da La Jornada 18 dicembre 1997

Tensione in Chenalhó

Juan Balboa, corrispondente, San Cristóbal de Las Casas, Chis., 17 dicembre ¤

La commissione di verifica per il rispetto degli accordi di Chenalhó ha dovuto cancellare il suo percorso attraverso le comunità danneggiate dalla violenza. Secondo la narrazione del Centro Fray Bartolomé, quindici persone delle commissioni Nazionale e Statale per i Diritti Umani, del municipio costituzionale di Chenalhó, del consiglio autonomo di Polhó, del gruppo civile Las Abejas e del centro Fray Bartolomé, avevano iniziato questo mercoledì un percorso attraverso le comunità danneggiate dalla violenza, però sono state "sequestrate" per due ore da militanti del PRI vicino all'abitato di Chimix.

Alcune centinaia di priisti, "tra cui c'erano 10 giovani tra i 15 ed i 20 anni, che erano drogati e in stato di ubriachezza, con stivali di tipo militare", hanno impedito con pietre, tronchi ed un cordone di donne il passaggio della commissione.
Rappresentanti del CDHFBC hanno chiesto ad agenti della Polizia di Pubblica Sicurezza che erano a pochi metri di distanza, che intervenissero perché la strada fosse sbloccata, cosa che successe due ore dopo.


Muore un priista ed altri sette sono rimasti feriti durante un'imboscata perpetrata da uomini incappucciati, vicino alla comunità di Quextic, nel municipio di Chenalhó.

I militanti del Partito Rivoluzionario Istituzionale di Chimix e Bajoveltic hanno accusato membri del Partito della Rivoluzione Democratica e simpatizzanti dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale di essere gli autori dell'imboscata.

Invece il gruppo civile Las Abejas ha diffuso questa notte la sua versione sui fatti. Ha affermato che l'imboscata è stata realizzata da priisti dell'abitato La Speranza, che hanno gravi differenze con i priisti di Quextic.
L'informazione di Las Abejas sull'imboscata coincide con quella del consiglio autonomo zapatista di Polhó.


Intanto, nel posto di blocco ubicato ad un chilometro da Chenalhó, agenti dell'Istituto Nazionale di Immigrazione hanno fermato gli spagnoli Javier Acedo Sierra ed Amalia Llavalle; hanno ritirato il loro passaporto e li hanno citati a comparire negli uffici della INM entro 48 ore.

(a cura del Comitato Chiapas di Torino)

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