Comunicato della CONAI -

17 marzo 1998

IN DIFESA DEI POPOLI INDIGENI

IN DIFESA DEL NEGOZIATO PER LA PACE

IN DIFESA DEL CONCORDATO

Messico, D.F., 17 Marzo 1998

A il Governo Federale

A l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale

A il Congresso della Unione

A i popoli Indigeni di Messico

A la società civile nazionale

A tutte le forze politiche

A la Opinione Pubblica

La Conai, istanza civile di mediazione riconosciuta dalle Parti, considera urgente comunicare la sua stima dello stato attuale segnalando che:

  1. Per la CONAI il contesto giuridico-regolamentario del processo di dialogo e negoziato, così come i primi Accordi, e' valido e vigente. Senza dubbio, constata che detto contesto (regolamentazione, Accordi e partecipanti) affronta oggi una strategia di logoramento e smantellamento.
  2. Per la CONAI, il procedimento con il quale si pretende di condurre avanti la Riforma Costituzionale dei Diritti e Cultura Indigena e' incongruente e violatoria dello spirito del dialogo e della pace, dunque rompe un accordo politico e vincolato tra le Parti; apre la possibilità della deroga del contesto politico e giuridico del negoziato e di azioni di polizia-militari, e implica un gravissimo rischio per il paese e il suo processo di transizione.
  3. L'Iniziativa governativa si distacca dal contenuto degli Accordi di San Andrès e addirittura dai risultati della Consulta Nazionale su Diritti e Partecipazione Indigena, organizzata in modo congiunto dal Congresso dell'Unione e dall'Esecutivo Federale. L'approvazione di qualsiasi legge svincolata dai procedimenti e contenuti accordati, attenterebbe gravemente la credibilità della via del negoziato e farebbe cadere il processo di pace in una crisi maggiore .

I.- TUTTO UN PROCESSO DI DIALOGO E NEGOCIATO IN RISCHIO (Legge, Regolamenti, Accordi, Protagonisti).-

In protezione della "Legge per il Dialogo, la Riconciliazione e la Pace Degna in Chiapas", dell'11 Marzo 1995, le Parti accordarono i Principi, l'Agenda, le Basi, i Regolamenti e i Procedimenti che avrebbero guidato il processo di dialogo e negoziato. Tutti questi strumenti sono di dominio pubblico.

Bisogna tenere presente che dei temi in Agenda, solo quello dei Diritti e Cultura Indigeni è stato dialogato e negoziato, quello di Democrazia e Giustizia è rimasto incompiuto, e il resto è ancora in sospeso.

Tutto l'insieme degli strumenti del dialogo e del negoziato, e in particolare la sequenza non arbitraria dei temi dell'Agenda pattuita, fanno parte di uno schema metodologico di dialogo e negoziato che incorpora una strategia di fondo per la pace, i cui obiettivi sono i seguenti:

  1. Riconoscimento mutuo del Governo Federale e del EZLN come Parti indispensabili del processo di dialogo e negoziato.

  1. Impulso di un processo di soluzione politica mediante l'assoggettamento della logica e di protagonisti militari alla logica e a protagonisti politici.

  1. Creazione di condizioni favorevoli, con la partecipazione della società attraverso consiglieri e invitati, per dialogare secondo l'agenda per trovare soluzioni alle cause del conflitto.

  1. Continuazione e verifica del rispetto degli Accordi e degli impegni ottenuti, attraverso una Commissione.

  1. Costruzione dell' "Accordo di Concordia e Pacificazione con giustizia e dignità", la cui conclusione includerebbe misure di distensione militare e sicurezza per le Parti.

Questo modello, e' una novità e una speranza per la soluzione dei conflitti armati interni nel mondo.

II.- DEI PROCEDIMENTI ACCORDATI.-

Il processo di dialogo e negoziato tra le Parti iniziò con l'installazione del "Tavolo I: Diritti e Cultura Indigeni", che si concluse con la firma dei primi Accordi di San Andrès il 16 febbraio 1996.

Il processo di dialogo e negoziato entrò apertamente in crisi a partire dal marzo 1996, durante lo svolgimento del "Tavolo II: Democrazia e Giustizia", quando il Governo Federale ha negato di parlare e condurre consiglieri e invitati.

