ENNESIMO ATTO DI INTIMIDAZIONE DELL'INM (ISTITUTO NAZIONALE di MIGRAZIONE)

Mercoledì 17 dicembre 1997

Questa mattina é partito da San Cristobal de L.C. un convoglio diretto a Polhó, nel municipio di S. Pedro Chenalhó, per portare aiuti ai più di seimila indigeni sgomberati dalle proprie case per mano delle Guardias Blancas, dei gruppi paramilitari e delle forze della "Policia de Seguridad Publica".

Del convoglio, che portava ogni genere di cose - diverse tonnellate di cibo, vestiti, medicinali - facevano parte alcuni osservatori internazionali per la pace.

All'ingresso del municipio di S. Pedro Chenalhó era presente un blocco della polizia e dell'INM.
Tutti i compagni di Enlace Civil e del Frente Zapatista de Liberacion Nacional, le due organizzazioni che hanno promosso il convoglio, sono passati senza alcun problema.
I compagni stranieri, invece, sono stati fermati dall'INM, che ha chiesto loro i documenti.
I due funzionari hanno eluso ogni spiegazione circa il fatto che si trovassero su una strada interna del paese - l'istituzione, infatti, é per legge presente o così dovrebbe essere, solo presso le frontiere e presso i porti.
É stato annotato il nome di tutti gli stranieri presenti, naturalmente, ma la cosa peggiore é che ad un compagno basco e ad una compagna spagnola sono stati ritirati i visti, con l'ordine ben preciso di presentarsi entro quarantott'ore presso l'ufficio dell'INM di San Cristobal per poter ritirare il proprio documento di permanenza nel paese.

Il problema, al di là del fatto che questo é un chiaro atto illegittimo da parte dell'Istituto Nazionale di Migrazione - tra l'altro non nuovo, basti ricordare che solo una settimana fa, agenti del suddetto istituto entrarono nella stanza di un albergo a Las Margaritas per ritirare, allo stesso modo, senza un pretesto ufficiale, il visto a due compagne - é che con ogni probabilità i compagni, quando si presenteranno all'ufficio dell'INM, saranno invitati a uscire dal paese.

Le forme, infatti, per cui uno straniero viene espulso dal paese, generalmente sono due: o viene preso ed imbarcato sull'aereo - vi ricordate di Riccardo Vitale, compagno espulso a forza senza che gli fosse garantito il pur minimo diritto? - o gli viene consegnato un foglio di via che dà una scadenza precisa per l'uscita dal paese.

Questo é ciò che accade in Chiapas per tutti gli stranieri che collaborano e lavorano per l'ottenimento di una pace con giustizia e dignità.

A questo punto, si fa sempre più urgente una mobilitazione internazionale che ponga fine alle scorribande dell'INM e dei funzionari governativi in giro per il paese a caccia di stranieri, solo per il semplice fatto di essere tali.

Appare evidente, infatti, che la "guerra sucia" , la guerra sporca che il governo federale e statale stanno organizzando e promuovendo attraverso i gruppi paramilitari e le forze d'ordine pubblico, va a colpire chiunque.
Da una parte ci sono gli indigeni, i più di seimila "desplazados", che vivono in condizioni al limite della sopravvivenza, che ricevono continuamente intimidazioni e sofferenze; dall'altra parte - che, é evidente, é la stessa, ci sono tutti coloro che appoggiano, con aiuti di ogni genere, le famiglie minacciate dalla guerra a bassa intensità.
Tra questi ultimi ci sono gli stranieri, ufficialmente "osservatori internazionali per la pace", che giorno dopo giorno subiscono le conseguenze dell'incapacità del governo di risolvere il problema chiapaneco.

Qualche settimana fa é uscito un volantino a firma del FZLN che accusava apertamente l'INM di minacciare la permanenza degli stranieri in Chiapas.
Ed il giorno dopo su quasi tutti i giornali e per la radio cittadina - ennesimo strumento mediatico in mano al governo per nascondere ciò che succede veramente nel paese - comparivano dichiarazioni indignate e del presidente municipale di San Cristobal, il signor Rolando Villafuerte Aguilar, e dello stesso INM - é fatto abbastanza strano che un organo istituzionale prenda una posizione simile -, che rifiutavano ogni accusa ed invitavano gli stranieri a venire e a fermarsi nella rinomata cittadina chiapaneca per godersi le vacanze, perché nessuno li avrebbe disturbati.
In realtà il governo, per mano dell'INM e delle forze di polizia, sta quotidianamente accerchiando San Cristobal in modo che nessun straniero, osservatore internazionale o meno, si possa spostare nelle zone del conflitto e testimoniare ciò che realmente sta succedendo, ovvero case bruciate, famiglie espulse dalle proprie comunità, violenze e intimidazioni.

Bene..........cioè........molto male

Dal Sud - Est Messicano messo in rete dalla redazione di Ketchup & Radio Balkan

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