La Jornada 18 gennaio 1997

Le voci dicono che "sta già arrivando la guerra"

Hermann Bellinghausen, inviato, Selva Lacandona, Chis., 17 gennaio ¤

Lentamente però senza interruzioni, la tensione cresce nella zona del conflitto. Anche se la situazione militare non è cambiata apparentemente, è diventato operativo un nuovo schema da parte del personale della Sedena, distaccato nella zona.

Sul terreno oggettivo, alcune posizioni sono state rafforzate, con un incremento di truppe federali negli accampamenti militari vicini agli Aguascalientes di Oventic e di la Garrucha, e sono anche aumentati gli effettivi dell'esercito che pattugliano La Realidad. Questo si somma ai voli notturni sulle vallate e ne Los Altos, come si è potuto constatare durante un giro attraverso quelle regioni.

Allo stesso modo, sul terreno psicologico, la pressione è aumentata a causa delle voci, sparse dagli stessi soldati nei capoluochi municipali di Ocosingo e Altamirano, che "sta già arrivando la guerra".

Il flusso delle truppe federali verso gli accampamenti di Jolnachoj e El Pinar, che si trovano vicino ad Oventic, è aumentato in questi giorni, mentre venivano sospesi i convogli che da Jolnachoj vanno a San Cayetano, passando per Oventic. Si dice che sono anche aumentate le truppe a San Cayetano, ma questo non si è potuto constatare.

Dopo l'11 gennaio, la vigilanza terrestre è stata rafforzata con pattugliamenti aerei notturni. Ciò ha contribuito a creare un clima di tensione a Oventic, La Garrucha e La Realidad.

Lo stesso 11 gennaio, una colonna militare è transitata vicino a Morelia, nella vallata di Altamirano, appoggiata oltretutto da un distaccamento della seguridad publica dello stato, fortemente armato.

Da una settimana, i pattugliamenti a La Realidad sono consistiti in due voli per notte. Appena ieri è ricominciato il pattugliamento terrestre, che copre il tragitto da Guadalupe Tepeyac al fiume Euseba. In questa occasione, il convoglio militare era formato da 125 effettivi (generalmente sono 100) e 15 veicoli.

Diversamente dal normale però non è ritornato fino al mezzogiorno di oggi. Il primo e l'ultimo veicolo blindato del convoglio, avevano la mitragliatrice pesante puntata, mentre negli altri veicoli si sono contate tre macchine fotografiche e tre videocamere che riprendevano tutto ciò che si muoveva.

L'accampamento dell'esercito nella comunità de La Sultana, nella vallata di Patihuitz, è in stato d'agitazione. I contadini tzeltales del luogo dicono che "vedono nervosi" i soldati, e che c'è un continuo movimento di veicoli.

Riassumendo: più soldati, più attenti e tesi, più riservato. Aerei e nervi.

Al di fuori di questo, non succede niente nè nella Selva nè ne Los Altos.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)


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