di Alfio Nicotra
Roma- Un voluminoso dossier di 125 pagine ricco di dati, testimonianze, informazioni rilevate, tra il16 ed il 28 febbraio, nelle comunità indigene del Chiapas dalla Commissione Civile Internazionale per i diritti umani.
Il rapporto è stato preso in consegna dall'on.Mario Brunetti,
presidente del Comitato parlamentare sui diritti umani, il quale
si è impegnato a diffonderlo tra i deputati "specialmente
in occasione del dibattito sulla ratifica del trattato economico
tra Unione europea e Messico".
La Commissione - composta da circa 200 persone della società
civile europea e americana - è sorta dopo la strage di
Acteal quando 45 indigeni, in buona parte donne e bambini, vennero
massacrati dai corpi paramilitari mentre erano in preghiera. Gli
osservatori hanno realizzato 300 interviste con rappresentanti
del governo centrale e locale, con le comunità indigene
delle diverse zone del Chiapas e con i portavoci dei desplazados,
umanità errante obbligata a fuggire dalle loro case dalla
politica terroristica delle "guardie bianche".
Il rapporto denuncia con minuzia il livello di militarizzazione
delle comunità che ha - tra l'altro - impedito l'incontro
della delegazione con i rappresentanti dell'Ezln. Il subcomandante
Marcos, affiancato dal comandante Tacho, ha voluto comunque rispondere
alle domande della Commissione facendole pervenire in una cassetta
video.
A testimonianza del clima di terrore che si vive nello Stato messicano l'assassinio di uno degli indigeni che avevano rilasciato la propria testimonianza alla Commissione. Omicidio avvenuto quando ancora la Commissione si trovava in Messico e che ha turbato fortemente i componenti della stessa.
La violazione da parte dell'esercito federale della legge di
concordia e pacificazione - che aveva sospeso i mandati di cattura
contro i dirigenti zapatisti e riconosciuto l'Ezln come soggetto
armato con il quale negoziare - è denunciata con forza
nelle decine di casi in cui gli indigeni vengono perseguitati
ed arrestati solo perché sospettati di zapatismo.
Analogamente viene denunciato il clima xenofobo, istillato ad arte dal Pri e dai mass media di regime, contro gli osservatori internazionali considerati dalle autorità alla stregua di "ficcanasi". Un giro di vite contro gli osservatori stranieri che si sta trasformando in espulsioni dal Paese sempre più numerose.
"Non sappiamo - hanno detto i membri della Commissione -
se sarà possibile da ora in poi ripetere una esperienza
di monitoraggio dei diritti umani come la nostra."
La Conferenza stampa di presentazione del Rapporto è stata preceduta da una mossa a sorpresa dell'ambasciatore messicano a Roma. Mario Moya Palencia ha preso carta e penna e scritto a tutti i deputati della Commissione Esteri per far conoscere la sua verità (che è quella del suo Governo) contro "la confusione intenzionalmente ingenerata sugli accordi di San Andres".
"Tentativo palese e maldestro - hanno denunciato i deputati
Brunetti e Paolo Cento - di intimidire i parlamentari con verità
del tutto avulse dal contesto reale". Infatti la proposta
di riforma costituzionale presentata al Senato messicano dal Presidente
Zedillo stravolge in più punti gli accordi di San Andres
allontanandosi fortemente dal testo predisposto dalla Cocopa (la
Commissione di pacificazione del parlamento federale).
Il rapporto della Commissione è stato illustrato contemporaneamente
oltre che a Montecitorio, alla sede del parlamento europeo a Bruxelles
ed alle Cortes a Madrid.
