IN DIFESA DEI POPOLI INDIGENI
IN DIFESA DEL NEGOZIATO PER LA PACE
IN DIFESA DEL CONCORDATO
Messico, D.F., 17 Marzo 1998
A il Governo Federale
A l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale
A il Congresso della Unione
A i popoli Indigeni di Messico
A la società civile nazionale
A tutte le forze politiche
A la Opinione Pubblica
La Conai, istanza civile di mediazione riconosciuta dalle Parti,
considera urgente comunicare la sua stima dello stato attuale
segnalando che:
I.- TUTTO UN PROCESSO DI DIALOGO E NEGOCIATO IN RISCHIO
(Legge, Regolamenti, Accordi, Protagonisti).-
In protezione della "Legge per il Dialogo, la Riconciliazione
e la Pace Degna in Chiapas", dell'11 Marzo 1995, le Parti
accordarono i Principi, l'Agenda, le Basi, i Regolamenti e i
Procedimenti che avrebbero guidato il processo di dialogo e negoziato.
Tutti questi strumenti sono di dominio pubblico.
Bisogna tenere presente che dei temi in Agenda, solo quello dei
Diritti e Cultura Indigeni è stato dialogato e negoziato,
quello di Democrazia e Giustizia è rimasto incompiuto,
e il resto è ancora in sospeso.
Tutto l'insieme degli strumenti del dialogo e del negoziato, e
in particolare la sequenza non arbitraria dei temi dell'Agenda
pattuita, fanno parte di uno schema metodologico di dialogo e
negoziato che incorpora una strategia di fondo per la pace, i
cui obiettivi sono i seguenti:
Questo modello, e' una novità e una speranza per la soluzione
dei conflitti armati interni nel mondo.
II.- DEI PROCEDIMENTI ACCORDATI.-
Il processo di dialogo e negoziato tra le Parti iniziò
con l'installazione del "Tavolo I: Diritti e Cultura Indigeni",
che si concluse con la firma dei primi Accordi di San Andrès
il 16 febbraio 1996.
Il processo di dialogo e negoziato entrò apertamente in crisi a partire dal marzo 1996, durante lo svolgimento del "Tavolo II: Democrazia e Giustizia", quando il Governo Federale ha negato di parlare e condurre consiglieri e invitati.
Durante lo sviluppo del Tavolo II si produssero incidenti politici
e militari considerati dall'EZLN come perdita delle condizioni
necessarie per il dialogo e il negoziato. Così, il 29 agosto
1996 l'EZLN interrompe la sua partecipazione fino a quando si
recuperino le condizioni di credibilità della via del dialogo.
La Conai e la Cocopa si dedicarono al compito di controllare le
condizioni per la ripresa del dialogo e il negoziato, e hanno
stabilito il meccanismo delle riunioni tripartite (Conai-Cocopa-EZLN),
con l'accettazione del Governo Federale.
In questo modo le Parti diedero il loro voto di fiducia alla Cocopa
perché elaborasse, di fatto in qualità di arbitro,
una Iniziativa con il fine di effettuare riforme costituzionali
che raccogliessero gli Accordi del Tavolo I.
Il Governo Federale non ha accettato formalmente la sentenza della
Cocopa, inadempiendo a ciò previamente concordato, e il
19 dicembre 1996 presentò una controproposta, rielaborata
in gennaio di questo anno a "4 Osservazioni", che sono
una interpretazione differente degli Accordi di San Andrès.
III.- DEL CONTENUTO CONCORDATO.-
L'Iniziativa Presidenziale su Diritti e Cultura Indigeni si allontana
da ciò che è stato concordato a San Andrès
e compromette gli impegni assunti dal Governo messicano come segnatario
del Convegno 169 de la OIT, perché:
1.- Riduce l'esercizio dei diritti dei popoli indios alle comunità.
Benché l'iniziativa governativa riconosca che "i popoli
indigeni hanno diritto alla libera determinazione", riduce
"l'espressione concreta di questa ad autonomia delle comunità
indigene". Questa riduzione viola gli Accordi di San Andrès
che stabiliscono "che la legislazione nazionale deve riconoscere
i popoli indigeni come soggetti dei diritti alla libera determinazione
e autonomia". Viola anche il Convegno della OIT che attribuisce
come soggetto di questi diritti i popoli indigeni.
2.- Dice che la Costituzione "attribuisce" diritti ai popoli indigeni in luogo di riconoscerli semplicemente, come si accordò in San Andrès.
La nuova relazione tra lo Stato e i popoli indigeni accordata
a San Andrès parte dal riconoscimento della preesistenza
di detti popoli e dal riconoscimento nella Costituzione dei loro
diritti; in cambio, l'Iniziativa dell'Esecutivo Federale si riferisce
al raggiungimento di diritti, in luogo del riconoscimento, come
se si trattasse di un atto dello Stato che crea quei diritti.
3.- Non riconosce i diritti di giurisdizione dei popoli indios.
Il testo dell'Iniziativa Presidenziale arriva per lo più
a riconoscere - quello che introduce l'idea di discrezionalità
- che "i procedimenti, processi e decisioni - di questi popoli
- saranno convalidabili", ignorando il testo della COCOPA
che dice che "saranno convalidati". Nel lasciare opzionale
la convalida dei giudizi e processi propri dei popoli indios viola
l'Accordo di San Andrès che esplicitamente stabilisce "come
garanzia dell'accesso pieno alla giustizia... che il diritto positivo
messicano riconosca le autorità, norme e procedimenti alle
soluzione di conflitti interni... e che mediante procedimenti
semplici i loro processi e decisioni siano convalidati dalle autorità
giurisdizionali dello Stato".
