BOLLETTINO D'OPINIONE N. 80

pubblicato dal Centro d'Informazione e Analisi del Chiapas

CIACH

CHIAPAS-MESSICO

(12 Novembre 1997)

GLI ATTENTATI CONTRO DON SAMUEL RUIZ

E GLI EFFETTI DELLA POLARIZZAZIONE IN CHIAPAS

L'attentato contro i vescovi Raul Vera Lopez (Coadiutore) e Samuel Ruiz Garcia nella Zona Nord, e il tentato omicidio sofferto dalla sorella, la Signora Luce Maria Ruiz Garcia nella sede della Curia Diocesana, in San Cristobal de Las Casas, la settimana passata, hanno scatenato forti polemiche e reazioni a livello statale e nazionale da parte di molti protagonisti del paese.
D'altra parte, le reazioni internazionali di preoccupazione per la vita dei vescovi e la situazione di violenza che impera nella Zona Nord del Chiapas, ha preoccupato fortemente il governo federale. Fatti e reazioni.

LA CHIESA CATTOLICA

Il titolare della CONAI e vescovo di San Cristobal de Las Casas, Samuel Ruiz Garcia, ha affermato che l'attentato contro sua sorella è legato all'attentato successo nella Zona Nord giorni prima.

Da parte sua, il vescovo Coadiutore, Raul Vera Lopez, sostiene che la vita di Don Samuel Ruiz corre pericolo in questo momento.

Altri vescovi del paese, la Conferenza Cattolica dei USA che comprende approssimativamente 300 vescovi, e altre istanze ecclesiali ed ecumeniche di diversi paesi, hanno manifestato il loro appoggio e la loro solidarietà ai vescovi così come verso la Diocesi di San Cristobal de Las Casas.

Mentre i familiari dell'aggressore stavano chiedendo la liberazione del responsabile dell'aggressione alla Signora Maria de La Luce Ruiz Garcia e che le autorità giudiziarie si sono rifiutate di concedere per tentato omicidio, la Diocesi lancia una accusa penale contro alcuni giornalisti di periodici locali che per mesi hanno portato avanti una "campagna di diffamazione" contro i vescovi e la stessa Diocesi.
Questa azione giuridica ha suscitato forti reazioni da parte della stampa, e principalmente del giornale chiapaneco "Cuarto Poder".

LA STAMPA

Conrado de La Cruz Jimenez, Direttore Generale del giornale "Cuarto Poder", ha lanciato l'accusa contro vescovo Samuel Ruiz Garcia per diffamazione dato che aveva pubblicato una nota in cui si affermava che lo stesso vescovo avrebbe pagato l'aggressore di sua sorella, per cui il Sr. Cruz nega in modo fermo e afferma che questa dichiarazione macchia l'immagine e la reputazione del giornale che dirige.
Dall'altro lato, lo stesso Direttore Generale invia una lettera aperta al giornale "La Jornada" che riproduce detta affermazione e che ha pubblicato irregolarità e corruzioni del governo nella regione.
I commenti dei giornalisti di "Cuarto Poder" non si sono fatti attendere ed hanno continuato la loro valanga di critiche contro Don Samuel Ruiz e la Diocesi, che da mesi è la linea che segue questo giornale, scrivendo che il vescovo è responsabile della violenza nello stato, che ha un progetto di destabilizzazione, comanda catechisti armati, è colpevole del sangue, dei morti, dei rifugiati, del traffico d'armi, ecc., in diverse regioni chiapaneche.

SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE

Cinque Premi Nobel della Pace - Adolfo Perez Esquivel, Desmond M. Tutu, Oscar Arias, Tinzin Gyatso e Rigoberta Menchu - hanno espresso la loro solidarietà a Don Samuel Ruiz ed al vescovo Coadiutore Raul Vera Lopez, ed è possibile che alcuni di loro con altre personalità visitino il Chiapas nei prossimi giorni.

