COMUNICATO STAMPA DEL MUNICIPIO AUTONOMO
"17 NOVEMBRE"
15 aprile 1998
Fratelli e sorelle del Messico e di tutto il mondo
Noi che apparteniamo a questo municipio ribelle "17 novembre"
prendiamo la parola e diciamo il nostro pensiero sugli ultimi avvenimenti:
Primo. Tutte le azioni governative mirano
ad una soluzione militare del conflitto, tutte le azioni governative sono
azioni militari fin dal primo gennaio del '98; il governo non ha modificato
la sua strategia di annientamento degli indigeni ribelli.
Secondo. Il governo federale é un
traditore e un assassino. Tradisce la sua parola ed il popolo messicano
perché non rispetta gli accordi di S. Andrés firmati nel
febbraio del '96 ed è assassino perché si è impegnato
insieme all'esercito federale, alle polizie di sicurezza pubblica e giudiziaria
a perseguitare, uccidere, accerchiare, intimidire, dividere, rubare, incarcerare,
uccidere per fame e malattie gli indigeni zapatisti e tutti coloro che
simpatizzano con la loro lotta. In cambio i priisti, i gruppi paramilitari
e gli assassini di indigeni sono protetti dal governo stesso che li finanzia
e dà loro armi lasciando impunite tante morti che lo stesso Zedillo
ha ordinato.
Terzo. Le pattuglie militari terrestri ed
aeree non sono cessate, dal primo di gennaio hanno perquisito case senza
ordine di perquisizione, distrutto utensili domestici così come
sono stati rubati e mangiati molti animali appartenenti agli abitanti della
comunità "Nueva Esperanza". Inoltre hanno picchiato abitanti
delle comunità di S. Miguel Chiptic e di Nueva Esperanza appartenenti
a questo municipio autonomo "17 Novembre". Le pattuglie militari
si sono susseguite anche nei giorni successivi ed alcune di queste hanno
raggiunto il nuovo centro del villaggio "10 maggio" dove varie
decine di donne impedivano il passaggio ai militari. Queste, nonostante
fossero in minoranza come numero e come forza, perché erano solo
donne e bambini, hanno dato prova di coraggio e determinazione dinanzi
ad un nemico con armi ben differenti da semplici parole e mani nude. I
militari si sono confrontati con esse a suon di spari e pestaggi, lasciando
un saldo di donne e bambini feriti.
Quarto. Sin dall'inizio del conflitto l'esercito
messicano ha commesso una serie di violazioni dei diritti umani. Il 7 gennaio
del '94 sono stati torturati numerosi abitanti della comunità di
Morelia, sono inoltre scomparsi tre compagni della stessa comunità
rinvenuti morti alcuni giorni dopo nelle mani dell'esercito federale. Il
9 febbraio del 1995 sono stati sgomberati gli abitanti della comunità
di Morelia dall'esercito federale. A causa di ciò gli abitanti stessi
sono dovuti fuggire sulle montagne per restarvi vari mesi. Essi hanno perso
i loro attrezzi di lavoro, l'esercito ha saccheggiato l'emporio Conasupo
e ha distrutto numerosi medicamenti della clinica comunitaria.
Nel 1994 sono state violentate tre donne indigene zapatiste del municipio
autonomo "17 Novembre". Fino ad oggi non sono stati arrestati
né puniti i colpevoli. Nel frattempo Altamirano si sta riempiendo
di prostitute che prima non c'erano, lasciando madri sole a crescere bimbi
senza padre. Per le nostre comunità questa è un'ingiustizia,
non vediamo assolutamente quale beneficio ci porti la protezione dei militari,
che portano con sé solo morte, vergogna e distruzione della nostra
cultura .
Quinto. I soprusi che hanno patito le nostre comunità per mano dell'esercito e delle polizie sono incalcolabili. La risposta alle nostre richieste di libertà e giustizia sono state bastonate e morti. I pattugliamenti stessi sono ingiustificati e il governo li motiva dicendo che gli indigeni possiedono armi ad alto potenziale. Le uniche armi che conosciamo e vediamo sono carri armati, jeep d'artiglieria, uniformi verde oliva e camuffati per l'anti-guerriglia, aerei Pilatus da combattimento, elicotteri muniti d'artiglieria, fucili, mitragliatrici e mortai che l'esercito utilizza per ammazzare gli indigeni. Cosa teme il governo?
Qual è il motivo dei pattugliamenti e di così tante fotografie aeree?
Sappiamo che si tratta di intimidire gli indigeni mostrando il potere
militare, sfilando con tutto l'apparato di morte davanti ai villaggi indigeni
disarmati, con bambini, donne e anziani indifesi.
Sesto. Il governo federale accusa gli abitanti dei municipi autonomi di bloccare le strade e provocare divisioni. Tutto ciò è falso. In alcune zone sono stati realizzati dei blocchi per controllare i veicoli, ma mai si è impedito loro il passaggio.
Questi blocchi hanno lo scopo d'impedire il traffico di bevande alcoliche
e di gente armata. Il governo invia spie e provocatori per creare problemi
nelle comunità. Inoltre i blocchi hanno evitato il traffico di legna
per l'industria del legno alla quale il governo federale e statale autorizza
il taglio incontrollato di queste nostre risorse naturali. In realtà,
sono i militari a bloccare le strade perquisendo e registrando tutti i
civili.
Settimo. Un'altra azione giudiziaria è
stata realizzata ieri, 14 aprile 1998, alle sei del pomeriggio, quando
più di trecento agenti della sicurezza pubblica hanno accerchiato
la comunità "10 aprile" appartenente a questo municipio
autonomo. Questo operativo è durato più di tre ore lasciando
un saldo di tre osservatori ed un compagno zapatista arrestati, 20 compagni
e trenta donne picchiati e numerosi bambini colpiti agli occhi, uno di
loro svenuto a causa dei gas lacrimogeni che sono stati utilizzati nell'operazione.
Gli agenti sono penetrati nella comunità in modo violento rompendo
porte, rovinando gli alimenti e gli oggetti dei compagni con il pretesto
della ricerca di armi. Sono stati rubati numerosi machetes e attrezzi per
lavorare il campo.
Ultimo. Appoggiamo e solidarizziamo con i compagni del municipio Ricardo Flores Magon e ripudiamo l'atteggiamento del governo statale e federale per le repressioni e gli assassinii da loro commessi. Vogliamo dire a tutti che noi, gli indigeni, siamo qui presenti nonostante la militarizzazione totale dei nostri villaggi e resistiamo. Neppure con i loro aerei da guerra riusciranno a distruggere il cuore del nostro popolo poiché seguiamo il consiglio dei nostri avi e siamo come il vento. Ik'Otik.
Potranno soffocare la vita di un uomo ma mai la sua parola.
La nostra lotta e la storia della stessa saranno di democrazia, libertà
e giustizia.
Attentamente : gli abitanti del municipio ribelle e autonomo " 17 novembre ".
Firmano le autorità.
ENLACE CIVILE A.C.
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CHIAPAS-MESSICO
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(Tradotto dal Collettivo zapatista - Lugano e-mail: molino@cybernet.ch)
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