La Jornada 18 dicembre 1997

Jaime Martínez Veloz

E Chiapas?

La Cocopa ha annunciato che il mese prossimo farà un percorso per alcune zone del Chiapas. Con chi si incontreranno i cocopi nel loro viaggio?

Troveranno che la tregua esistente tra il governo federale e l'EZLN nasconde una moltitudine di piccole però sanguinose battaglie quotidiane che hanno significato più morti che gli scontri del gennaio 1994.

Troveranno che il governo statale fa, però non risolve, e che il governo federale non pare avere risposte della grandezza dei problemi. Il negoziato è impantanato, però il conflitto non è quieto. Si è polverizzato in una miriade di scontri localizzati che hanno aggiunto nuovi rancori.

L'attentato contro Samuel Ruiz e l'accoglienza a Justo Mullor, che è riuscito a risvegliare una gran unanimità contro se stesso, sono dimostrazioni della gravità della situazione.

Quei gruppi non sono disposti a che nessuno di "fuori" cerchi di sistemare i loro problemi, che sia la Chiesa cattolica, il PRD, l'EZLN, il PRI o lo stesso Presidente della Repubblica. Loro hanno l'esperienza che le istituzioni non hanno mai risolto loro i problemi in tempi di "pace", vale a dire, prima del 1994, ed adesso reclamano con le armi in pugno il loro diritto a risolvere le loro dispute.

La Commissione del Congresso della Unione troverà che alle tradizionali guardias blancas si sono aggiunti gruppi militanti come il MIRA.

Non ci sono solo più mercenari, ma pure intolleranti armati e convinti che la questione si possa risolvere per la via dello sterminio dei contrari. Troveranno, insomma, che il conflitto si è diversificato, esteso e complicato. E che è, inoltre, al di fuori di qualsiasi controllo.

Può darsi che li tranquillizzi il fatto che il conflitto non è già più sulle prime pagine dei quotidiani. Diranno sicuramente che finalmente sta prendendo la dimensione che ha e che non esce dai tre o quattro municipi dello stato.

Ci sono cattive notizie però per loro. Il problema continua e non solo non si sta risolvendo, ma invece si aggrava anche se non occupa le prime pagine dei periodici e dei notiziari. Ed inoltre, ha un effetto contaminante su altri aspetti della vita nazionale.

È conveniente ricordare che Marcos e l'EZLN non hanno inventato i problemi del Chiapas ma è il contrario. Questi problemi hanno creato l'Esercito Zapatista e Marcos.

Anche se gli zapatisti sparissero domani, fattori come la miseria, l'abbandono, l'inganno come modalità di relazionarsi con le comunità indigene ed i messicani più poveri uniti dalla mancanza di aspettative continueranno lì, con il loro carico di morti ingiusti e di frustrazione. Presto o tardi ricreeranno altri Marcos e altri EZLN.

Non restiamo, senza dubbio, di fronte ad una situazione irresolubile. Soluzioni ce ne sono, però mancano le decisioni.

Un passo nella direzione corretta sarebbe dar vita all'iniziativa in materia di diritti e cultura dei popoli indigeni presentata dalla Cocopa.

In retrospettiva si è visto che le obiezioni presentate mancavano di sostento giuridico e politico. L'iniziativa della Cocopa si è basata sugli accordi firmati tra le parti in San Andrès nel già lontano febbraio 1996. In molti crediamo che quello che si firma debba essere rispettato.

Posta elettronica: jmartine@mpsnet.com.mx

(traduzione a cura del Comitato Chiapas di Torino)

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