Allo stesso modo, organizzazioni ecclesiastiche, Agenzie di Cooperazione, organizzazioni di solidarietà di tutto il mondo hanno mostrato la loro solidarietà e il loro rifiuto per la situazione di violenza che si vive nella regione, ricordando pure che, senza la firma degli accordi di pace e la smilitarizzazione, non sarà possibile la pace in Chiapas.

LA DELEGAZIONE GOVERNATIVA PER IL DIALOGO IN CHIAPAS

Sorprendenti sono state le dichiarazioni di Joaquin Coldwell, capo della delegazione governativa per il negoziato tra l'EZLN e il Governo Federale.
Di fronte ai fatti accaduti negli ultimi giorni, questi realizza una serie dichiarazioni che potremmo sintetizzare così:
1. L'autonomia indigena non è balcanizzazione. Quando questo punto di vista è stata la bandiera governativa per rifiutarsi d'accettare la proposta di legge della COCOPA sugli accordi già firmati su Diritti e Cultura Indigena del Tavolo 1.
2. Il Governo deve rispettare "senza giocare al ribasso" gli Accordi di San Andres. Quando lo stesso ha proposto un rinegoziato del tema.
3. Tutte le proposte di Marcos sono negoziabili, istituzionalizzabili e nessuna attenta contro l'integrità dello Stato. Quando si accusa l'EZLN di intransigenza, di attentare contro l'unità della Nazione, ecc.
4. Ambo le Parti parlano di fantasmi: nè il governo desidera schiacciare l'EZLN, nè la proposta dell'EZLN sulle autonomie è balcanizzazione del paese.
5. Reinstallare al più presto possibile i negoziati.
6. Continuando con la tendenza attuale in Chiapas, si arriverà alla pura violenza ed alla ingovernabilità.
7. E' necessaria una nuova politica dello Stato: di prevenzione.
8. E' necessario riattivare il processo di riconciliazione nazionale. Quando la focalizzazione del conflitto è sempre stata nel discorso governativo.
9. La debolezza dell'interlocutore EZLN di fronte alle contraddizioni locali, mette a rischio la pace dato che non ci sarebbe un interlocutore collettivo per il processo di pacificazione, ma gruppi diversi e disarticolati.
10. E' necessario un cambiamento di attitudini tra le parti: verità, sincerità, franchezza, fiducia, buona volontà, trasparenza, ecc.

LA COMMISSIONE NAZIONALE DEI DIRITTI UMANI

Preoccupata la CNDH più che altro per la pressione internazionale esercitata contro il governo del Messico in materia di violazioni ai diritti umani, poco ha potuto dire la titolare, Sig.ra Rocatti, sul conflitto in Chiapas, come mostra l'unica raccomandazione che ha inviato al governo del Chiapas alcune settimane fa a proposito di un fatto molto singolare e di poca importanza, in comparazione alle flagranti violazioni ai diritti umani che commette il governo statale e che sono stati denunciati reiteratamente dalla stampa.
La titolare della CNDH non solo ha dovuto ricevere gli attacchi francesi contro il governo del Messico nella passata visita del presidente Zedillo in quel paese, ma pure accettare il fatto che Amnistia Internazionale, Human Rigths Watch, la Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH) ed altri organismi, continuino a far pressione sul governo in materia per obbligarlo ad assoggettarsi alla vigilanza dei diritti umani.
Di fronte a tutto questo, la titolare della CNDH ha dichiarato che le Ong internazionali sono interventiste e che, mancando di figura giuridica, poco possono parlare della situazione in Messico.
Parallelamente a questo, la Commissione Statale e dei Diritti Umani in Chiapas, continua a sviluppare la sua iniziativa di legge per il controllo delle Ong nella regione.

