Carlos Azanrez Direttore di "Resumen Latinoamericano"

A PROPOSITO DELL'EPR MESSICANO

articolo pubblicato il 19 settembre 1996 dal giornale basco EGIN

Sembra che l'apparizione pubblica dell'Esercito Popolare Rivoluzionario (EPR) e il suo dispiegamento armato in vari stati del convulso e sempre pi� impoverito Messico, abbia causato "sorpresa" e "indignazione" fra alcuni partiti borghesi, alcune ONG e naturalmente fra le fila del governo di Ernesto Zedillo. E' logico: Sempre quando la violenza rivoluzionaria appare in scena, come conseguenza della chiusura assoluta delle vie legali per poter fare qualsiasi tipo di rivendicazione, provoca sgomento e risposte irascibili da parte di chi � abituato alle comodit� del sistema.

Sorpresa? "Ci� che � sorprendente non � che esiste l'EPR ma che non ci siano pi� gruppi", ha sostenuto recentemente il noto scrittore messicano Carlos Montemayor, conoscitore come pochi della realt� del suo paese ed autore dell'eccellente libro "Guerra nel paradiso", dove relaziona sull'epopea del predecessore degli attuali partigiani, il mitico Lucio Caba�as. Mentre la Commissione Interamericana per i Diritti Umani (CIDH) informava che "in Guerrero la violazione dei diritti umani � moneta corrente, grazie alla partecipazione diretta di quelli che dovrebbero occuparsi dell'ordine: le forze di polizia."

In Guerrero, il 75% della popolazione contadina � sotto ai limiti della povert�; � uno stato, insieme al Chiapas, con la maggior percentuale di mortalit� infantile, e in tutto il suo territorio operano numerosi squadroni parapolizieschi che sequestrano, torturano e assassinano i contadini che osano protestare. L�, il caciquismo del partito ufficiale (il PRI) fa e disfa nella pi� totale impunit�. Dalle fila della sua Polizia sono partite le pallottole che hanno massacrato il 28 giugno 1996, in Aguas Blancas, 17 lavoratori rurali. In questo ambiente di violenza statale, di disprezzo assoluto per i diritti umani si � sviluppata da anni l'idea di tornare ad innalzare le bandiere per cui hanno combattuto Caba�as e Genaro Vasquez (entrambi assassinati dai militari negli anni '70). In Guerrero eccedono i soprusi, per� c'� pure eccesso di dignit�. Il grido di "Ya Basta!" lanciato dagli zapatisti nel gennaio del '94 ha avuto orecchie attente nella sierra del Guerrero.

L'EPR non � una pantomima come dice il segretario di Stato Emilio CHuayffet e il "progressista" Cuahthemoc Cardenas (timoroso che la base del suo partito, il PRD, segua il cammino della guerriglia, stanco di sopportare i soprusi delle guardias blancas). L'EPR � il risultato di molti anni di pazienza contadina ed indigena, la conseguenza della violenza statale che ora militarizza sempre di pi� il paese e incarcera e tortura decine di dirigenti popolari. L'EPR riunisce 14 organizzazioni rivoluzionarie ed � il braccio armato del Partito Democratico Popolare Rivoluzionario (PDPR), fondato all'inizio di agosto nella Sierra Madre Orientale. N� pantomima, n� sospetti, n� infiltrati, n� terroristi, come piace caratterizzarli alla stampa sensazionalista e ad alcuni socialdemocratici "pacificatori". L'EPR, come gli zapatisti, sono il popolo degno del Messico che si alza in armi perch� sostiene il subcomandante Marcos "� meglio morire per delle pallottole che lasciarsi morire di fame".

Per finire. Per quelli che con la mala fede politica abituale pretendono di impedire l'aperta solidariet� con tutti quelli che lottano in Messico, tentando di confrontare e differenziare gli zapatisti in Messico, tentando di confrontare o differenziare gli zapatisti ("la guerriglia buona") dai "cattivi" dell'EPR, la risposta la d� l'insospettabile rivoluzionario Javier Elorriaga (del Fronte Zapatista di Liberazione Nazionale) quando gli chiedono le sue critiche alla nuova guerriglia: " Adesso tocca a loro. Trattarono molto male pure noi. Il 1� gennaio del '94 ci davano dei provocatori, degliavventurieri, dicevano che volevamo buttare a mare tutto il processo democratico che si era conquistato in tutti questi anni... Di tutto dissero agli zapatisti. Non posson far cos�. Non possiamo qualificarli (quelli dell'EPR) e nemmeno squalificarli. Dobbiamo dare tempo al tempo. Quello che ci qualificher� sar� il popolo messicano."

N.d.T.: questo articolo � arrivato via Internet grazie al direttore di Nuevo Amanecer Press - Europa, con un suo comunicato in cui lamenta la disinformazione dell'autore, che legittima l'EPR basandosi sull'EZLN e non menziona nessuna delle critiche che l'EZLN ha fatto all'EPR in alcuni comunicati. Si dice preoccupato pure perch� alcuni gruppi nello Stato Spagnolo hanno censurato questi comunicati di critica dell'EZLN e si chiede se questo sia avvenuto anche in altri paesi.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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