resistenza

Nell'aprile del 1994 un sacerdote cattolico di Maryknoll e veterano della guerra del Vietnam e altri 10 religiosi (tra cui 1 gesuita) iniziarono uno sciopero della fame di 40 giorni sulle scalinate del Campidoglio per chiedere al Congresso la chiusura della SOA. Già allora si affermava che dalla Scuola delle Americhe erano usciti più di 56 mila militari latino-americani addestrati in tattiche di combattimento e controinsurrezione. L'emendamento del deputato federale Kennedy al congresso per la chiusura della SOA fu sconfitta con 174 voti a favore e 256 contrari. Tuttavia in una seduta successiva i voti favorevoli iniziarono a crescere, senza però raggiungere la maggioranza.

Il 16 novembre del 1997, durante l'ottavo anniversario dell'assassinio dei 6 gesuiti in Salvador e di 2 donne, 601 persone entrarono a Fort Benning, attraversarono la linea proibita, in una processione da due a due, come in un funerale solenne, portando bare e croci bianche con i nomi di centinaia di persone che sono state assassinate in Guatemala, Salvador e altri paesi.

Furono tutti arrestati, ma solo 25 di loro furono detenuti nelle carceri federali degli Stati Uniti per 6 mesi oltre a una multa di 3.000 dollari: Doris Sage, maestra di 68 anni; Daniel Sage, professore emerito dell'Università di Syracuse, di 70 anni; Roy Burgueois, sacerdote de Maryknoll di 59 anni; Carol Richardson, madre di 2 bambini, pastore metodista di 53 anni; Nicholas Cardel, veterano della Seconda Guerra Mundiale di 72 anni; Mary Earley, maestro ritirato di educazione speciale di 67 anni; Rita Steinhagen, religiosa de San José de Carondelet, di 70 anni, che lavorava nel Centro per le Vittime della Tortura; Kenneth Kennon, pastore di 72 anni; Margaret Eilerman, religiosa francescana di 60 anni; Anne Herman, madre di 6 figli di 64 anni; William Bichsel, sacerdote gesuita di 69 anni; Mary Catherine Flanigan, religiosa francescana di 65 anni, del Centro di Giustizia di Chicago; Patrick Inman, maestro ritirato di 52 anni; Christopher Jones, di 23 anni y laureato in Studi Latinoamericani; Adward Kinane, professore di antropologia, de 53 anni; Randall Serraglio, laureato in Studi Latinoamericani di 34 anni; William McNulty di 62 anni; Ann Tiffany, infermiera di salute mentale, in pensione di 62 anni; Megan Rice, missionaria e maestra, di 67 anni; Ruth Woodring, studente, di 24 anni; Dwight Lawton, veterano di guerra, di 67 anni; Mary Trotochaud di 47 anni; Rita Lucey di 63 anni; y Richard Streb, attivista di Witness for Peace e veterano della Seconda Guerra Mondiale, di 72 anni.

Il contesto

In Messico viviamo un processo di militarizzazione dello Stato che non è dato solo dal maggior numero di militari, posizioni, accampamenti, armamenti, zone militari e stanziamenti, come indicatori quantitativi, ma da una militarizzazione delle strutture dello stato. I militari presenti nei tre poteri dello Stato: nel potere Esecutivo, Legislativo e Giuridico.

Abbiamo avuto militari come senatori, deputati, governatori, funzionari di diversi ministeri, come poliziotti all'interno di corporazioni, dirigendole o addestrandole. Adesso abbiamo un nuovo corpo: la Polizia Federale Preventiva che, per l'anno 2000, si calcola avrà 10.000 elementi e presto circa 5.000 di essi entreranno nel personale militare. Inoltre viviamo anche una militarizzazione intesa come influenza nella vita politica, economica e sociale nei tre livelli del governo: municipale, statale e federale.

Oggi, questo 5 novembre, si compiono due anni dall'attentato contro i vescovi fatto da presunti paramilitari di Paz y Justicia nella Zona Nord, accusati di essere protetti e addestrati dai militari; e il prossimo 22 dicembre si compiranno 2 anni dal massacro di Acteal, secondo lo stile Kaibil, perpetrato dai paramilitari con l'addestramento di almeno un militare, attualmente detenuto. È la Diocesi di San Cristóbal de Las Casas il colpevole della presa di coscienza degli indigeni (Proceso 1105, 3 gennaio 1998). Per questo, il 3 novembre scorso, la rinuncia del vescovo Samuel Ruiz al compimento dei suoi 75 anni, significa per il governo e per l'esercito messicano, una vittoria apparente che solo gli anni potranno concedergli.

