Da La Jornada del 19 agosto 1997

In Chiapas c'è un riaggiustamento delle truppe, non un ritiro.

Intervista col comandante della Settima Regione Militare.

L'Esercito Messicano sta ristrutturando il suo dispositivo militare nella selva, in Los Altos e nel nord del Chiapas però questo non significa assolutamente ritiro delle truppe; questa è la dichiarazione di oggi del comandante della settima Regione Militare, Mario Renán Castillo Fernández.

"Un riaggiustamento per poter avere un miglior controllo e un miglior movimento delle truppe e per rafforzare la campagna contro il narcotraffico'', ed ha spiegato che alcuni accampamenti sono stati rimossi od accorpati ad altri che erano vicini. Ha precisato che l'accampamento di Venustiano Carranza è stato spostato a Pujiltic e quello di Navenchauc, nel municipio de Zinacantán, che era una base mobile, è stato ritirato.

Nell'intervista, Renán Castillo ha spiegato che i distaccamenti ubicati in San Cayetano e Santiago El Pinar, nel municipio de San Andrés Larráinzar, sono stati rimossi. Il primo era di troppo perchè ce ne sono già altri in Puerto Caté, Bochil ed a Simojovel, oltre a quelli di San Andrés e Jolnachó. Nelle vallate inoltre "è cambiato solo il distaccamento di Santa Elena che è stato unito a quello di Ibarra'', e in Las Margaritas, quello che stava in Nuevo Chiapas che si unirà a quello di Yalcoc.

Ha reso noto che ultimamente sono state create tre "compagnie inquadrate" di 180 uomini. Una nella regione di Marqués de Comillas, un'altra in Maravilla Tenejapa (Ocosingo) e un'aaltra ancora nel municipio di Salto de Agua. Ha detto che ci sono movimenti simili anche in Tabasco, e che nel caso del Chiapas è "perchè devono rafforzarsi un poco le forzi militari in Los Chimalapas, a Mapastepec, nella frontiera e nella selva''.

-Non è un ritiro definitivo?

-No. E' una diminuzione col riaggiustamento. Diminisce solo temporaneamente mentre si stanno spostando.

Quindi ha ribadito: "Non ci stiamo assolutamente ritirando, per lo meno non è adesso contemplato un ritiro, sono solo cambiamenti". Ha confermato che l'Esercito è presente in 27 comunità.

-Componenti della Cocopa hanno detto che un segnale positivo da parte del governo per poter riannodare il dialogo è proprio la diminuzione delle truppe in Chiapas...

-Questo è un apprezzamento politico e noi non facciamo questo tipo di apprezzamenti.

-Ha qualcosa a che vedere con l'annuncio dell'EZLN di costituirsi come forza politica?

-Per noi va molto bene, speriamo che sia così; anche loro, noi e tutti quanti siamo convinti che la soluzione di questo conflitto è sociale-politica, non militare.

-E che pensa delle basi d'appoggio dell'EZLN che vanno alla capitale e dicono che rompono l'accerchiamento?

-Dal 10 febbraio 1995 le forza militari hanno tolto qualsiasi tipo di posto di blocco; non ce n'è stato nessuno a partire da quella data, c'è libero transito.

Stanno smantellando l'accampamento di Temó, nel municipio di Chilón

L'Esercito Messicano ha rafforzato le sue unità nel'accampamento di Puerto Caté, ubicato tra i municipi di Bochil e di El Bosque, mentre circa 100 militari hanno ritirato la Bandiera ed abbandonato l'accampamento di Temó.

La Coalizione delle Organizzazioni Autonome di Ocosingo (COAO) e il Coordinamento delle Organizzazioni non Governative per la Pace (Conpaz) assicurano che gli accampamenti più importanti "non sono stati smantellati e che non hanno notizie di ritiri di truppe". Al contario, ci sono informazioni sull'aumento della presenza militare in alcune zone.

Nella zona del conflicto esistono circa 40 accampamenti importanti all'interno della strategia antiguerriglia della Segreteria della Difesa Nazionale nella zona zapatista.

Nei municipi di Ocosingo, Las Margaritas ed Altamirano ci sono circa 20 mila soldati distribuiti in 40 accampamenti, cinque caserme ed una zona militare.

La maggioranza degli accampamenti militari smantellati o distrutti fino al momento dallo stesso Esercito si trovano principalmente nella regione di Los Altos de Chiapas: San Cayetano, Jolnachob, Santiago El Pinar, Chanal, Navenchauc. Si calcula che almeno 1.200 soldati abbiano abbandonato la zona.

Partiti e consiglieri zapatisti richiedono una spiegazione ufficiale

Dirigenti dei partiti del lavoto (PT) e del Verde Ecologista de México (PVEM) ed exconsiglieri dell'EZLN hanno richiesto al presidente Ernesto Zedillo, come comandante in capo dele forze armate, e al segretario della Difesa Nazional, un segnale chiaro ed esplicito sul senso e sui propositi della mobilitazione e della riduzione di truppe dell'Esercito Messicano nelle zone del conflitto in Chiapas.

"Se si tratta di un avanzamento verso la smilitarizzazione nelle regioni indigene, il segnale è positivo e si tratta di un'iniziativa che apre la possibilità di un dialogo fruttifero tra EZLN e governo federale". Però "bisogna essere prudenti, perchè potrebbe trattarsi di una tattica di controguerriglia o di una misura di carattere politico dato che sta per arrivare la relazione presidenziale".

(a cura del Comitato Chiapas di Torino)


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