L'EZLN

In un comunicato datato 7 novembre, l'EZLN si è espresso in 7 punti che possiamo riassumere così:
1) ripudio per gli ATTENTATI contro i vescovi, i catechisti e la sorella di Don Samuel Ruiz;
2) ricorda gli altri assassinati e le migliaia di sfollati nella Zona Nord;
3) solidarizzano con la Diocesi e la CONAI;
4) gli ATTENTATI sono intesi come una tappa in più della guerra di cui sono da calcolare i costi politici e sociali nel caso di una soluzione violenta. Queste azioni sono lette come un messaggio governativo: nè dialogo, nè mediazione, nè pace;
5) le dichiarazioni di Joaquin Coldwell confermano la strategia governativa: continuare la guerra, amministrare il conflitto e presentarlo alla opinione pubblica come una guerra tra indigeni, una divisione interna dell'EZLN, una disputa EZLN - Diocesi di San Cristobal, una perdita di controllo, una radicalizzazione della dirigenza zapatista. Tutto questo come preludio ad una azione militare;
6) "Nuovamente la guerra incombe sulla nazione messicana. Coloro che calcolano basso il prezzo si sbagliano. Tutto si vedrà dal basso";
7) "Sappiamo bene ciò che seguirà alle minacce contro la mediazione. Siamo pronti".

I MILITARI

La VII Regione Militare, con sede in Tuztla Gutierrez e che comprende gli stati del Chiapas e Tabasco, tra l'altro, informa del cambiamento del Comandante Mario Renan Castillo, con il Comandante Jorge Gomez Salazar, Generale di Divisione e Diplomato del Stato Maggiore, che si era già incaricato degli operativi nell'offensiva del febbraio 1995.

In una Relazione di Global Exchange, si afferma che in 19 dei 31 stati del paese si sono sostituiti comandi civili di polizia con comandi militari di polizia. Di fronte questa militarizzazione del paese, il Partito della Rivoluzione Democratica (PRD) conferma che si arriva già ad un saldo di 565 militanti morti nella lotta per la democrazia, e si distaccano in particolare gli stati del Chiapas, di Guerrero, di Oaxaca, di Puebla e di Michoacan.

I PARAMILITARI

In Frontera Comalapa, le organizzazioni contadine cominciano a registrare gruppi armati priisti che vogliono contrastare la presenza del municipio autonomo di Tierra e Libertad, così come l'EZLN e le sue basi di appoggio che nei giorni passati hanno installato di nuovo i loro uffici in Paso Hondo con la presenza di per lo meno 3 mila zapatisti del Fronte delle Organizzazioni Contadine Indipendenti della Sierra (FOCIS), secondo alcune fonti giornalistiche.

Nella Selva, nello municipio di Ocosingo, organizzazioni contadine denunciano risorse deviate della Segreteria di Solidarietà (SEDESOL) che invece informerebbe di forti investimenti in educazione, infrastrutture, salute, ecc., ma questi investimenti sono smentiti come inesistenti dagli stessi abitanti delle comunità.
Denunciano la deviazione di risorse da parte dell'esercito nelle vallate, per finanziare con 70 mila pesos per addestramento ed armi a membri del Movimento Rivoluzionario Antizapatista (MIRA) e che l'esercito cura e amministra uno dei Centri d'Attenzione Sociale (CAS) nella regione.

Nella Sierra, nel municipio di Motozintla, alla frontiera con Guatemala, ha fatto la sua apparizione di sorpresa il Movimento Popolare Rivoluzionario (MPR), che in uno scritto spiegano il loro programma di base:
1) instaurazione di una Repubblica Popolare
2) confiscare le proprietà agli imperialisti ai grandi capitalisti e latifondisti
3) la terra per chi la lavoro
4) uguaglianza e autonomia regionale per gli indigeni
5) uguaglianza per le donne, segnalando che il futuro appartiene alla Rivoluzione della nuova democrazia.
Si dichiarano pure contro le elezioni e lo "sfruttamento borghese".
Questa apparizione dell'MRP potrebbe anche passare inosservata ma nel futuro immediato non lo sarà di sicuro data la maggiore presenza dell'esercito federale, della Polizia di Sicurezza Pubblica e dei gruppi paramilitari.