Durante lo sviluppo del Tavolo II si produssero incidenti politici e militari considerati dall'EZLN come perdita delle condizioni necessarie per il dialogo e il negoziato. Così, il 29 agosto 1996 l'EZLN interrompe la sua partecipazione fino a quando si recuperino le condizioni di credibilità della via del dialogo.

La Conai e la Cocopa si dedicarono al compito di controllare le condizioni per la ripresa del dialogo e il negoziato, e hanno stabilito il meccanismo delle riunioni tripartite (Conai-Cocopa-EZLN), con l'accettazione del Governo Federale.

In questo modo le Parti diedero il loro voto di fiducia alla Cocopa perché elaborasse, di fatto in qualità di arbitro, una Iniziativa con il fine di effettuare riforme costituzionali che raccogliessero gli Accordi del Tavolo I.

Il Governo Federale non ha accettato formalmente la sentenza della Cocopa, inadempiendo a ciò previamente concordato, e il 19 dicembre 1996 presentò una controproposta, rielaborata in gennaio di questo anno a "4 Osservazioni", che sono una interpretazione differente degli Accordi di San Andrès.

III.- DEL CONTENUTO CONCORDATO.-

L'Iniziativa Presidenziale su Diritti e Cultura Indigeni si allontana da ciò che è stato concordato a San Andrès e compromette gli impegni assunti dal Governo messicano come segnatario del Convegno 169 de la OIT, perché:

1.- Riduce l'esercizio dei diritti dei popoli indios alle comunità.

Benché l'iniziativa governativa riconosca che "i popoli indigeni hanno diritto alla libera determinazione", riduce "l'espressione concreta di questa ad autonomia delle comunità indigene". Questa riduzione viola gli Accordi di San Andrès che stabiliscono "che la legislazione nazionale deve riconoscere i popoli indigeni come soggetti dei diritti alla libera determinazione e autonomia". Viola anche il Convegno della OIT che attribuisce come soggetto di questi diritti i popoli indigeni.

2.- Dice che la Costituzione "attribuisce" diritti ai popoli indigeni in luogo di riconoscerli semplicemente, come si accordò in San Andrès.

La nuova relazione tra lo Stato e i popoli indigeni accordata a San Andrès parte dal riconoscimento della preesistenza di detti popoli e dal riconoscimento nella Costituzione dei loro diritti; in cambio, l'Iniziativa dell'Esecutivo Federale si riferisce al raggiungimento di diritti, in luogo del riconoscimento, come se si trattasse di un atto dello Stato che crea quei diritti.

3.- Non riconosce i diritti di giurisdizione dei popoli indios.

Il testo dell'Iniziativa Presidenziale arriva per lo più a riconoscere - quello che introduce l'idea di discrezionalità - che "i procedimenti, processi e decisioni - di questi popoli - saranno convalidabili", ignorando il testo della COCOPA che dice che "saranno convalidati". Nel lasciare opzionale la convalida dei giudizi e processi propri dei popoli indios viola l'Accordo di San Andrès che esplicitamente stabilisce "come garanzia dell'accesso pieno alla giustizia... che il diritto positivo messicano riconosca le autorità, norme e procedimenti alle soluzione di conflitti interni... e che mediante procedimenti semplici i loro processi e decisioni siano convalidati dalle autorità giurisdizionali dello Stato".

4.- Non riconosce il diritto dei popoli indios al loro territorio.

Il testo presidenziale omette il riferimento a ché l'uso e lo sfruttamento delle risorse naturali si riferisca alle loro terre e territori, quello che è stato reso esplicito nel testo della COCOPA e negli Accordi di San Andrès. Questi stabiliscono che il Governo Federale " deve rendere effettivi i diritti e le garanzie che corrispondano loro - tali come - diritto a habitat: uso e sfruttamento del territorio conforme all'articolo 13.2 del Convegno della OIT".

5.- Omette il meccanismo stabilito dagli Accordi di San Andrès e del Convegno 169 della OIT per determinare come viene definito come indigeno un municipio, comunità, organizzazione ausiliarie del municipio e istanze affini.

Il testo presidenziale parla solo di municipi a maggioranza indigeni, però omette il criterio di definizione incluso nel testo della COCOPA . Questa omissione viola gli Accordi di San Andrès e il menzionato Convegno internazionale che stabiliscono che "la coscienza dell'identità indigena dovrà considerarsi un criterio fondamentale per determinare i gruppi a coloro ai quali si applichino le disposizioni" contenute in detti accordi.

