Il dottor Francisco Labastida Ochoa, nei pochi giorni in cui è
diventato il capo della Segreteria di Governo, ha nominato ripetutamente
il subcomandante Marcos identificandolo come Sebastián
Guillén. Tra l'altro, lo esorta a contribuire con il suo
sforzo al raggiungimento della pace e a presentarsi con questo
nome, perché, dichiara, il subcomandante Marcos è
realmente Sebastián Guillén. No. Disgraziatamente
il segretario di Governo si sbaglia.
Sebastián Guillén non è realmente il subcomandante
Marcos. Se il segretario di Governo, se la Sicurezza Nazionale,
se la Segreteria della Difesa o la Presidenza della Repubblica
continuano a non capirlo, sarà difficile riallacciare i
negoziati di pace. Perché lo capiscano, è necessario
che riconoscano una realtà politica che si impegnano a
negare. Questa realtà si chiama Esercito Zapatista di Liberazione
Nazionale; si chiama basi sociali zapatiste nelle Vallate, nel
nord e nel Los Altos del Chiapas; si chiama verità sociale
e verità storica della cultura e dei diritti indigeni.
Di questa realtà politica ne derivano altre sfaccettature
non meno in conflitto per la comprensione ufficiale: la Cocopa,
la Conai e la Legge per il Dialogo, la Riconciliazione e la Pace
Degna in Chiapas, che esigono il riconoscimento dei conflitti
agrari, indigeni e sociali del Chiapas come qualcosa di più
che l'apparizione di un gruppo di delinquenti.
Senza accettare la realtà politica di queste diverse sfaccettature,
il governo federale sarà incapace di capire che il subcomandante
Marcos è qualcosa di abissalmente differente da come vuole
identificarlo la polizia e cioè Sebastián Guillén.
Il segretario di Governo sa che al paese non interessa che egli
agisca a titolo personale come Francisco Labastida Ochoa (o comunque
si chiami: Emilio Chuayffet, Esteban Moctezuma), ma come segretario
di Governo. Ai messicani non importa che parli agisca a titolo
personale, senza titolo istituzionale. E se il segretario di
Governo confonde Sebastián Guillén con il subcomandante
Marcos, corre il rischio di continuare a confondere l'EZLN con
un pugno di delinquenti e le bande di assassini paramilitari
con le forze dell'ordine.
Deve accettare realtà politiche che il governo federale
e l'esercito messicano negano. Esiste un EZLN più potente
della sua capacità militare e delle sue basi sociali d'appoggio
perché parla ed esige partendo da una verità sociale
e storica che dobbiamo sentire di una volta per tutte, cittadini
e governo. C'è un Comitato Clandestino Indigeno Rivoluzionario
e un Comando Generale che rafforzano la realtà collettiva
dell'EZLN. La ripresa del dialogo, i negoziati possibili, il cammino
passato e futuro, possono solo partire da questo. Partendo da
questa realtà abbiamo bisogno che il subcomandante Marcos
si impegni per la pace. Per questa realtà abbiamo bisogno
che il segretario di Governo accetti anche lui questo impegno.
Mi dispiace dover dire qui, quattro anni dopo il primo gennaio del 1994, che il segretario di Governo (qualunque sia il suo nome al di fuori delle sue funzioni istituzionali) dovrà esortare il subcomandante Marcos (qualunque sia il suo nome nello schedario di polizia che l'esercito messicano vuole identificare con lui) a partecipare ad un nuovo sforzo per la pace.
Forse Sebastián Guillén e Francisco Labastida Ochoa
avranno destini differenti non si troveranno mai a Tampico o a
Mazatlán dividendo un tavolo. Però il segretario
di Governo e il subcomandante Marcos hanno un destino comune qui
e adesso: sforzarsi profondamente per raggiungere una pace degna
e giusta.
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
Indice delle Notizie dal Messico