COMUNICATO DEL MUNICIPIO RIBELLE

"ERNESTO CHE GUEVARA"

15 aprile 1998

ALLA STAMPA NAZIONALE ED INTERNAZIONALE

FRATELLI E SORELLE

Informiamo tutti quelli riuniti in questa piazza della comunità Moises Ghandi, capoluogo municipale del municipio autonomo "Ernesto Che Guevara", della persecuzione militare che patiscono le nostre comunità.

1. Dopo l'apparizione dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale nel 1994, siamo stati vittime di una serie di soprusi e violazioni dei diritti umani compiuta dal mal governo.

Nel 1995 dopo l'arrivo di un distaccamento dell'esercito federale a Cuxulia, 33 agenti della polizia giudiziaria si posizionarono all'interno della comunità Moises Ghandi. Gli stessi, nel momento in cui vennero interrogati dagli abitanti sul perché della loro presenza, estrassero le loro pistole calibro 45 e iniziarono a sparare sui presenti ferendo gravemente tre compagni. Immediatamente dopo questo fatto alcuni compagni si lanciarono all'inseguimento degli agenti riuscendo a catturarne uno che dopo essere stato disarmato venne subito liberato per evitare altri problemi.

Dopo alcune ore, 3 veicoli militari entrarono nella comunità e non trovandovi nessuno si ritirarono.

Dopo aver inaugurato la nostra sede del municipio autonomo la pressione militare aumentò. Sono stati installati posti di blocco all'uscita della comunità di Cuxulia nei quali venivano perquisite borse, sacchi e scattate foto.

Il 22 dicembre il mondo intero si commosse dinanzi al massacro di Acteal pianificato dallo stesso governo che in seguito utilizzerà la strage per giustificare l'aumento delle persecuzioni militari realizzate per disarmare i gruppi paramilitari. Infatti il primo gennaio del '98 l'esercito entra nella comunità "Nueva Esperanza" perquisendo le case e distruggendo i nostri utensili domestici, seminando armi e rubando cose di proprietà della comunità quali ad esempio registratori, televisione, radio e 100.000 pesos appartenenti allo spaccio comunitario.

In seguito a queste azioni l'esercito si è dedicato all'espulsione degli stranieri perché non ci fossero testimoni del massacro degli indigeni. Il governo ha inoltre "comprato" alcuni mezzi di comunicazione.

2. Attualmente, con l'azione dell'11 aprile scorso nel capoluogo municipale Ricardo Flores Magon il governo intende distruggere le strutture dei municipi autonomi adducendo quale pretesto il ristabilimento dello stato di diritto. Le autorità dei municipi autonomi e alcuni abitanti delle stesse comunità vengono incarcerati con l'accusa di furto e usurpazione di funzioni.

Signor Albores (governatore del Chiapas), chi é l'usurpatore che occupa un posto grazie ad un assassinio perpetrato dal suo stesso partito?

Oggi abbiamo una coppia di governanti che si occupa degli indigeni, ma solo per sterminarli, poiché non vuole che si sveglino altri messicani e che inizino ad autogovernarsi.

3. I voli radenti di aerei ed elicotteri sono aumentati, quasi quotidianamente sorvolano la comunità Moisés Ghandi, Abasolo e Virginia.

Sono voli minacciosi e temiamo che precipitino ammazzandoci e distruggendo le nostre case.

La comunità di Abasolo é costantemente assillata dai militari i quali sono penetrati nelle coltivazioni di mais e caffè distruggendole.

Il 9 gennaio scorso la comunità di Ujcmilja é stata accerchiata da 200 soldati i quali dopo essere penetrati nel villaggio hanno distrutto porte delle case e gli alimenti comunitari. Nel frattempo l'esercito tentava di irrompere nella comunità Moisés Ghandi ma l'atto coraggioso delle nostre compagne glielo ha impedito.

Lo stesso giorno le comunità di Sibac Ja e Patria Nueva sono rimaste praticamente sotto stato di assedio a causa della presenza di più di 300 militari. In queste stesse comunità sono giunti militari che si spacciano per elettricisti e ingegneri con lo scopo di vigilare e controllare gli abitanti.

Il distaccamento militare installato nella comunità di Cuxulja occupa un terreno che é di proprietà della comunità Moisés Ghandi e si rifiuta di abbandonarlo. Perseguitano con gli sguardi, le parole e con foto le donne che passano di fronte al accampamento e minacciano gli uomini controllando tutto quello che portano con loro.

4. Ci rendiamo conto che i posti di blocco militari sono un abuso ed una burla, perché vogliono perquisirci? Pensano forse che possediamo armi?

Quante armi ci hanno sequestrato finora? Nessuna, perché non ne abbiamo.

Quelli che sono armati, sono i gruppi paramilitari come Paz y Justicia, Mascara Roja, Chinchulines. Però nessuno di questi gruppi è stato disarmato poiché è il governo stesso ad armarli.

5. Fratelli, la militarizzazione delle nostre comunità é totale e non possiamo più vivere tranquillamente nelle nostre case per il timore che in qualsiasi momento il governo ci mandi la polizia o i militari ad ammazzarci.

Non possiamo andare nei campi a lavorare tranquillamente per la paura che al nostro ritorno al villaggio non vi siano più le nostre case o per il timore di venire arrestati lungo il cammino senza alcuna ragione.

6. Noi però non ci arrenderemo, continueremo a resistere così come i nostri avi Maya ci hanno insegnato.

Non permetteremo che distruggano i nostri villaggi né la nostra cultura, difenderemo le nostre autorità e continueremo a costruire il nostro governo.

Il mal governo mente e assassina perché non rispetta la parola data.

Il nostro popolo non aspetterà altri 500 anni per essere libero.

Continueremo a resistere lottando per democrazia, libertà, giustizia.

Attentamente

Gli abitanti del municipio ribelle e autonomo "Ernesto Che Guevara"

Firmano le autorità del municipio autonomo



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(Tradotto dal Collettivo zapatista - Lugano e-mail: molino@cybernet.ch)

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