La Jornada 5 gennaio 1999

Le ONG denunciano la persecuzione dell'INM contro 11 turisti

Karina Avilés

L'organizzazione Global Exchange ha denunciato un gruppo di 11 turisti che stava compiendo un viaggio culturale attraverso il chiapas. Sono stati fermati e minacciati dai militari e dalle autorità d'immigrazione, e addirittura tre di loro sono stati citati a comparire presso gli uffici dell'Istituto Nazionale di Immigrazione (INM) in San Cristóbal de las Casas, senza che nemmeno fosse loro spiegato il motivo della citazione.

In un comunicato l'ONG afferma: "Le azioni delle autorità migratorie e dei militari contro il nostro tour in Chiapas sono una prova in più della campagna xenofoba che il governo federale sta portando avanti in questo stato.

"Ci preoccupa la minaccia da parte delle autorità messicane contro i turisti che visitano le comunità indigene. Arrestano e controllano gli stranieri con il pretesto di cercare armi da fuoco o di applicare in maniera tendenziosa la Legge Generale della Popolazione."

L'ONG spiega che venerdì scorso il gruppo di turisti è stato fermato due volte "da un posto di blocco migratorio e militare ubicato in San Andrès Larráinzar, in Los Altos del Chiapas". I turisti erano diretti verso la comunità di Oventic quando, verso 11:30 del mattino, "l'Esercito, insieme a componenti dell'INM, ha fermato il minibus su cui viaggiava il gruppo".

Nel comunicato si afferma che i militari hanno usurpato le funzioni dei rappresentanti dell'INM nel sollecitare i documenti degli stranieri.

Più tardi, il coordinatore del gruppo dei turisti, di nazionalità messicana, Ernesto Ledesma, "ha detto ai militari che stavano infrangendo la legge e che gli stranieri non avrebbero consegnato i documenti. Allora i militari hanno chiamato un agente dell'INM che si trovava a circa quattro metri di distanza perché sollecitasse lui i documenti".

Dopo essere stati fermati per un'ora, il gruppo è ripartito verso Oventic, dove è rimasto fino alle quattro del pomeriggio. Al ritorno sono stati fermati di nuovo "dallo stesso posto di blocco migratorio - militare".

L'ufficiale dell'operazione dell'INM, Carlos Guillén Méndez, ha comunicato a Ernesto Ledesma "che stava applicando la Legge Generale della Popolazione e di consegnatre tre citazioni ai membri del gruppo".

"Ledesma ha rifiutato categoricamente di essere complice di questo nuovo atto illegale, dicendo all'ufficiale Carlos Guillén che se lo reputava necessario, lo facesse lui."

Pertanto Globale Exchange sottolinea che "le autorità migratorie e i militari assumono funzioni che non competono loro, e a volte sollecitano altri individui (in questo caso, il coordinatore della nostra delegazione) ad usurpare le loro funzioni.

"È inoltre preoccupante l'impunità dei procedimenti intimidatori e arbitrari che utilizzano per consegnare citazioni, quando non è chiaro quale autorità debba consegnarli e a chi; inoltre, la persona che ha firmato le citazioni non era presente sul luogo dei fatti."

Lo scorso 3 gennaio erano già state chiamate a comparire presso gli uffici dell'INM in San Cristóbal de Las Casas le statunitensi Anna Jean Brown e Michelle Marie Mangeni e la giapponese Yuki Sato.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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