La Jornada 18 febbraio 1998

Labastida : la soluzione, solo senza posizioni di ``tutto o niente.

José Gil Olmos ¤ In risposta alla posizione dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) di non ammettere nessun cambiamento all'iniziativa dei diritti indigeni elaborata dalla Commissione di Concordia e Pacificazione (Cocopa), il segretario di Governo, Francisco Labastida Ochoa, ha dichiarato ieri che la Nazione ``non può essere ostaggio di nessuno'' e che la soluzione ai problemi dei messicani ``non può scontrarsi con il muro del dogmatismo, dell'intransigenza, del tutto o niente.

Così, alcune ore dopo le dichiarazioni del comandante Ezequiel di non cedere ``di una virgola alla proposta di riforma costituzionale, in conferenza stampa, quella nella quale che non furono ammesse domande, Labastida Ochoa ha chiesto all'EZLN che ``rifletta'', e ha ribadito la sua disposizione al dialogo. Ha avvertito, nello stesso modo, che il governo messicano non ammetterà interventi straniere né violazioni alla Costituzione o alle leggi migratorie.

Il responsabile della politica interna ha affermato anche che se la dirigenza zapatista fissa una data per riallacciare il dialogo, con la finalità di analizzare le quattro osservazioni all'iniziativa fatte dalla Cocopa con base negli accordi di San Andrès, il governo federale sarebbe disposto a controllare le posizioni dell'Esercito Messicano in Chiapas. Questo, ha detto, perché ``l'iniziativa della Cocopa corrisponde allo spirito e alla lettera'' degli accordi di San Andrès.

Segue il testo integro della dichiarazione del segretario di Governo.

``Voglio informare l'opinione pubblica sulla posizione del governo della Repubblica di fronte agli ultimi avvenimenti relazionati al Chiapas:

``1. Per istruzioni precise del Presidente della Repubblica, da gennaio abbiamo riallacciato la comunicazione costantemente con le dirigenze di tutti i partiti politici, con la Cocopa e la Conai.

``2. Abbiamo inviato una missiva rispettosa e diretta a la dirigenza del EZLN per sederci nuovamente a dialogare e trattare tutti i punti di interesse che ci permettano di ottenere avanzamenti verso la pace. Ci dispiace che questo invito sia stato rifiutato.

``3. Abbiamo sostenuto la nostra decisione di dialogo e coordinamento, analizzando i dieci punti che congiuntamente hanno preparato la Cocopa e la Conai come condizioni per il dialogo.

``4. Il Presidente della Repubblica in forma chiara e contundente ha ripetuto, in Kanasín, Yucatán, il su impegno di onorare e rispettare completamente gli accordi di San Andrès Larráinzar.

``5. Recentemente abbiamo inviato alla dirigenza del EZLN, attraverso la Cocopa e la Conai, le quattro osservazioni che il governo della Repubblica ha fatto, non agli accordi di San Andrès Larráinzar, ma all'interpretazione giuridica che la Cocopa ha fatto a detti accordi e che, dal punto di vista del governo, non corrispondono allo spirito e alla lettera degli accordi di San Andrès, perché la loro approssimazione può mettere in pericolo l'unità del Stato messicano, l'integrità del territorio nazionale, i diritti di tutti i messicani e aprire di nuovo il conflitto per il possesso delle terre.

``Il governo della Repubblica vuole essere fermo, una volta in più, nella sua indeclinabile decisione di riallacciare i negoziati di pace, nel fare notare che all'iniziativa della Cocopa erano state fatte 27 osservazioni, che adesso si riducono a quattro che, per le ragioni esposte, sono irrinunciabili.

``6. Ci preoccupa che un membro della Conai, il signor Miguel Alvarez, in luogo di rispettare il mandato che gli ha consegnato la legge nel senso di aiutare a riallacciare il dialogo con l'EZLN, di intermediatore si converte in parte, nel convocare un movimento internazionale di intervento negli affari interni del nostro paese.

``I messicani non possono dimenticare le lezioni della storia: gli interventi stranieri sono stati tragici per Messico.

``7. Messico è stato ed e' un paese aperto alle culture e ai visitatori di tutto il mondo. Abbiamo ricevuto immigranti che hanno arricchito nostra vita come nazione. Il Messico continuerà a ricevere tutti gli stranieri che desiderino entrare nel nostro paese, in accordo con quello che stabiliscono le nostre leggi. Il loro interesse e la loro presenza sono graditi e portano benefici.

``Però la Costituzione Politica degli Stati Uniti Messicani stabilisce con tutta chiarezza, negli articoli 9 e 33 che soltanto `i cittadini della Repubblica possono' associarsi e riunirsi pacificamente per `prendere parte agli affari politici del paese', e che `gli stranieri non potranno in nessun modo immischiarsi negli affari politici del paese'. Non tollereremo nessuna violazione a quello che stabiliscono la Costituzione e le leggi migratorie.

``8. La nazione non può essere ostaggio di nessuno. La soluzione ai problemi dei messicani non può scontrarsi con il muro del dogmatismo, dell'intransigenza, del `tutto o niente'. Il governo della Repubblica ribadisce nuovamente il suo invito a riallacciare il dialogo per raggiungere la pace degna in Chiapas e lo sviluppo di tutti i pueblos indigeni attraverso il negoziato politico.

``Il governo invita, ancora una volta, l'EZLN a riflettere sul danno che la situazione attuale ha causato allo stato del Chiapas, e specialmente alle comunità indigene.

``Ribadiamo che quando la dirigenza del EZLN definisca la data nella quale riallaccerà il dialogo per raggiungere l'obiettivo della pace degna e per analizzare congiuntamente le quattro osservazioni sul progetto della Cocopa che permetta di rispettare gli Accordi di San Andrès, il governo della Repubblica rivedrà le posizioni che attualmente occupa l'Esercito Messicano in Chiapas.''

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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