4.- Non riconosce il diritto dei popoli indios al loro territorio.
Il testo presidenziale omette il riferimento a ché l'uso
e lo sfruttamento delle risorse naturali si riferisca alle loro
terre e territori, quello che è stato reso esplicito nel
testo della COCOPA e negli Accordi di San Andrès. Questi
stabiliscono che il Governo Federale " deve rendere effettivi
i diritti e le garanzie che corrispondano loro - tali come - diritto
a habitat: uso e sfruttamento del territorio conforme all'articolo
13.2 del Convegno della OIT".
5.- Omette il meccanismo stabilito dagli Accordi di San Andrès e del Convegno 169 della OIT per determinare come viene definito come indigeno un municipio, comunità, organizzazione ausiliarie del municipio e istanze affini.
Il testo presidenziale parla solo di municipi a maggioranza indigeni,
però omette il criterio di definizione incluso nel testo
della COCOPA . Questa omissione viola gli Accordi di San Andrès
e il menzionato Convegno internazionale che stabiliscono che "la
coscienza dell'identità indigena dovrà considerarsi
un criterio fondamentale per determinare i gruppi a coloro ai
quali si applichino le disposizioni" contenute in detti accordi.
6.- Non riconosce, come fa il testo della COCOPA e è
stato concordato a San Andrès, le comunità indigene
"come entità di diritto pubblico".
7.- Neanche riconosce il diritto dei popoli indios di definire "i procedimenti per l'elezione delle loro autorità".
Nel testo presidenziale si stabilisce che "nei municipi con
popolazione in maggioranza indigena la legislazione locale - sarà
quella che - stabilirà le basi e modalità per assicurare
la partecipazione delle comunità indigene nella integrazione
nelle municipalità...". In cambiamento il testo della
COCOPA dice "che nei municipi, comunità, organizzazioni
ausiliari del municipio e istanze affini... si riconoscerà
ai loro abitanti il diritto perché definiscano, in accordo
con le pratiche politiche proprie della tradizione di ciascuno,
i procedimenti per l'elezione delle loro autorità o rappresentanti".
Questa omissione viola ciò che è stato concordato
a San Andrès, che riconosce il diritto dei popoli a "designare
liberamente i loro rappresentanti, tanto comunitari come negli
organi di governo municipale, e le loro autorità come
popoli indigeni, in conformità con le istituzioni e tradizioni
proprie di ciascuno villaggio".
IV.- MILITARIZZAZIONE E PARAMILITARIZZAZIONE.-
Il procedimento unilaterale eseguito e' ancora più grave
considerando la crescita della dinamica militare.
Prima del mese di febbraio di 1995 la CONAI aveva conoscenza di
almeno 74 punti geografici con presenza di forze militari e di
polizia; in agosto e 1997 già erano 209. Dopo il massacro
di Acteal - del 22 di dicembre di 1997- ad ora , è successo
quanto segue:
D'altra parte, la crescita della paramilitarizzazione, prima nella
Zona Nord, quindi nella zona di Los Altos e della Selva, altera
negativamente il clima socio-politico della zona e fa presagire
una pericolosa scalata di violenza. Il crimine di Acteal, il cui
chiarimento rimane in sospeso, ha reso evidente la realtà
della guerra.
APPELLO
Stiamo vivendo una situazione politica decisiva, nella quale il
Congresso dell'Unione ha un ruolo chiave per la costruzione di
una pace giusta e degna per tutti, a attraverso l'impulso alla
Riforma dello Stato e la Transizione alla Democrazia in Messico.
Per questo, e' fondamentale che non si sciolga il processo legislativo
del processo di dialogo e negoziato per la pace.
Per la Conai e la società civile democratica, e' imperioso
strappare, con chiara e ferma volontà politica a favore
della pace, la diga di ostacoli che rendono difficoltosi ogni
volta sempre più la ripresa del dialogo, e che riducono
pericolosamente l'efficacia delle azioni politiche per ricostruire
la fiducia in questa via.
Di fronte ai segni ignominiosi della guerra e di fronte alle gravi
circostanze che mantengono fermi il processo di dialogo e negoziato,
la Conai ribadisce il su appello:
Al Governo Federale, perché puntualizzi
l'attuazione ai procedimenti e contenuti accordati.
All'EZLN perché, nonostante le difficoltà,
mantenga la sua disposizione a risolvere il conflitto per la via
politica.
Al Congresso dell'Unione perché, nel contesto
delle loro attribuzioni costituzionali:
A tutti i Partiti e forze politiche perché,
coscienti della serietà della situazione attuale, stabiliscano
come loro autentiche priorità quello che la società
esige da loro con premura, e perché, lasciando dietro
egoismi e ambizioni, sostengano tutte quelle iniziative che,
effettivamente, creino frutti positivi in favore di un Messico
più giusto, più democratico, più solidale.
A tutti i movimenti e organizzazioni della società
civile perché riattivino i loro ineguagliabili
sforzi per la libertà, la giustizia e la pace giusta e
degna. In questa ora cruciale, la sua forza e presenza e' insostituibile.
La CONAI, impegnata in modo permanentemente nella ricerca della
soluzione alle cause che originarono il conflitto armato, continuerà
nella ricerca della pace con tutte le attività e compiti
pubblici e privati che il grave momento esige.
PER LA CONAI
Samuel Ruiz García. Concezione Calvillo Vda. di Nava,
Juan Bañuelos, Óscar Oliva, Raymundo Sánchez Barraza,
Pablo González Casanova.
Segreteriato: Miguel Alvarez, Gonzalo Ituarte, Pedro Nava,
Salvador Reyes
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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