In Los Altos, nello municipio di Chenalho, diverse fonti assicurano che, le ultime settimane di scontri hanno generato per lo meno 2,700 sfollati verso altre comunità.

Intanto, due Chamulas sono stati assassinati dai caciques del municipio col fine d'evitare qualsiasi accordo di pace e riconciliazione che favorisca il ritorno di migliaia di sfollati Chamulas ai loro municipi, dato che ciò attenterebbe contro gli interessi politici ed economici di coloro che controllano le terre ed altri interessi legati al partito ufficiale.

Nello Nord, mentre molte organizzazioni contadine esigono le dimissioni del deputato Samuel Sanchez Sanchez, lider del presunto gruppo paramilitare "Pace e Giustizia", e con la timida eco di alcuni deputati del Congresso Locale, altri membri del partito ufficiale esigono lo sfollamento di simpatizzanti del PRD che hanno occupato alcuni terreni nel municipio di Tila.

Inoltre, 500 famiglie militanti del gruppo paramilitare "Pace e Giustizia" rinunciano alla loro militanza per entrare nelle file dell'organizzazione contadina ABU-XU che, - secondo il giornale Cuarto Poder - è segnalata come il gruppo paramilitare di catechisti comandato dalla Diocesi di San Cristobal e da Don Samuel Ruiz, accusa che, tra altre, si è meritata la denuncia penale della Diocesi per diffamazione.

Mentre questi segnali di riacutizzazione della violenza minacciano nuovamente il Chiapas, il governatore Julio Cesar Ruiz Ferro annuncia risorse per un milione e 200 mila pesos per progetti culturali distribuiti in 75 progetti in tutto lo stato.
E questo mentre la Commissione di Salute del Congresso dello Stato diagnostica le pessime condizioni di salute nelle comunità indigene.

IL MOVIMENTO SOCIALE

Il Coordinamento delle Organizzazioni Non Governative per la Pace (CONPAZ) annuncia pubblicamente la sua sparizione, e le reazioni di alcuni partiti politici, dell'Esercito e di altri settori, mettono in luce le divisioni interne che hanno segnato la fine del Coordinamento.

La Commissione di Appoggio alla Riconciliazione Comunitaria, formata da Alianza Civica, dalla Rete Nazionale per i Diritti Umani "Tutti i Diritti per Tutti", la Diocesi di San Cristobal de Las Casas e la Commissione Nazionale di Intermediazione (CONAI), hanno convocato per i giorni 8 e 9 di novembre 45 organizzazioni con un centinaio di partecipanti delle Zone della Selva e della Frontiera, in Ocosingo, per riflettere sulla guerra e sulle sue conseguenze, cause ed alternative alle divisioni tra le organizzazioni di fronte alla necessità di favorire i processi di riconciliazione comunitaria.

ZEDILLO NUOVAMENTE IN CHIAPAS

Nelle scorse settimane, di nuovo il Presidente Zedillo ha avuto un appuntamento in Chiapas, però questa volta con il presidente guatemalteco Alvaro Arzu.
Questo incontro di frontiera presenta 5 elementi importanti:
1) hanno vidimato l'impegno di dare fine al ritorno dei rifugiati guatemaltechi nel 1997
2) hanno annunciato il rimpatrio individuale di 6 mila guatemaltechi per il 1998
3) il Messico concede un credito al Guatemala di 45,5 milioni di dollari per studi di preinvestimento e progetti di sviluppo sulla frontiera
4) il governo del Messico deporterà i 6 guerriglieri guatemaltechi incarcerati
5) hanno visitato nel municipio di Frontera Comalapa il Centro Internazionale d'Investigazione e Professionalizzazione Agropecuaria con capitale privato del Gruppo Pulsar, che porta avanti programmi di miglioramento genetico, di fitopatologia, mutazione vegetale, ecc.

Centro d'informazione e d'Analisi del Chiapas, A.C. (CIACH)
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(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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