BOLLETTINO STAMPA

San Cristóbal de Las Casas, Chiapas; 16 di febbraio di 1997.

IL GOVERNO FEDERALE INTENSIFICA LA SUA CAMPAGNA DI PERSECUZIONI CONTRO GLI STRANIERI IN CHIAPAS

Le persecuzioni agli stranieri da parte dell'Istituto Nazionale d'Immigrazione in Chiapas si è intensificata dal massacro di Acteal, nel Municipio di Chenalhó, il 22 dicembre dell'anno passato. Queste persecuzioni hanno avuto molte forme e fanno parte di una strategia sempre più ampia che si realizza per ridurre la presenza internazionale nelle comunità zapatiste.

Negli ultimi giorni, vari turisti sono stati intercettati nelle vie di San Cristóbal da agenti dell'Immigrazione, che hanno chiesto loro la presentazione dei documenti. Quelli che non li portano con sé o hanno solo fotocopie sono invitati a presentarsi negli uffici dell'Immigrazione o sono minacciati di espulsione. Durante gli interrogatori, ai turisti vengono fatte domande sulle loro attività nel paese e se appartengono o no a organizzazioni sociali in loro paesi di origine.

Le denunce che abbiamo ricevuto da parte di stranieri indicano che gli agenti di Immigrazione si trovano per le strade per perseguitare i turisti e visitare i luoghi dove alloggiano, violando con questo l'articolo 16 della Costituzione Messicana, che afferma che "nessuno può essere molestato nella sua persona, scritti o cose personali senza l'ordine scritto di autorità competenti..."

Il governo stava preparando il terreno per queste misure drastiche attraverso la sua lunga campagna di fomento d'odio contro gli stranieri in Chiapas. Attacchi contro internazionali da parte di alti funzionari del governo statale e federale - incluso il Presidente, il Segretario di Governo la Segreteria di Relazioni Estere, il Procuratore Generale della Repubblica, e il Governatore degli Interni del Chiapas - sono apparsi giornalmente su stampa locale e nazionale. Questi attacchi sono culminati con il discorso del Presidente Zedillo in Yucatan il passato 23 di gennaio nel quale ha detto: "Per i Messicani e per il governo federale risulta inammissibile che ci siano persone che addirittura trasgredendo le nostre leggi, benché diano ragioni umanitarie siano direttamente coinvolti nel conflitto del Chiapas".

Manifestiamo la nostra preoccupazione per la campagna di bugie e disinformazione che si sta portando avanti attraverso i mezzi a favore del governo per quanto riguarda gli stranieri nel conflitto, e che sta generando un clima di xenofobia violenta in Chiapas.

Nel municipio di Chenalhó, per esempio, militanti del PRI hanno realizzato manifestazioni recentemente chiedendo un aumento del numero di militari e che gli stranieri siano espulsi immediatamente dal paese. A San Cristóbal ci sono casi in cui gli stranieri non sono ammessi in luoghi pubblici come ristoranti o alloggi.

Gli attacchi più gravi sono stati contro gli osservatori internazionali che accompagnano i sopravvissuti al massacro di Acteal.

Dal massacro, gli accampamentisti civili hanno giocato un ruolo molto importante per evitare che i militari facessero incursioni illegali nella comunità. Il 13 febbraio, componenti del PRD statale hanno avvisato che la "campagna xenofobica" del governo avrebbe potuto provocare gli stessi abusi di diritti umani che già si hanno sperimentando in altre zone di conflitto come la Zona Nord.

Il giorno 15 febbraio, il canale televisivo di TV Azteca, attraverso un suo programma di notizie "Fatti", si è unita alla campagna di disinformazione realizzando un reportage in che ha accusato in maniera irresponsabile e speculativa il ruolo degli stranieri nel leadership del EZLN. Questo reportage si è basato su una incursione imprudente e irrispettosa di un elicottero nell'Aguascaliente de La Realidad. Gli unici stranieri che sono entrati in contatto con i giornalisti sono stati civili componenti dell'Accampamento Civile per la Pace, che hanno chiesto loro il motivo dell'intrusione nella comunità. Mentre realizzavano il loro reportage, l'elicottero di TV Azteca sradicò il tetto della scuola comunitaria, e ferì due bambini.

E' evidente che con tutte queste azioni contro gli stranieri solidali in Chiapas, il governo cerca di evitare la diffusione di informazioni di fiducia sopra la situazione dei diritti umani in Messico.

E' importante far notare che la presenza di osservatori internazionali nelle comunità ha evitato, in non poche occasioni, che l'Esercito federale aggredisca i loro abitanti e perpetri maggiori violazioni ai diritti umani. Inoltre sono state proprio le comunità con presenza dell'Esercito federale che hanno chiesto la presenza di accompagnatori internazionali per evitare di essere aggrediti.

Alle autorità del governo federale diciamo che non e' valido come argomento dichiarare che gli stranieri che costatano la situazione dei diritti umani in Chiapas, si immischiano in questioni politiche dei messicani.

Ricordiamo che i diritti umani sono universali e che la vigilanza compete a tutti senza esclusione di nazionalità.


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(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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