14 febbraio 1997
In una conferenza stampa svoltasi in uno sperduto accampamento
nella Sierra del Guerrero, il comandante Hermenegildo, dell'Esercito
Popolare Rivoluzionario (EPR), ha assicurato che il suo gruppo
ribelle sta lavorando alla creazione di un fronte comune con le
dieci organizzazioni armate che esistono nel paese. In questa
stessa apparizione pubblica i guerriglieri hanno minacciato di
fare azioni simili a quelle che hanno visto come protagonisti
il Movimento Riovoluzionario Tupac Amaru (MRTA) in Perù.
Questa azione pubblica dell'EPR ha luogo quando il Governo messicano
si affretta nuovamente ad annunciare il suo smantellamento definitivo,
come ha assicurato recentemente il portavoce dell'Esecutivo ,
Dionisio Perez Jacome, e dopo la detenzione del 27 di gennaio
di Benigno Guzman, un leader contadino che le autorità
messicane segnalano come uno dei principali dirigenti dell'EPR,
cosa che egli nega assolutamente.
Nelle loro dichiarazioni i membri dell'EPR hanno mostrato la loro
preoccupazione per l'incremento del contingente militare, che
secondo il gruppo armato è stato triplicato quest'anno.
I membri dell'EPR hanno chiamato la stampa proprio nel momento
in cui si celebra l'anniversario degli 80 anni della Costituzione,
approfittando della data hanno replicato che il libro sacro dello
Stato è pieno di lettere di morte. Il gruppo guerrigliero
ha detto che è necessario rielaborare la Costituzione della
Repubblica messicana con l'ausilio dell'autorità del popolo
per ottenere che il suo contenuto sia reso pratico.
Rispetto agli atti di violenza attribuiti all'EPR, i guerriglieri
hanno segnalato che si è trattato di autodifesa rivoluzionaria
di fronte alla guerra dichiarata dal Governo contro il movimento
sorto nel Guerrero. Come si ricorderà l'EPR fece la sua
prima apparizione pubblica ad Aguas Blancas (Guerrero), nel giugno
del 1996. Da allora ha fatto 93 azioni in 11 stati che hanno
causato, dicono, 96 perdite effettive all'Esercito e alla polizia.
Tratto da Rebelion Internacional
http://www.eurosur.org/rebelion/internacional.htm
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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