6.- Non riconosce, come fa il testo della COCOPA e è stato concordato a San Andrès, le comunità indigene "come entità di diritto pubblico".

7.- Neanche riconosce il diritto dei popoli indios di definire "i procedimenti per l'elezione delle loro autorità".

Nel testo presidenziale si stabilisce che "nei municipi con popolazione in maggioranza indigena la legislazione locale - sarà quella che - stabilirà le basi e modalità per assicurare la partecipazione delle comunità indigene nella integrazione nelle municipalità...". In cambiamento il testo della COCOPA dice "che nei municipi, comunità, organizzazioni ausiliari del municipio e istanze affini... si riconoscerà ai loro abitanti il diritto perché definiscano, in accordo con le pratiche politiche proprie della tradizione di ciascuno, i procedimenti per l'elezione delle loro autorità o rappresentanti". Questa omissione viola ciò che è stato concordato a San Andrès, che riconosce il diritto dei popoli a "designare liberamente i loro rappresentanti, tanto comunitari come negli organi di governo municipale, e le loro autorità come popoli indigeni, in conformità con le istituzioni e tradizioni proprie di ciascuno villaggio".

IV.- MILITARIZZAZIONE E PARAMILITARIZZAZIONE.-

Il procedimento unilaterale eseguito e' ancora più grave considerando la crescita della dinamica militare.

Prima del mese di febbraio di 1995 la CONAI aveva conoscenza di almeno 74 punti geografici con presenza di forze militari e di polizia; in agosto e 1997 già erano 209. Dopo il massacro di Acteal - del 22 di dicembre di 1997- ad ora , è successo quanto segue:

D'altra parte, la crescita della paramilitarizzazione, prima nella Zona Nord, quindi nella zona di Los Altos e della Selva, altera negativamente il clima socio-politico della zona e fa presagire una pericolosa scalata di violenza. Il crimine di Acteal, il cui chiarimento rimane in sospeso, ha reso evidente la realtà della guerra.

APPELLO

Stiamo vivendo una situazione politica decisiva, nella quale il Congresso dell'Unione ha un ruolo chiave per la costruzione di una pace giusta e degna per tutti, a attraverso l'impulso alla Riforma dello Stato e la Transizione alla Democrazia in Messico. Per questo, e' fondamentale che non si sciolga il processo legislativo del processo di dialogo e negoziato per la pace.

Per la Conai e la società civile democratica, e' imperioso strappare, con chiara e ferma volontà politica a favore della pace, la diga di ostacoli che rendono difficoltosi ogni volta sempre più la ripresa del dialogo, e che riducono pericolosamente l'efficacia delle azioni politiche per ricostruire la fiducia in questa via.

Di fronte ai segni ignominiosi della guerra e di fronte alle gravi circostanze che mantengono fermi il processo di dialogo e negoziato, la Conai ribadisce il su appello:

Al Governo Federale, perché puntualizzi l'attuazione ai procedimenti e contenuti accordati.

All'EZLN perché, nonostante le difficoltà, mantenga la sua disposizione a risolvere il conflitto per la via politica.

Al Congresso dell'Unione perché, nel contesto delle loro attribuzioni costituzionali:

A tutti i Partiti e forze politiche perché, coscienti della serietà della situazione attuale, stabiliscano come loro autentiche priorità quello che la società esige da loro con premura, e perché, lasciando dietro egoismi e ambizioni, sostengano tutte quelle iniziative che, effettivamente, creino frutti positivi in favore di un Messico più giusto, più democratico, più solidale.

A tutti i movimenti e organizzazioni della società civile perché riattivino i loro ineguagliabili sforzi per la libertà, la giustizia e la pace giusta e degna. In questa ora cruciale, la sua forza e presenza e' insostituibile.

La CONAI, impegnata in modo permanentemente nella ricerca della soluzione alle cause che originarono il conflitto armato, continuerà nella ricerca della pace con tutte le attività e compiti pubblici e privati che il grave momento esige.

PER LA CONAI

Samuel Ruiz García. Concezione Calvillo Vda. di Nava,

Juan Bañuelos, Óscar Oliva, Raymundo Sánchez Barraza,

Pablo González Casanova.

Segreteriato: Miguel Alvarez, Gonzalo Ituarte, Pedro Nava,

Salvador Reyes

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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