Cronaca del 14 Marzo 1997
PALLOTTOLE, ELICOTTERI E ZAPATISTI GIUSTIZIATI
IN LOS ALTOS DE CHIAPAS
Messaggio inviato dalla giornalista spagnola, Guiomar Rovira
A El Bosque, municipio di Los Altos de Chiapas, l'esercito e la polizia
hanno sparato contro famiglie zapatiste, lasciando un saldo fino ad ora
sconosciuto di morti e feriti.
27 persone della comunità di San Pedro Nichtaucum sono state arrestate
e barbaramente picchiate, al punto da non permettere alla stampa di vederli.
Le versioni ufficiali dei fatti dicono che i contadini hanno teso un'imboscata
ad un convoglio della polizia. Ma secondo i testimoni i fatti non sono
andati così. I contadini disarmati hanno ricevuto una pioggia di
pallottole da parte della polizia e da due elicotteri.
San Pedro Nichtalucum è un villaggio a maggioranza priista che
però si trova in un municipio autonomo, governato dall'opposizione,
il PRD. Il conflitto ebbe inizio quando il gruppo del PRD occupò
il palazzo municipale del posto.
I priisti quindi hanno sequestrato due ragazzi zapatisti. Bisogna sapere
che quelli del PRD e gli zapatisti sono alleati, anche se i due ragazzi non
c'entravano. I contadini sono riusciti a riscattare i due giovani.
I priisti si sono ritirati ma poi hanno sequestrato 6 uomini di una famiglia
zapatista che non sapevano neppure cosa stava accadendo.
"Li presero, li bastonarono e picchiarono duramente, poi li legarono alle
colonne della scuola, lì appesi", racconta uno dei feriti al
giornalista Herman Bellinghausen della Jornada.
Quindi, gli zapatisti decisero di sequestrare 6 priisti per esigere uno
scambio. Ma i priisti si rifiutarono di accettare lo scambio dicendo che
volevano "fare fuori tutti".
Poche ore dopo è arrivata la polizia, avvisata dai priisti, che
hanno applaudito al suo ingresso nel villaggio.
Due elicotteri hanno iniziato a sorvolare la comunità. In uno di
questi c'era il sindaco priista Sebastian Perez Perez che segnalava ai
militari le case degli zapatisti. Poi sono atterrati davanti alla scuola.
I priisti hanno consegnato i 6 uomini che avevano legato e picchiato alla
polizia dicendo che erano colpevoli del sequestro e così sono stati
arrestati. Quindi, gli agenti liberavano i priisti sequestrati e arrestavano
i due giovani zapatisti che erano vigilati nel campo coltivato a caffè.
Le donne zapatiste del villaggio si riunivano per esigere dalla polizia
il rilascio degli arrestati. Ma i priisti le insultavano e le minacciavano
con bastoni.
Quando il convoglio della polizia esce dal villaggio con i detenuti
si accorge che gli zapatisti hanno messo delle pietre sulla strada. Quindi,
racconta un testimone, "la polizia prepara i colpi in canna e inizia
subito a sparare. Non ci lasciarono tempo. Ci difendemmo, ma non con
le armi, alcuni compagni afferrarono legni e bastoni". Gli elicotteri
cominciarono a sparare dall'alto sulla popolazione disarmata: bambini,
donne e uomini si dettero alla fuga.
Due uomini che erano rimasti feriti furono giustiziati, assicurano alcune
donne che anche se ferite riuscirono a fuggire. Uno di loro ricevette due
colpi di grazia alla testa, l'altro fu schiacciato da un camion
della polizia che gli passò apposta sopra il corpo.
L'esercito terminò il lavoro: i priisti mostrarono le case
degli zapatisti e i soldati, esercitando la loro professione, distrussero
tutto quanto, incluse porte e finestre.
I soldati arrestarono 22 uomini, che furono selvaggiamente picchiati
e presi a calci. "Furono picchiati così tanto che potevano
morire a Tuxtla "(capitale del Chiapas)" afferma una promotrice
di salute.
Le donne riuscirono a scappare insieme ad alcuni uomini e fuggirono
attraverso i campi di caffè. Ci sono due bambini scomparsi. Ancora
non si sa quanti morti e feriti ci furono e quante famiglie sono disperse.
Un posto di blocco impedisce l'entrata a San Pedro dei propri abitanti che
restano sparpagliati.
(tradotto da Consolato Ribelle del Messico - Brescia)
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