Dalla Jornada 17 maggio 1998
La titolare della Segreteria per l'Ambiente, Risorse Naturali e Pesca (Semarnap), Julia Carabias, ha dichiarato "zona di disastro" lo stato del Chiapas, dove 292 incendi forestali hanno danneggiato 39 mila ettari e la foschia permane sopra la maggior parte del territorio dello stato. La risposta del governatore del Chiapas, Roberto Albores Guillén, è stata quella di annunciare un programma integrale agroecologico, che prevede di sospendere la pratica ancestrale delle bruciate contadine.
Anche nel resto del Messico continuano ad imperversare gli incendi: in Puebla, cinque poliziotti statali sono morti e altri cinque sono rimasti feriti mentre tentavano di spegnere un incendio forestale nella zona nord dello stato. Così è arrivato a 23 il numero di persone che sono morte qui a causa di incendi. I primi sono stati 18 contadini, che lo scorso 4 maggio sono morti mentre tentavano di frenare l'avanzata del fuoco.
Pure in Veracruz è stato confermato il decesso di un uomo di 77 anni di età, che partecipava nei lavori per lo spegnimento di un incendio nel sud dello stato, e con questo è salita a quattro la cifra dei morti a causa degli incendi.
Secondo un rapporto della Segreteria di Governo reso noto a notte, il cambiamento repentino nella direzione del vento ha fatto sì che dieci elementi della Polizia di Sicurezza Pubblica fossero raggiunti dalle fiamme sul monte di Ocotla, in Puebla. Così sono morti cinque poliziotti e altri cinque sono feriti; tre di loro sono stati trasportati alla capitale per la gravità delle ustioni. In Puebla, nelle ultime tre settimane, si sono persi migliaia di ettari di campi e d'alberi.
Il segretario del ministero per l'Agricoltura, ha affermato che a causa del clima la superficie coltivata durante il presente ciclo primavera-estate si ridurrà di circa 9 milioni 771 mila ettari, rispetto allo stesso periodo dell'anno passato. E la diminuzione del rendimento delle coltivazioni farà sì che le importazioni di sementi di base aumentino dal 12 al 17 per cento.
In Chiapas si è registrato il minimo di precipitazione piovosa, quello storico precedente era stato di 8 millimetri, ma quest'anno si è arrivati solo a 6 millimetri ed il sud del paese è praticamente secco.
Si sperava che le condizioni climatiche, provocate dal fenomeno meteorologico El Niño, terminassero prima del mese di giugno, invece, due giorni fa si è consolidato un fenomeno di alta pressione anticiclonica, cioè, l'alta pressione impedisce il movimento dei venti e provoca il ristagno di aria e foschia. Attualmente, la foschia prodotta dal fumo si presenta con maggiore intensità negli stati di Tabasco, Oaxaca, Yucatán e Chiapas.
Il governo ha insistito nel dire che la principale causa di questo disastro è dovuta alle "bruciate" contadine da cui derivano incendi forestali, che ormai hanno consumato milioni ettari. Il programma annunciato dalle autorità per fare fronte all'emergenza in Chiapas, include il progetto di installare 15 mila comitati agroecologici di comunità - dei quali sono già attivi 550 in 92 municipi - composti da personale federale e statale, così come dalle autorità e dalla popolazione locali. Si è annunciata pure l'applicazione della Legge Forestale a tutti i produttori, affinché riforestino almeno il 10 per cento della loro proprietà.
Intanto, in Guerrero, i governi municipali hanno raccomandato ai loro abitanti di non uscire dalle loro case e di sospendere le attività sportive, visto che il cielo si presenta pieno di fumo e foschia. Dati ufficiali rivelano che circa 270 incendi hanno consumato 9 mila ettari di boschi del Guerrero.
In Veracruz, quattro incendi hanno consumato gran parte della riserva forestale nel monte Santa Martha e le autorità indigene hanno sollecitato l'appoggio delle autorità.
In Nuevo León, un totale di 16 mila 400 ettari sono stati danneggiati dagli incendi forestali e più di 18 milioni di pesos sono stati destinati alla lotta alle fiamme.
Nello stato di Coahuila, la diminuzione di velocità dei venti e una leggera pioggerella hanno permesso che ieri si calmassero i due incendi principali, mentre in Jalisco, le autorità ambientali non prevedono che si dissipi presto la foschia che copre Guadalajara e che ha fatto salire fino oltre a 160 punti, il valore dell'inquinamento dell'aria negli ultimi giorni.
Il direttore dell'Unità di Protezione Civile di San Luis Potosí, ha detto che "sarà necessario dichiarare l'emergenza se non piove entro dieci giorni". Si stima che siano 95 mila i potosini senza scorta di acqua ed in 25 municipi ci sono problemi seri di siccità e in 330 comunità rurali e indigene "la situazione è ancor più complicata".
Mentre in molte città si celebrano messe speciali e avvengono
processioni per "chiedere a Dio che sparga del cielo la pioggia
e la finisca con la siccità", è forte la richiesta
al governo per dichiarare l'emergenza nazionale e la canalizzazione
di risorse per riscattare le aree danneggiate.
(a cura del Comitato Chiapas di Torino - riduzione per la trasmissione radio)
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