Mentre il Chiapas e altri stati della Repubblica si riempiono di nuovi accampamenti militari, la popolazione colpita dalle inondazioni in Chiapas, Oaxaca, Puebla, Tabasco e Veracruz (dove si trovano i municipi più poveri del paese) che raggiunge la cifra di 300 mila colpiti e più di 300 morti, aspettano l'arrivo delle forze militari in questi momenti difficili. Con questa nuova catastrofe si sono perse strade, ponti, infrastrutture educative e sanitarie, migliaia di case, mais, caffè e altri prodotti dell'agricoltura e dell'allevamento. Di nuovo se ne approfitterà il partito officiale con la divisione di sussidi in cambio di voti, e le grandi imprese transnazionali che hanno rotto i limiti del TLC e introdurranno altri cereali di base nel paese nel prossimo ciclo agricolo.

I desideri di una società nuova si riflettono nel termometro della violenza che non tollera la democrazia, l'inclusione, la partecipazione. È il potere che resiste al cambiamento e che soccombe in una crisi di credibilità e di consenso nei presunti benefici della globalizzazione del progetto neoliberista, quindi adesso vuole instaurarsi con la forza.

I gruppi di diritti umani sono nati in tutti gli angoli del paese, termometro della violenza ufficiale e governativa contro la società. Adesso sono i difensori dei diritti umani coloro che, come in molte altre storie latino-americane, sono perseguitati con il fine di zittire le voci di denunce. Il Centro dei Diritti Umani "Miguel Austín Pro", a Città del Messico, è stato vittima di attentati, minacce di morte e di bombe nei suoi uffici, di intimidazioni e sequestri, di tentativi di omicidio e adesso un'avvocatessa, Digna Ochoa, è stata oggetto di sequestro, interrogatorio e tortura.Nel mese di luglio dell'anno 2000 ci saranno le elezioni per la presidenza della Repubblica e per il governo dello stato del Chiapas. È in gioco la continuità della politica economica imposta dalla globalizzazione del neoliberismo, proprio mentre il partito ufficiale si trova nella sua crisi più profonda. Queste relazioni economiche e politiche hanno bisogno del terzo vincolo, quello militare, per garantirsi questa continuità. Se il PRI continuerà a governare per altri 6 anni sarà più difficile per un governo democratico contrastare l'avanzata degli effetti della globalizzazione, del TLC e dell'Accordo Commerciale con l'Unione Europea.

Abbiamo bisogno di fermare adesso questa escalation di violenza. Il potere deve capire che non possiamo passare alla democrazia, né costruire una società più giusta e degna per tutti se la struttura dello stato rimane cementificata e contaminata dalla violenza e dalla militarizzazione. Magari potessimo un giorno veder trasformati gli edifici militari delle zone indigene in saloni scolastici e i loro grandi giardini in spazi di ricreazione per i bambini e le bambine.Intendete questo bollettino per appoggiare la lotta per la chiusura della Scuola delle Americhe e come ringraziamento a quei cittadini che manifestano e sono disposti a pagare con il carcere quello che migliaia di indigeni, contadini e società civile, per decenni in America Latina hanno pagato con il sangue. Qui, in Chiapas, le donne, i bambini, gli anziani e gli uomini della comunità di Amador Hernández, di Moisés Gandhi e di molte altre comunità contadine, indigene e zapatiste stanno resistendo sotto la pioggia, il fango, il freddo, giorno e notte, accampati sulle strade per impedire con il loro corpi il passaggio dell'Esercito diretto verso le loro comunità, mentre attendono che quelli chiudano la Scuola delle Americhe. Quando ci riusciranno, l'America Latina gliene sarà grata.


Nota:

Per maggiori informazioni puoi consultare le seguenti pagine:

SOA Watch www.soaw.org

SEDENA www.sedena.gob.mx

Comando Sur www.ussouthcom.com

L'informazione è stata presa da SOA Watch, "Speaking Truth to Power", CNY/SOA Abolittionist, Nuevo Amanecer Press, Darrin Wood, La Jornada, Prensa Libre, Diario de Yucatán, Proceso e dal video "School of the Americas: An Insider Speaks Out!" di Linda Panetta.

[Fonte: CIEPAC, A.C. - Centro de Investigaciones Económicas y Políticas de Acción Comunitaria

Eje Vial Uno Numero 11 - Col. Jardines de Vista Hermosa - 29297 San Cristóbal, Chiapas, MEXICO

Tel/Fax: en México 01 9 678-5832 - fuera de México +52 9 678-5832 - ciepac@laneta.apc.org - www.ciepac.org]


(tradotto dal'Associazione Ya Basta! Per la dignità dei popoli contro il neoliberismo - Lombardia)



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